Mercati emergenti: il 2010 può essere l’anno della Russia

russia_medvedev-300x242La Russia può, a ragione, rappresentare una delle più ghiotte occasioni da sfruttare per gli investitori che sono alla ricerca di buone opportunità nel 2010: il 2009 è stato senza dubbio un anno difficile per il listino di Mosca e si cerca ora di ripartire sulla scia della ripresa mostrata dai prezzi del petrolio, del miglioramento dell’attività economica nel settore privato e del calo dell’inflazione. Sono stati soprattutto questi fattori ad aver convinto Fitch, la nota agenzia di rating, a migliorare l’outlook del paese europeo da negativo a stabile, confermando inoltre il giudizio BBB per il debito a lungo termine. Altre conferme in questo senso vengono da due analisti di Goldman Sachs, Sergei Arsenyev e Rory MacFarquhar, i quali hanno letto nell’ottimo inizio d’anno della Borsa di Mosca, la netta volontà di riacquistare le posizioni perse; in effetti, bisogna sottolineare come l’Rsi abbia già guadagnato ben sette punti percentuali nel 2010, ma secondo alcune previsioni lo scenario attuale potrebbe addirittura migliorare ulteriormente, consentendo un possibile apprezzamento del 21% nei prossimi dodici mesi.

 

Tra l’altro, è sufficiente mettere a confronto le performance della Borsa russa con quelle fatte registrare dagli altri mercati internazionali, per accorgersi che le valutazioni sono sicuramente a buon mercato, visto che vi sono state trattazioni circa otto volte superiori le stime del P/E ratio (il rapporto tra prezzo e guadagno): inoltre, la crescita degli utili che viene prospettata dagli analisti economici dovrebbe aggirarsi attorno ai 60 punti percentuali.

 

Come andare ad investire allora? Dal punto di vista operativo, potrebbe essere utile privilegiare, in questa specifica fase di mercato, quelle società che sono maggiormente esposte alla ripresa dei consumi: gli esempi più importanti sono forniti da compagnie come Magnit, Sberbank e MTS, ma anche i titoli delle società attive soprattutto nel settore petrolifero, come Gazprom, Comstar e RusHydro. Da non disdegnare, infine, gli investimenti nel comparto minerario russo.

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