Diversificare il portafoglio con i titoli dei Carbs

Cosa fare quando i titoli di stato italiani non convincono? Come si è avuto modo di appurare, lo spread tra i nostri bond e i corrispettivi tedeschi non accenna a ridimensionarsi, dunque chi teme i rischi collegati a questa situazione può sempre affidarsi a delle alternative molto valide: una di queste è senza dubbio quella che viene suggerita da Ricercaefinanza.it. Si tratta, nello specifico, del gruppo dei Carbs, un’altra sigla che si affianca idealmente a quella dei Brics. L’acronimo sta a indicare cinque paesi, vale a dire il Canada, l’Australia, la Russia, il Brasile e il Sudafrica; come è noto, gli ultimi tre fanno capo anche ai Brics, ma in questo caso si punta a diversificare il più possibile il portafoglio. Quali prospettive possono garantire i paesi appena menzionati?

Si può cominciare la discussione con l’Australia: lo stato oceaniano può vantare delle ottime performance in diversi settori (in primis quello minerario ed estrattivo), oltre alla tripla A delle agenzie di rating, un marchio di sicura eccellenza di questi tempi. Il titolo di Stato messo a disposizione dal governo di Canberra beneficia di una scadenza biennale (l’anno che è stato fissato è il 2013 per la precisione) e di 3,16 punti percentuali di ritorno economico per quel che riguarda ogni singolo anno.

Tra l’altro, gli investitori potrebbero essere attirati anche dal buon andamento del dollaro australiano, sempre ottimo performer nei panieri valutari: lo stesso discorso vale anche per il dollaro canadese, con la nazione nordamericana che assomiglia molto all’Australia per la leadership delle miniere, senza dimenticare le grandi potenzialità offerte dalle energie rinnovabili. La diversificazione offerta da Brasile, Russia e Sudafrica è ben nota, perfino in questo caso ci si può soffermare sulle ottime performance di tre divise importanti come il real, il rublo e il rand, una sorta di fattore R che può contare su una fortissima appetibilità.

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