Azioni privilegiate: gli investitori continuano a snobbarle

dv53fnjcxoo2rubsldko2t45703200810091048coins-falling-07Le azioni privilegiate, come è noto, sono dei titoli che assicurano al possessore una sorta di precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale: ma, al giorno d’oggi, quanto conviene investire in questo modo e quanto rimangono appetibili tali azioni? Bisogna dire, anzitutto, che a fronte del vantaggio sopracitato e il rendimento aggiuntivo che viene offerto rispetto al normale dividendo dei titoli ordinari, le privilegiate si contraddistinguono anche per il voto esclusivo nelle assemblee straordinarie. Il mercato italiano non è molto ben fornito in questo senso; a parte Exor, la società di investimento di proprietà della famiglia Agnelli, solo Fiat e Unipol rappresentano i gruppi quotati a Piazza Affari. Il motivo è presto spiegato, come hanno più volte precisato gli analisti internazionali. In effetti, le azioni privilegiate rappresentano agli occhi della maggior parte degli investitori uno strumento finanziario che non piace per le sue caratteristiche non adatte al momento attuale.

 

Più che i vantaggi, dunque, si va a guardare questi titoli come una sorta di impoverimento societario, mentre gli obbligazionisti le considerano di solito un prodotto che non garantisce nessun potere rilevante al possessore. Come si sono comportate tale azioni nel corso della crisi, un banco di prova importante per le caratteristiche delle privilegiate? Le società fallite hanno preferito rimborsare, in prima battuta, i possessori di bond piuttosto che i soci privilegiati, una situazione che comunque si è verificata anche nel caso delle ordinarie.

 

Molto controverso è anche il modo con cui considerare il dividendo maggiore: l’investimento diverrebbe più proficuo solamente nei casi in cui si presentasse un basso tasso di inflazione. Il consiglio più diffuso, comunque, è quello di inserire le azioni privilegiate in un portafoglio che presenti una notevole diversificazione: l’acquisto più conveniente è quello dei titoli scontati, altrimenti si rischia di ottenere una strategia di investimento poco equilibrata e bilanciata.

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