In un’intervista rilasciata alla stampa l’amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Fabrizio Viola, ha dichiarato che l’aumento di capitale per la banca di Rocca Salimbeni avverrà solo nel 2014 quando sarà eliminato il tetto del 4% ai diritti di voto. Viola ha sottolineato che l’istituto bancario più antico del mondo cercherà di evitare a tutti i costi la nazionalizzazione, ma non ne farebbe un drammase lo Stato dovesse entrare nel capitale come socio di minoranza. Stammatina in borsa le azioni Banca Mps guadagnano lo 0,54% a 0,203 euro.
Ipo Fiat su Wall Street dopo acquisizione Chrysler
Il Wall Street Journal ha pubblicato un interessante articolo nel quale cerca di prevedere cosa accadrà a Fiat e Chrysler nel corso dei prossimi trimestri. Il noto quotidiano americano si dice convinta che i passi che porteranno a una piena unione tra le due strutture saranno contraddistinti da una acquisizione diretta di tutte le partecipazioni della società americana e da una successiva Ipo.
Guerra valutaria non dichiarata è in corso secondo Jp Morgan P.B.
Secondo quanto dichiarato dagli esperti di Jp Morgan Private Bank, stiamo vivendo in un contesto di mercato caratterizzato da una guerra valutaria non dichiarata. Da quando il Giappone ha dimostrato di voler portare avanti una politica monetaria ultra-espansiva per combattere una volta per tutte la deflazione, sui mercati valutari si sono innescati una serie di meccanismi che hanno portato innanzitutto a una decisa svalutazione della moneta giapponese. Così da metà novembre 2012 il tasso di cambio dollaro/yen è passato da quota 80 a circa 100.
Taglio tassi interesse sempre più probabile
Non accenna ad arrestarsi l’escalation di difficoltà degli investimenti e dei consumi da parte del settore privato europeo. Stando agli ultimi dati macroeconomici giunti in pubblicazione, la nuova contrazione ha avuto modo di estendersi anche alla più forte economia e finanza tedesca: un elemento che sembra supportare l’invito implicito alla Banca Centrale Europea relativo al taglio dei tassi di interesse nella seduta in programma la prossima settimana.
Dopo dieci anni Nike torna a sondare il mercato obbligazionario
Proprio ieri Nike, colosso mondiale dell’abbigliamento sportivo, ha annunciato l’emissione di titoli obbligazionari per un importo totale di un miliardo di dollari (vedi anche Il titolo Nike sale fino ai livelli del 2011). Per la multinazionale di Beaverton si tratta di un evento a dir poco storico, in quanto è la prima volta dopo ben dieci anni che fa il suo ingresso nel mercato dei bond. La vendita in questione segue di pochi giorni l’annuncio della scorsa settimana, quando l’azienda americana ha fatto sapere di voler costruire due nuovi edifici presso il suo quartier generale.
Azimut punta sui Btp a lungo termine
Sui mercati europei resta alta l’incertezza, dovuta ai timori di un peggioramento dell’outlook macroeconomico e delle finanze pubbliche dei paesi periferici dell’area euro. Inoltre, secondo quanto dichiarato da Gherardo Spinola, gestore azionario di Azimut, “dopo i recenti rialzi, siamo arrivati a livelli di valutazione assoluta corretta”. Rispetto agli Stati Uniti, che quotano poco sotto i record assoluti, l’Europa mostra valutazioni più basse rispetto alla media storica perché sconta un livello di incertezza maggiore. Tuttavia, Spinola ritiene che si possono trovare buone occasioni in Europa sia a livello settoriale che di singole società.
Consultazione della Consob sul regolamento Esma relativo agli Etf
È una vera e propria consultazione quella avviata dalla Consob (Commissione Nazionale di Società e Borsa) sulle modifiche che sono state apposte al regolamento delle società emittenti di Exchange Traded Fund: nello specifico, si sta parlando dell’operazione necessaria dopo aver recepito gli orientamenti dell’Esma (European Securities and Markets Authority) proprio sull’Etf e su altri Oicvm, sigla che sta a identificare gli organismi d’investimento collettivo in valori mobiliari. Volendo essere ancora più precisi, si tratta di osservazioni al documento che devono pervenire entro e non oltre il prossimo 3 maggio, dunque siamo quasi agli sgoccioli (vedi anche Etf: le nuove regole e gli obiettivi dell’Esma).
Oro sotto 1.500 dollari a fine 2013 secondo Morgan Stanley
Nelle ultime settimane il settore delle materie prime ha sperimentato pesanti flessioni, per un investimento in commodity deludente nel primo trimestre 2013. Le motivazioni alla base di questo andamento negativo psosono essere ricondotte alle aspettative di rallentamento economico, soprattutto dei due giganti Stati Uniti e Cina, e alla minore avversione al rischio degli investitori internazionali. Tra le materie prime maggiormente sotto pressione c’è l’oro, che qualche giorno fa ha evidenziato il peggior calo dal 1983 spingendosi fino a 1.321 dollari l’oncia.
Bazoli confermato presidente Intesa Sanpaolo
Giovanni Bazoli è stato rieletto alla presidenza di Intesa Sanpaolo. “Una società che non si rinnova è morta, ma una società che non conserva determinati valori della sua storia va incontro a rischi d’avventura” – ha commentato il manager commentando in tal modo la sua scelta di ricandidarsi, per una decisione che sarebbe stata assunta dopo “le pressanti insistenze dei principali azionisti e del consigliere delegato (…) Il mio attaccamento a questa banca è totale” – ha poi aggiunto – “non esiterei un momento a passare la mano ad altri al primo segno di difficoltà che avvertissi nell’espletamento del mio mandato”.
La nuova offerta di obbligazioni Lower Tier 2 di Mediobanca
Proprio oggi Borsa Italiana, più precisamente il segmento DomesticMot del Mercato Telematico delle Obbligazioni, ha accolto la negoziazione del nuovo prestito di Mediobanca (vedi anche Mediobanca annuncia il riacquisto di due obbligazioni unsecured). Si tratta di Mediobanca Carattere (5,50-6)% 2013/2023 subordinato Lower Tier 2. Il codice Isin di riferimento è IT0004917842. I bond che sono attualmente in circolazione ammonta a 300mila unità, mentre il valore nominale unitario ammonta a mille euro; di conseguenza, questo vuol dire che il valore nominale complessivo delle obbligazioni di cui si sta parlando è fissato a trecento milioni di euro.
Hedge funds comprano oro dopo il crollo
Dopo i violenti ribassi avvenuti tra il 12 e il 16 aprile, l’oro sta cercando di recuperare terreno. Il peggior calo degli ultimi trent’anni ha pèrò spinto molti hedge funds a riposizionarsi long sul metallo giallo, dopo che nelle settimane precedenti erano avvenuti forti riscatti dagli Etf su oro fisico e l’aumento di posizioni short. L’oro supera resistenza di 1.400 dollari e riesce a rimbalzare fino a 1.427 dollari. Dai bottom di periodo di 1.321 dollari, i prezzi hanno recuperato fino all’8% del valore perso nei giorni scorsi.
Investire nell’auto – 2013
Se volete investire nel mercato automotive, ma non sapete ancora quale titolo comprare, gli esperti del Credit Suisse giungono in vostro soccorso, pubblicando una top ten delle migliori azioni da comprare nel 2013, per poter sfruttare le minime possibilità di ripresa del comparto. Vediamo allora quali sono i dieci “preferiti” degli esperti dell’istituto di credito svizzero, che pongono in cima ai loro desideri – senza particolari sorprese rispetto a quanto atteso – Bmw.
Previsioni Banco Popolare secondo Saviotti
Il massimo vertice di Banco Popolare, Pier Francesco Saviotti, ha voluto diramare qualche previsione sul futuro del proprio istituto di credito. Previsioni giunte nel mezzo di un’assemblea molto partecipata, all’interno della quale sono emerse diverse interpretazioni su ciò che potrebbe accadere alla banca. “Non siamo la pecora nera delle banche italiane” – ha esclamato Saviotti.
Cresce la fiducia degli investitori verso la Turchia
L’iShares Msci Turkey è stato senza dubbio l’Etf più performante in assoluto per quel che riguarda i mercati emergenti internazionali nel corso del 2012 (vedi anche Il nuovo bond trentennale emesso dalla Turchia): in particolare, i risultati raggiunti in tale comparto sono stati migliori rispetto a quelli dei fondi collegati a paesi come le Filippine e la Thailandia. Vi sono due tendenze macroeconomiche che hanno supportato e continueranno a supportare la Turchia, vale a dire i bassi tassi di interesse a livello internazionale e i bassi prezzi delle commodities.