Tim, migliorano i dati trimestrali

Il terzo trimestre di Tim si chiude all’insegna del miglioramento, mostrando una risalita per ciò che concerne i suoi dati. Un esempio? Il fatturato sale a 4 miliardi con un aumento dell’1,1% rispetto allo scorso anno.

Buoni risultati per Tim

I ricavi dai servizi fanno registrare una crescita del 3% nel trimestre e l’ebitda, seppur negativo, mostra un miglioramento. Numeri che fanno ben sperare l’ex monopolista delle telecomunicazioni italiane per il futuro. Tra l’altro il consiglio di amministrazione di Tim, guidato da Salvatore Rossi, ha dato il via libera al processo di societarizzazione di Tim Enterprise. Come annunciato lo scorso luglio nel corso del Capital Market Day.
Come spiegato in una nota, i risultati sono in linea con i target scelti per l’esercizio 2022 che erano stati revisionati al rialzo l’agosto passato.

Per quel che concerne la situazione italiana, si legge nel comunicato, si è continuato con la strategia di posizionamento premium “Value vs. Volume” basata sulla limitazione delle attività promozionali. Questa ha portato ad applicare una più ampia razionalità all’interno del mercato mobile e di quello fisso.

Nel corso del trimestre Tim, continua la nota, ha continuato ad agire secondo una politica di contenimento dei costi al fine di far crescere il livello di efficienza di tipo strutturale di Tim Domestic. In questo modo è stato possibile ottenere, 30 settembre, una riduzione dei costi operativi pari a 270 milioni di euro.

Per quel che riguarda la clientela è stato reso noto che i clienti mobili sono aumentati rispetto al trimestre passato di 88 mila unità. Un ottimo risultato se si pensa alla competitività del mercato. Anche per ciò che riguarda la portabilità dei numeri, ovvero i clienti di altri operatori che decidono di passare all’ex monopolista. In direzione opposta è sceso del 5% il numero di coloro che invece sono migrati verso altre aziende.

Preoccupazione dei sindacati per eventuali esuberi

L’azienda ha fatto registrare buoni numeri ma questo non ha fermato la preoccupazione delle parti sociali. Cgil, Cisl e Uil hanno infatti scritto una lettera al presidente del consiglio Giorgia Meloni e per conoscenza al sottosegretario l’innovazione Alessio Butti. Una missiva dove vengono espressi timori per il futuro e per i livelli occupazionali del settore.

A preoccupare in particolare i sindacati e lo spezzettamento potenziale delle attività del gruppo Tim. Questo non si sposerebbe con gli interessi strategici del paese e del suo sviluppo. E potrebbe portare a numerosi licenziamenti all’interno dell’azienda.

Insomma una situazione da tenere sotto controllo e da monitorare con attenzione.

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