Titoli sottovalutati, un nuovo fondo globale da Janus

Il gruppo statunitense Janus Capital è noto a livello finanziario per i suoi investimenti focalizzati sulla gestione del rischio e su altre strategie basate sui fondi: il nuovo prodotto Perkins Global Value Fund beneficia proprio della firma dell’unità Capital International della stessa compagnia di Denver e promette di investire in maniera globale. Anzitutto, c’è subito da sottolineare che lo strumento in questione fa parte integrante della gamma che è domiciliata a Dublino (diritto irlandese) e va a investire, nello specifico, su quei titoli che mostrano una decisa sottovalutazione dal punto di vista delle performance internazionali; per ottenere questi rendimenti, il fondo attua in modo totale il processo di investimento che è stato avviato circa trent’anni fa da Perkins, con la selezione accurata delle azioni in base alle caratteristiche più interessanti nell’ambito dei rischi e dei rendimenti.


Ovviamente, uno dei profili più gettonati in tal caso è quello che prevede la limitazione del rischio di cali e ribassi. Come funzionerà quindi questo fondo? La gestione verrà posta in essere attraverso un approccio cosiddetto “value” e il compito appena citato spetterà a Gregory Kolb, una buona esperienza in Janus nel comparto dei fondi azionari e attualmente proprio a Perkins. La scelta sarà inoltre molto ampia, visto che le azioni presenti nel portafoglio potranno variare da un minimo di settanta a un massimo di cento, in modo da offrire la massima diversificazione. L’indice di riferimento, poi, sarà l’Msci World.

Comunque, non è la prima volta che la società americana presenta strumenti con queste caratteristiche, visto che un progetto simile va ormai avanti da quattro anni, con interessanti strategie: in effetti, i dati parlano chiaro, il rendimento è cresciuto negli anni fino quasi ai 17 punti percentuali, nettamente superiore all’andamento dell’Msci World Growth, con delle prospettive appetibili anche per quel che concerne il rendimento medio, attualmente al 9%, quasi tre volte superiore all’indice di base.

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