Gli Etf evidenziano il rallentamento economico della Polonia

PolandFlagLa Polonia è uno di quei pochi paesi del continente europeo che è riuscito a dimostrare una abilità particolare nel resistere alla crisi economica dell’eurozona (vedi anche Gli Etf polacchi conquistano sempre più investitori): le performance molto solide della nazione orientale sono dovute soprattutto alla forza interna dell’economia, oltre all’esposizione minima alla congiuntura negativa rispetto agli stati “meridionali”. Ciò nonostante, da qualche tempo viene registrato qualche segnale di debolezza. Gli investitori finanziari devono cominciare a preoccuparsi?

Molti tagli alla spesa pubblica sono stati attuati, nel tentativo di rispettare le richieste dell’Unione Europea, vale a dire il raggiungimento di un livello inferiore al 3% del prodotto interno lordo per quel che riguarda il deficit. In aggiunta, la bassa domanda di esportazioni sta influenzando Varsavia e dintorni. Tra l’altro, per quest’anno la Commissione Europea sembra essere piuttosto “cinica” in relazione all’outlook economico polacco, visto che è stata stimata una crescita pari a 1,2 punti percentuali, mentre nel 2014 dovrebbe salire fino al 2,2%. La nazione rimane pur sempre una opzione valida e solida se confrontata con il resto della regione di appartenenza.

Vi sono due strumenti finanziari a cui fare riferimento per capire quale potrebbe essere il futuro in questo senso, vale a dire due Exchange Traded Fund. Il primo è l’iShares Msci Poland Investable Market Index Fund, il quale consente di ottenere una esposizione a un vasto segmento azionario della Polonia, con un paniere composto da ben quarantaquattro titoli. I settori rappresentati sono diversi, ma gli ultimi rendimenti non sono stati poi così appetibili, visto che le performance negative non sono altro che il riflesso di una economia in fase di rallentamento. Lo stesso discorso deve essere fatto per il Market Vectors Poland Etf, un fondo che rappresenta trenta titoli azionari (tra i comparti figurano quello energetico, i materiali e altre holding), in fase calante dopo un inizio di anno che aveva indotto all’ottimismo.

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