Risparmio gestito: le incertezze del 2010 secondo Assogestioni

482ec16c64ee4_normalIl 2009 del risparmio gestito ha avuto un andamento che si addice maggiormente a un ottovolante, a causa dei numerosi rialzi e improvvisi ribassi: Assogestioni, l’associazione italiana che si occupa proprio di questo comparto, ne ha svelato con le sue statistiche l’evoluzione attuale, la quale però deve fare i conti con una prospettiva futura ricca di incertezze. Nel mese di dicembre 2009, la raccolta complessiva ammontava a 1,6 miliardi di euro: ma esattamente un anno fa, i vari mesi di deflussi e di fuga dei risparmiatori avevano perfino fatto pensare a una chiusura dei battenti dei fondi italiani. Al giorno d’oggi, i gestori sostengono di aver varato una gestione finalmente positiva, col 43% dei prodotti del nostro paese che hanno superato il benchmark di riferimento. A cosa sono dovute allora le incertezze? I buoni risultati del risparmio gestito sono stati favoriti dalle politiche espansive delle banche centrali, però, a questo punto, la sostenibilità dei recuperi rimane a rischio e vi sono anche diversi analisti che parlano di performance che si ripeteranno con difficoltà.

 

Conti remunerati e pronti contro termine: le differenze

pronti-contro-termineProprio in data odierna il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha collocato Buoni Ordinari del Tesoro trimestrali con un tasso lordo che, al netto delle tasse e delle commissioni bancarie, sono ridotti praticamente a zero. Di conseguenza, in questa fase di mercato caratterizzata da rendimenti ridotti all’osso per i titoli pubblici, i risparmiatori che dal proprio capitale vogliono ottenere una remunerazione degna di questo nome, ma che nello stesso tempo non vogliono correre rischi, sono costretti ad orientare l’attenzione su alti prodotti finanziari che presentano allo stesso modo un grado di rischio molto basso. Due tra questi sono di sicuro i conti di deposito remunerati ed i pronti contro termine, per i quali occorre comunque tener presente sia i vincoli, sia i livelli di tassazione. I conti di deposito remunerati, infatti, pur non essendo dei conti correnti veri e propri, presentano sul rendimento lordo offerto una tassazione del 27%, il che significa che un conto di deposito remunerato all’1% lordo annuo rende al netto lo 0,73% nei dodici mesi.

Risparmio postale: prodotti sempre garantiti dallo Stato

poste-italianeQuello postale in Italia è una tra le forme di risparmio più diffuse tra le famiglie e tra i risparmiatori, e ciò nonostante i rendimenti offerti non siano oramai quelli di un tempo. La ragione per cui i depositi alla posta, unitamente alla sottoscrizione di buoni fruttiferi e di libretti a risparmio, nominativi o al portatore, continuano a registrare un’ampia diffusione tra la popolazione italiana, è dovuta principalmente ed essenzialmente alle garanzie ed alla sicurezza offerte da questi prodotti. La maggioranza del capitale di Poste Italiane, infatti, è posseduta dal Ministero dell’Economia e Finanze, il che significa che sui prodotti c’è la massima tutela pubblica, ovverosia quella offerta dallo Stato.

Gruppo Credem: gli obiettivi del triennio 2010 – 2012

filiale-credemPer il 2010 – 2012, il Gruppo Credem punta sia ad incrementare in termini numerici i clienti, sia ad aumentare le proprie quote di mercato; e per farlo, in accordo con quanto ha reso noto la Banca, che al riguardo ha presentato le linee guida triennali, il Credito Emiliano punta e punterà sia sullo sviluppo, sia sulla solidità focalizzando la propria attenzione sui servizi alla clientela, sul risparmio gestito, e sull’assistenza alle piccole e medie imprese, rimanendo loro vicine; il tutto mantenendo dei ratio patrimoniali ed una qualità del credito eccellente. Il piano triennale è stato messo a punto in modo tale che nel 2012, in termini di utile netto consolidato, si arrivi a 206,3 milioni di euro, mentre a livello di struttura la Banca prevede di avere una struttura distributiva composta da ben 559 filiali a fronte di 5.600 dipendenti e 948 promotori finanziari operanti con mandato; in più a fine 2012 sono previsti 77 negozi finanziari e 44 centri imprese.

Obbligazioni convertibili Creval: in Borsa i diritti non esercitati

obbligazioni-crevalPartirà mercoledì prossimo, 13 gennaio 2010, per concludersi il 19, sempre del corrente mese, il periodo di offerta in Borsa dei diritti di opzione non esercitati  nell’ambito della recente offerta in opzione di obbligazioni convertibili con warrant del gruppo bancario Credito Valtellinese che, lo ricordiamo, si è chiusa con pieno successo visto che le adesioni si sono attestate al 99,30%. A darne notizia in data odierna è proprio l’Istituto di credito nel far presente che l’ammontare dei diritti riofferti in Borsa è pari a 1.452.850 e corrispondenti alla sottoscrizione di 58.114 Obbligazioni Convertibili della Banca per un controvalore pari a 4.358.550 euro. Nel dettaglio, per tramite di Centrosim, i diritti saranno riofferti in Borsa nelle sessioni dei giorni 13, 14, 15, 18 e 19 del corrente mese di gennaio 2010. Nella prima seduta del periodo di riofferta dei diritti, sarà offerto l’intero quantitativo di inoptato, mentre in quelle successive saranno offerti i diritti che eventualmente non saranno collocati nelle sessioni precedenti.

Buoni fruttiferi: nuove serie gennaio 2010

nuove-serie-buoni-fruttiferiLa Cassa Depositi e Prestiti, per il mese di gennaio 2010, ha comunicato le nuove serie di buoni fruttiferi postali, identificabili con le sigle “P28”, “16J”, “M43”, “I48”, “D01” e “B63”, mentre non risultano essere più sottoscrivibili le serie “P27”, “16I”, “M42”, “I47”, “1Z8” e “B62”. Tra le nuove serie, per chi vuole investire i risparmi mettendoli al sicuro con un’ottica di breve termine, è interessante la serie “D01”, che corrisponde al “Buono BFPDiciottomesi“, il cui tasso, per una durata dell’investimento pari a 18 mesi, è crescente da semestre a semestre; nel dettaglio, il tasso è pari allo 0,55% per il primo semestre ma passa allo 0,85% nel secondo per poi balzare all’1,25% nel terzo ed ultimo semestre di durata del buono fruttifero postale.

Titoli di Stato: Btp in asta il 13 gennaio 2010

investire-btpE’ fissata per mercoledì prossimo, 13 gennaio 2010, un’asta di Buoni del Tesoro Poliennali disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per importi complessivi che oscillano dai 7 miliardi di euro nominali agli 8,75 miliardi di euro nominali. Nel dettaglio, per mercoledì prossimo, 13 gennaio 2010, è prevista un’asta Buoni del Tesoro Poliennali in corso di emissione, e quindi offerti rigorosamente in prima tranche, per un importo nominale minimo di quattro miliardi di euro e massimo di cinque miliardi di euro; trattasi, nello specifico, della prima tranche dei Btp con decorrenza 15 gennaio 2010 e scadenza il 15 aprile 2015; la prima cedola scade quindi il 15 aprile 2010, ed al riguardo il Ministero dell’Economia e delle Finanze precisa che questa sarà pari allo 0,741758% lordo, che rappresenta il rateo maturato dal Btp nell’arco dei 90 giorni su un semestre composto da 182 giorni.

Hedge found: il rapporto del Joint Forum fissa i nuovi paletti

Using-Hedge-Funds-Financial-PlanningCi sono delle novità in vista per il mondo degli hedge found e i loro investitori: è infatti prevista l’introduzione di requisiti minimi di capitale, l’obbligo di fornire informazioni finanziarie alle autorità per l’identificazione dei potenziali rischi sistemici e l’applicazione di standard normativi per la gestione del rischio finanziario. Questi paletti sono stati fissati dall’ultimo rapporto del Joint Forum, l’organismo che riunisce le voci del Comitato di Basilea per la supervisione bancaria, dello Iosco (autorità dei mercati mobiliari) e dello Iais (autorità di supervisione del mercato assicurativo): c’è da ricordare che si tratta di uno strumento finanziario che deve uscire dall’occhio del ciclone, dopo le accuse di essere stato uno dei principali responsabili della crisi economica globale. Il rapporto in questione, intitolato “Review of the differientiated nature and scope of financial regulation” ha l’obiettivo di ridurre al minimo i rischi di investimento; in questo senso, oltre alle varie raccomandazioni sulle regole da adottare per gli hedge found, esso contiene anche dei consigli sugli standard minimi da adottare quando si concedono mutui residenziali.

 

Nasdaq 100: scommettere sull’indice con gli Etf

indice-nasdaq-100In America i titoli appartenenti di norma al settore tecnologico fanno parte del Nasdaq, un indice azionario che negli ultimi due decenni ha rappresentato la croce ma anche la delizia di chi ha investito nel momento giusto ritrovandosi poi dopo qualche anno con un capitale che, per i più fortunati, si è rivalutato anche di dieci o venti volte. Ma ci sono stati anche investitori che, nel periodo della scoppio della bolla sui titoli Internet, nel 2000, hanno molto spesso perso tutto o quasi a causa di un declino rapido e generalizzato delle quotazioni dopo che questi titoli avevano raggiunto dei multipli insostenibili. Questo per dire che investire su un singolo titolo del Nasdaq può rappresentare un’opportunità ma anche un grande rischio, mentre investire su un paniere di titoli, meglio ancora se questi sono ad elevata capitalizzazione, comporta sempre un rischio ma comunque decisamente più basso rispetto invece a scommettere su una singola azione.

Conto Corrente Arancio: zero canone e zero imposta di bollo

conto-arancioIn Italia gli investitori, i risparmiatori e comunque tutti coloro che vogliono gestire i propri risparmi ed i flussi di denaro attraverso il canale bancario, hanno la possibilità di aprire numerosi conti correnti a basso costo proposti da altrettanto numerosi istituti di credito. Tra queste tipologie di conti correnti “low cost”, uno appare avere costi e condizioni imbattibili, visto che è a zero costi ed a zero spese a partire proprio dall’imposta di bollo, che allo stesso modo è a carico della banca emittente con un risparmio pari ad oltre trenta euro all’anno, e per la precisione, in base alla tassazione vigente, 34,20 euro. Il conto in questione è il “Conto Corrente Arancio” che, come accennato, prevede zero canone, imposta di bollo gratuita, prelievi gratuiti in tutta Europa e carta Bancomat e Visa Oro allo stesso modo gratis; in particolare, l’imposta di bollo è gratuita o mantenendo sul conto una giacenza media trimestrale pari ad almeno tremila euro, oppure accreditando sul conto mensilmente lo stipendio o la pensione.

Bbva colloca un covered bond settennale da 2 miliardi

edificio_bbvaUK_tcm103-19981Bbva (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), noto gruppo bancario multinazionale spagnolo, ha deciso di collocare un covered bond (in Spagna vengono chiamati cedulas hipotecarias) a sette anni, per un importo totale di 2 miliardi di euro: la collocazione è avvenuta in appena tre ore, come ha reso noto lo stesso istituto, con un prezzo di 55 punti base sul midswap corrispondente. Si tratta senza dubbio della maggiore emissione da parte di un gruppo finanziario iberico negli ultimi 18 mesi: in proposito, sono pervenute oltre 135 richieste da parte di investitori istituzionali, richieste che hanno ampiamente superato la disponibilità. Dunque, se il 2009 si è caratterizzato come l’anno dei corporate bond europei, sembra proprio che questo 2010 voglia invece privilegiare il mercato dei covered bond continentali: questa settimana, infatti, non ha visto soltanto l’importante emissione spagnola che abbiamo appena descritto, ma anche quella di BNP Paribas.

 

Fondi Comuni di Investimento: raccolta positiva a dicembre

fondi-comuni-raccolta-dicembreAnche nello scorso mese di dicembre, per il settimo mese sui dodici complessivi del 2009, la raccolta per i Fondi Comuni di Investimento è stata positiva; a darne notizia è Assogestioni che, in particolare, ha precisato che nel mese, tra sottoscrizioni e riscatti, il saldo è stato positivo per ben 1,6 miliardi di euro. A spiccare in termini di raccolta, con ben 1,1 miliardi di euro a dicembre, sono stati i Fondi Obbligazionari, mentre gli Azionari hanno chiuso il mese con un saldo netto delle sottoscrizioni pari a 347 milioni di euro. Luce verde anche per i Bilanciati, che archiviano il mese con un saldo positivo di 281 milioni di euro ed un controvalore degli asset in gestione pari a 17 miliardi di euro, corrispondente al 4% totale del patrimonio detenuto da tutti i Fondi.

Bot trimestrali e annuali: asta 12 gennaio 2010

asta-bot-mefCon l’entrata del nuovo anno riprendono le emissioni di titoli di Stato a cura del Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze; il Mef, nella giornata di ieri, ha infatti reso noto che è stata disposta, per il prossimo 12 gennaio 2010, con data di regolamento fissata per il 15 gennaio 2010, un’asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) trimestrali ed annuali. Nel dettaglio, per la data indicata c’è un’asta di Bot trimestrali, scadenza a 90 giorni, per un importo offerto pari a 3,5 miliardi di euro; trattasi dei Bot 15.04.2010 che i risparmiatori possono come al solito sottoscrivere in asta avvalendosi degli intermediari per importi pari a 1.000 euro o multipli.

Intesa lancia sul mercato eurobond per 2,5 miliardi

euroIntesa Sanpaolo, tra i principali istituti di credito del nostro paese, ha deciso di lanciare, nel corso della giornata di ieri, una doppia emissione in obbligazioni sull’euromercato per un totale di circa 2,5 miliardi di euro. Si tratta di un’emissione destinata ai mercati internazionali, che potrà essere sottoscritta dagli investitori istituzionali. Sostanzialmente, Intesa ha emesso due bond a valere sul proprio Programma Euro Medium Term Notes; la prima obbligazione presenta un tasso variabile a due anni ed ha un valore di 1,5 miliardi di euro, mentre la seconda, dotata di un tasso fisso a cinque anni, comprende il restante miliardo. Nel titolo a tasso variabile che si è appena delineato, la cedola trimestrale, la quale può anche essere pagata in via posticipata il 19 gennaio, il 19 aprile, il 19 luglio e il 19 ottobre di ogni anno a partire dal prossimo 19 aprile fino alla naturale scadenza, è pari al tasso Euribor a tre mesi, maggiorata poi di altri 30 punti base per ogni anno di riferimento. In questo caso, il prezzo per la riofferta è stato fissato in 99,90%.