Source propone un nuovo fondo: fari puntati sull’azionario europeo

Source, la società londinese attiva principalmente nell’emissione di Etf ed Etc, torna a far parlare di sé per un nuovo fondo che potrebbe interessare a molti investitori: nello specifico, il prodotto finanziario in questione, denominato Msci Emu Small Cap Etf, è stato ideato per quei soggetti che vogliono puntare le loro strategie di portafoglio sul continente europeo, in particolare, come suggerisce lo stesso nome, l’indice Msci Emu Small Cap Total Return. In pratica, questo specifico strumento si presenta come un fondo capace di garantire le migliori performance dell’indice, chiedendo in cambio una commissione di gestione pari allo 0,40% per ogni anno in cui si detiene il prodotto. L’Msci Emu è uno dei riferimenti più importanti per quel che concerne il Vecchio Continente, visto che si tratta in realtà di un paniere composto da ben 568 titoli diversi, i quali beneficiano di una capitalizzazione di mercato non altissima (fino a 3,5 miliardi di euro).


Le piazze finanziarie ricomprese in questo novero sono tra le più svariate, inoltre, e la sigla Emu ci fa comprendere che l’osservazione riguarda appunto l’Unione Economica e Monetaria, puntando dunque sulla moneta unica europea. Sono dodici anni che esiste questo indice e dunque Source si è voluta rivolgere a un comparto con una certa esperienza; tra l’altro, non è il primo strumento finanziario collegato all’azionario europeo, in questo caso i vertici societari assicurano che i rendimenti saranno ancora migliori grazie alle performance delle imprese di dimensioni minori.

Cosa c’è da attendersi dall’area dell’euro? L’esposizione al comparto non dovrebbe essere eccessivamente rischiosa, visto che gli altri fondi, simili nella struttura a questo, non hanno presentato finora alcun problema: per Source si tratta dell’ottantesimo prodotto che si focalizza in maniera totale sulle azioni e sulle materie prime, una fetta consistente del proprio patrimonio gestito, il quale risulta essere attualmente superiore ai 7,5 miliardi di dollari.

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