Rendimento minimo per i covered bond della National Australia Bank

La National Australia Bank ha raggiunto il rendimento più basso di sempre per quel che concerne la vendita di covered bond da parte di un istituto di credito della nazione oceaniana: nel dettaglio, si tratta di titoli emessi e denominati in valuta americana, la quarta di questo tipo per il gruppo in questione, una operazione molto importante, anche perché si sta parlando di uno dei principali gruppi creditizi del paese per quel che concerne il valore di mercato. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’importo fissato in tal senso è stato pari a 1,25 miliardi dollari, con la scadenza a cinque anni che ha beneficiato di un ritorno economico pari a due punti percentuali.

AUSTRALIA, OTTIMO RALLY DEI CORPORATE BOND
In precedenza, al contrario, cessioni simili avevano garantito un rendimento compreso tra il 2,25 e il 2,45%. Tra l’altro, la durata quinquennale sembra proprio la scelta preferenziale della banca di Melbourne, visto che è la stessa dell’ultima emissione dello scorso mese di marzo, anche se in quella occasione le cedole furono leggermente superiori a quelle di due giorni fa. Lo spread più sottile tra questi prodotti e quelli messi a disposizione dal Tesoro dovrebbe garantire una maggiore protezione nel causo malaugurato Nab dovesse fallire, anche se occorre sottolineare che la garanzia messa a disposizione è rappresentata da ipoteche residenziali australiane che vantano addirittura una tripla A per quel che riguarda il giudizio delle agenzie di rating.

KANGAROO BOND AI MINIMI DOPO SEDICI MESI

Come ha spiegato Cameron Clyne, amministratore delegato del gruppo, si stanno pianificando numerose quotazioni di covered bond per fronteggiare in maniera adeguata il contagio della crisi dell’eurozona, visto che proprio nessun mercato internazionale può davvero dirsi al sicuro. È dal mese di dicembre, infine, che Nab si è cimentata su questa tipologia di bond: sono state contate addirittura dodici occasioni, con le denominazioni valutarie più diverse, come ad esempio la sterlina britannica e la corona norvegese.

Lascia un commento