Non esiste un rischio-euro secondo Ersel

euro-hedge-foundLo scenario dei mercati europei appare ancora problematico, nonostante i passi in avanti compiuti a partire dall’estate scorsa con il lancio dello scudo anti-spread e le rassicurazioni giunte dal governatore della Bce, Mario Draghi. Dopo il salvataggio shock di Cipro, c’è anche la Slovenia a rischio default, mentre sullo sfondo resta fragile la situazione dell’Italia, alle prese con gravi problemi di natura politica oltre che economici. Ad ogni modo, secondo quanto dichiarato da Gianluca Oderda, responsabile degli investimenti quantitativi di Ersel, non esiste alcun rischio-euro.

L’esperto, ascoltato da Plus24 de Il Sole-24 Ore, sottolinea che la storica società torinese specialista nella gestione dei patrimoni continua a fidarsi delle dichiarazioni rilasciate da Mario Draghi sul finire di luglio scorso, quando il banchiere italiano affermò che la Bce è pronta a qualunque cosa pur di salvare l’euro. Oderda ritiene che “potremo vedere un po’ di timori legati a incertezze su singoli paesi”, ma non ci sono rischi di break-up dell’euro che resta un progetto “irreversibile e necssario”.

La crisi del debito europeo non è finita secondo Ubs, ma allo stesso modo la pensano così diverse altre case d’affari. Lo stesso Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank, ha affermato qualche giorno fa che la crisi dell’eurozona non sarà risolta prima di dieci anni. Alla luce di queste considerazioni, Ersel mantiene un sovrappeso su obbligazioni governative di paesi solidi come la Germania, gli Stati Uniti e il Regno Unito. Il portafoglio obbligazionario è composto al 60% da questi bond sicuri, mentre un 15% è riservato a obbligazioni con rischio di credito sia europee che americane. Ersel mantiene poi un peso del 5% su bond sovrani emergenti in valuta locale.

Da un punto di vista generale delle scelte di asset allocation, Ersel ha mantenuto fin dall’inizio della crisi greca un approccio basato sulla diversificazione dei portafogli, “evitando la trappola del sovrappeso domestico” come sottolineato da Oderda. L’esperto ritiene che le valutazioni del mercato italiano siano a sconto, e quindi attraenti, ma preferisce distribuire il rischio a livello globale. Sul mercato azionario l’esperto di Ersel guarda con interesse all’americana Boeing e alla casa farmaceutica francese Sanofi.

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