Perchè gli investitori non capiscono i mercati emergenti?

emerging-markets-signI numeri e le stime che circolano attualmente in merito ai cosiddetti mercati emergenti stanno confondendo gli investitori (vedi anche Vontobel lancia un fondo sui mercati emergenti). In effetti, non si riesce bene a capire cosa sta accadendo negli ultimi tempi. Le previsioni relative a spese e consumi chiariscono il problema in questione. In effetti, tutti concordano sul fatto che i consumi rappresentano un fondamentale fattore di crescita per i paesi emergenti, ma nessuno sembra in grado di trovare un punto di contatto sulle cifre esatte.

Cresce la fiducia degli investitori verso la Turchia

Flag of turkey --- Image by © Royalty-Free/CorbisL’iShares Msci Turkey è stato senza dubbio l’Etf più performante in assoluto per quel che riguarda i mercati emergenti internazionali nel corso del 2012 (vedi anche Il nuovo bond trentennale emesso dalla Turchia): in particolare, i risultati raggiunti in tale comparto sono stati migliori rispetto a quelli dei fondi collegati a paesi come le Filippine e la Thailandia. Vi sono due tendenze macroeconomiche che hanno supportato e continueranno a supportare la Turchia, vale a dire i bassi tassi di interesse a livello internazionale e i bassi prezzi delle commodities.

Non esiste un rischio-euro secondo Ersel

euro-hedge-foundLo scenario dei mercati europei appare ancora problematico, nonostante i passi in avanti compiuti a partire dall’estate scorsa con il lancio dello scudo anti-spread e le rassicurazioni giunte dal governatore della Bce, Mario Draghi. Dopo il salvataggio shock di Cipro, c’è anche la Slovenia a rischio default, mentre sullo sfondo resta fragile la situazione dell’Italia, alle prese con gravi problemi di natura politica oltre che economici. Ad ogni modo, secondo quanto dichiarato da Gianluca Oderda, responsabile degli investimenti quantitativi di Ersel, non esiste alcun rischio-euro.

Portafoglio per famiglia monoreddito a basso rischio

La costruzione di un portafoglio di asset finanziari può diventare un vero e proprio rompicapo con i mercati finanziari del XXI secolo. La volatilità è sempre più elevata e ogni giorno ci sono nuovi partecipanti che cercano fortuna attraverso il day-trading e lo scalping sui principali mercati mondiali, aumentando così l’iperattività quotidiana degli asset. Il buon padre di famiglia, invece, dovrebbe preoccuparsi di investire con un’ottica di medio-lungo periodo, tenendo conto delle esigenze del proprio nucleo familiare e delle disponibilità finanziarie correnti.

Come proteggere i grandi patrimoni in tempi di crisi

La crisi economico-finanziaria che si sta abbattendo pesantemente sull’Europa sta spaventando non poco gli investitori che dispongono di patrimoni ingenti. Da qualche tempo si stanno manifestando comportamenti alquanto irrazionali, come ad esempio la scelta di gestire la liquidità investendo in titoli tedeschi, finlandesi, olandesi o svizzeri che rendono meno di zero. Il bisogno di protezione è in deciso aumento, ma questa esigenza deve essere sodddisfatta attraverso scelte che siano il più possibile concettualmente valide ed accettabili dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento.

Come investire 100mila euro durante la crisi economica

Se un risparmiatore possiede un portafoglio di 100mila euro, una simile disponibilità finanziaria permette di avere maggiori possibilità in tema di diversificazione degli investimenti. Nonostante la crisi economica e finanziaria che imperversa in Europa, e in particolar modo in Italia, è possibile pensare a diversificare puntando in minima parte anche sull’asset class azionaria, allo scopo di beneficiare di eventuali riprese dei mercati azionari. La percentuale per l’azionario varia a seconda del profilo di rischio.

Buone performance nel 2011 per il Dionysos Art Fund

Gli investimenti nell’arte sono sempre attuali e redditizi? Se si fa riferimento al Dionysos Art Fund, la risposta è senza dubbio affermativa: si tratta di uno strumento finanziario di diritto lussemburghese, le cui performance sono state tutto sommato positive nel corso dell’ultimo anno. Volendo essere più precisi, c’è da dire che l’andamento dell’esercizio 2011 è stato caratterizzato da un lieve incremento rispetto all’anno precedente, vale a dire 0,124 punti percentuali in più, come rilevato prontamente dai gestori. Il segno positivo fa intendere come l’investimento in questo fondo sia un’alternativa molto interessante per quel che concerne il vasto universo finanziario.

Diversificare il portafoglio con i titoli dei Carbs

Cosa fare quando i titoli di stato italiani non convincono? Come si è avuto modo di appurare, lo spread tra i nostri bond e i corrispettivi tedeschi non accenna a ridimensionarsi, dunque chi teme i rischi collegati a questa situazione può sempre affidarsi a delle alternative molto valide: una di queste è senza dubbio quella che viene suggerita da Ricercaefinanza.it. Si tratta, nello specifico, del gruppo dei Carbs, un’altra sigla che si affianca idealmente a quella dei Brics. L’acronimo sta a indicare cinque paesi, vale a dire il Canada, l’Australia, la Russia, il Brasile e il Sudafrica; come è noto, gli ultimi tre fanno capo anche ai Brics, ma in questo caso si punta a diversificare il più possibile il portafoglio. Quali prospettive possono garantire i paesi appena menzionati?

Le opportunità di investimento offerte da Malta

La domanda sorge spontanea: perché investire in una piccola isola come Malta? L’e dominio britannico, uno dei crocevia più importanti di tutto il Mediterraneo, affida proprio alla posizione geografica così strategica il suo successo in campo economico: il ruolo della nazione è dunque fondamentale non solo in termini commerciali, ma anche finanziari. Un primo spunto interessante può essere rappresentato da due tipi di industria, vale a dire quella manifatturiera e quella dei servizi, ben sviluppate da queste parti. I soggetti stranieri si sono interessati in numero sempre più crescente e il trend sembra destinato ad aumentare in futuro. Di certo, vi sono degli elementi a cui si può fare riferimento quando si pensa a Malta come una diversificazione ulteriore del portafoglio finanziario.

Giappone, riflettori puntati sui Samurai bond

Moltissime società estere stanno tornando a interessarsi al mercato dei cosiddetti Samurai bond, la modalità più classica per ottenere dei rendimenti interessanti dal Giappone; in particolare, si tratta di un vero e proprio ritorno di fiamma per quel che concerne gli alti rendimenti offerti, grazie anche alle condizioni relativamente economiche delle emissioni finanziarie. Nel corso della giornata di ieri, infatti, JPMorgan è stata l’ultima compagnia in ordine temporale ad attingere da questo comparto, mettendo a disposizione dei titoli a tasso fisso, della durata quinquennale e per un totale di 111,1 miliardi di yen. Non si tratta di una semplice emissione, bensì del primo lancio di Samurai bond da parte di una società finanziaria americana dal 2008, ovvero dal momento in cui è scoppiata la crisi globale.

Aifam, i cat bond saranno finanziati dalle pensioni giapponesi

Aifam Inc. (Alternative Investment and Financial Asset Management) ha le idee chiarissime in merito alle strategie di investimento da attuare nel breve termine: il fondo speculativo newyorkese, attualmente in grado di gestire ben seicento milioni di dollari in assets, ha infatti intenzione di potenziare le disponibilità relative ai cat bond, aumentandone il volume di cinque volte (circa 150 milioni di dollari totali) grazie al fondamentale contributo delle pensioni giapponesi. Il fondo collegato alle obbligazioni delle catastrofi ha garantito quest’anno un rendimento pari al 10%, favorendo così il rally dei suoi guadagni che dura ormai da quattro anni.

Russell Investments: investitori rinnovano fiducia agli hedge fund

L’ultima edizione dell’indagine condotta da Russell Investments sugli investimenti alternativi ha messo in luce una realtà davvero sorprendente: la società statunitense, leader mondiale nel campo della gestione patrimoniale, ha analizzato le scelte degli investitori di tutto il mondo, mettendo in primo piano le assicurazioni e i fondi pensione e in tal senso è emerso come si preferisca puntare agli investimenti alternativi, una scelta che contrasta con i timori suscitati dalle oscillazioni recenti del mercato. Si pensava, in effetti, che alla luce della congiuntura economica negativa cominciata due anni fa, per gli hedge fund non ci fosse più spazio in portafoglio, un vero e proprio de profundis per questo strumento specifico, ma non è stato così.

Fondi hedge: Fondaco propone il nuovo Select Opportunities

hedge-fundIl mondo degli investimenti finanziari del nostro paese può accogliere con tutti gli onori del caso un debutto davvero importante per quel che riguarda la categoria degli hedge fund: in effetti, Fondaco, società di gestione del risparmio che può vantare una certa indipendenza a livello gestionale e operativo, ha lanciato sul mercato italiano il primo di questi strumenti di diritto italiano, una novità che promette di diventare uno dei prodotti di punta del comparto. Anzitutto, può essere utile ricordare come la stessa Fondaco altro non è che il risultato di un importante accordo, datato ormai 2002, che ha visto la collaborazione tra la Compagnia di San Paolo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ed Ersel Finanziaria, senza dimenticare che, soltanto due anni fa, si è aggiunto un nuovo nome, quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

 

Azioni privilegiate: gli investitori continuano a snobbarle

dv53fnjcxoo2rubsldko2t45703200810091048coins-falling-07Le azioni privilegiate, come è noto, sono dei titoli che assicurano al possessore una sorta di precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale: ma, al giorno d’oggi, quanto conviene investire in questo modo e quanto rimangono appetibili tali azioni? Bisogna dire, anzitutto, che a fronte del vantaggio sopracitato e il rendimento aggiuntivo che viene offerto rispetto al normale dividendo dei titoli ordinari, le privilegiate si contraddistinguono anche per il voto esclusivo nelle assemblee straordinarie. Il mercato italiano non è molto ben fornito in questo senso; a parte Exor, la società di investimento di proprietà della famiglia Agnelli, solo Fiat e Unipol rappresentano i gruppi quotati a Piazza Affari. Il motivo è presto spiegato, come hanno più volte precisato gli analisti internazionali. In effetti, le azioni privilegiate rappresentano agli occhi della maggior parte degli investitori uno strumento finanziario che non piace per le sue caratteristiche non adatte al momento attuale.