In merito alle reti di vendita dei prodotti a marchio Lancia e Chrysler, il Gruppo Fiat ha reso noto che nel mese corrente la società procederà ad integrare e riorganizzare i due network con l’obiettivo di realizzare sinergie significative. In particolare la riorganizzazione delle reti Lancia-Chrysler rientra per la stessa Chrysler, e per Fiat Group Automobiles, nell’ambito del processo di integrazione che è stato avviato nello scorso mese di aprile, e che rappresenta, in accordo con quanto messo in risalto dalla società automobilistica con una nota, un passo ulteriore per rendere più efficiente la struttura commerciale, ma anche per distribuire nuovi prodotti, ricambi, servizi di assistenza e servizi e prodotti correlati. A livello geografico, la nuova struttura distributiva in fase di implementazione riguarderà tutti i Paesi europei dove sono presenti reti di vendita a marchio Lancia con l’eccezione della Gran Bretagna dove Lancia non è presente e, quindi, la major automobilistica italiana manterrà nell’area il marchio Chrysler.
Assogestioni: cresce la raccolta di obbligazionari e bilanciati
Il primo trimestre di questo 2010 si è caratterizzato in maniera piuttosto positiva per quel che riguarda il mondo del risparmio gestito: secondo quanto emerge dalla cosiddetta “Mappa” di Assogestioni, l’associazione italiana che si occupa appunto di questo specifico comparto finanziario, la raccolta in questione ammonterebbe a circa 23 miliardi di euro. Si tratta di un buon dato, visto è riuscito ad andare oltre le attese degli analisti, ma soprattutto oltre le rilevazioni dei tre mesi precedenti, periodo nel quale la raccolta si era invece attestata al di sotto dei 21 miliardi. Anche il patrimonio in gestione è riuscito a rafforzare le proprie potenzialità, visto che il suo totale è pari a 993 miliardi di euro, mentre le sottoscrizioni che sono state poste in essere sono addirittura superiori ai 7,1 miliardi di euro, grazie, in particolare, agli ottimi contributi forniti dai fondi di tipo aperto.
Ctz e Bot semestrali: asta 26 maggio 2010
Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha disposto per mercoledì prossimo, 26 maggio 2010, un’asta di Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) semestrali per un controvalore pari a 8,5 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei Bot 30.11.2010 con scadenza a 183 giorni e data di regolamento fissata per il 31 maggio 2010, data in corrispondenza della quale, in accordo con una nota emessa dal Ministero, vengono a scadere Buoni Ordinari del Tesoro per complessivi 9,79 miliardi di euro; i titoli, come al solito, potranno essere prenotati in asta dai risparmiatori per importi pari a 1.000 euro o multipli di mille euro. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inoltre fornito un aggiornamento relativamente ai Buoni Ordinari del Tesoro (Bot) in circolazione che, alla data dello scorso 14 maggio 2010, erano così suddivisi: 3.500 milioni di euro di Bot trimestrali, 85.994,595 milioni di euro di Bot con scadenza annuale e 58.533,043 milioni di euro di Buoni Ordinari del Tesoro a sei mesi.
Warrant Credito Valtellinese 2010: fissato il prezzo di sottoscrizione
E’ di 3,75 euro il prezzo di esercizio dei “Warrant azioni ordinarie Credito Valtellinese 2010” aventi codice ISIN IT0004547904. A darne notizia è il Creval nel precisare che l’esercizio di ciascun warrant conferisce il diritto a sottoscrivere un’azione ordinaria Credito Valtellinese di nuova emissione a fronte di un periodo di esercizio che parte il prossimo 31 maggio e termina il 30 giugno del 2010. Nel dettaglio, il prezzo di sottoscrizione che è stato fissato, così come previsto dal Regolamento dei warrant, in corrispondenza dell’articolo numero 2, sulla base della media aritmetica dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni del Credito Valtellinese dal 3 maggio al 21 del mese corrente, ed a fronte di uno sconto del 10%.
Erg e Total: via libera Ue alla joint-venture
Dal prossimo mese di ottobre 2010 sarà pienamente operativa TotalErg, la joint-venture tra la società Erg e Total attraverso un’operazione di fusione tra Total Italia ed Erg Petroli. A darne notizia è la società petrolifera italiana dopo che l’operazione ha ottenuto il via libera da parte della Commissione Europea che in merito all’operazione ha espresso un parere positivo. Potrà così essere avviato il progetto di integrazione tra le due società con l’obiettivo di far nascere nel nostro Paese un player, TotalErg appunto, in grado di avere una quota di mercato sulla rete di distribuzione dei prodotti petroliferi pari ad oltre il 12% a fronte di vendite di carburanti annue pari a ben 3,4 milioni di tonnellate. La joint-venture, inoltre, attiverà tra le due società delle sinergie in grado sia di rafforzare la presenza sui mercato, sia di poter offrire ai clienti un ventaglio più ampio di prodotti e di servizi.
Telecom Italia Media: aumento di capitale, tutti i dettagli
Il rapporto di opzione per l’operazione di aumento di capitale della società Telecom Italia Media è stato stabilito in ragione di dieci nuove azioni ordinarie per ogni tre azioni ordinarie e/o di risparmio possedute. A darne notizia è il Gruppo Telecom Italia Media dopo che il Consiglio di Amministrazione della società ha fissato tutti i dettagli dell’operazione caratterizzata dall’emissione di un numero massimo di 1.116.780.650 azioni ordinarie Telecom Italia Media, prive di valore nominale, ad un prezzo di emissione pari a 0,2145 euro, di cui 0,1145 euro a titolo di sovrapprezzo. Per quel che riguarda il prezzo di emissione delle nuove azioni, il Consiglio di Amministrazione della società lo ha definito applicando uno sconto del 28% a fronte di un’operazione di aumento di capitale avente un controvalore massimo di 240 milioni di euro, dei quali 128 milioni di euro circa a titolo di sovrapprezzo.
Fotovoltaico: Ergyca Tracker sigla leasing immobiliare
La società Ergyca Tracker, controllata al 51% dal Gruppo quotato in Borsa ErgyCapital, ed al 49% dal Gruppo Beghelli, allo stesso modo quotato sulla piazza azionaria di Milano, ha siglato un contratto di leasing immobiliare, con una primaria Banca, finalizzato alla costituzione a Spongano, in provincia di Lecce, di un impianto fotovoltaico che risulta essere già in fase avanzata di costruzione e di realizzazione, e che avrà una potenza nominale pari a ben 998 kW. A darne notizia è il Gruppo ErgyCapital con un comunicato ufficiale nel sottolineare come l’impianto sarà in grado di produrre annualmente energia elettrica per ben 1600 MWh. L’impianto fotovoltaico di Spongano prevede che i moduli fotovoltaici, in silicio policristallino, siano progettati e prodotti, assieme agli inverter, interamente dal Gruppo Beghelli per una centrale di produzione di energia elettrica da fonte solare che prevede la realizzazione del sistema ad inseguimento solare.
Credito Valtellinese acquisisce controllo Banca della Ciociaria
A fronte di un corrispettivo pari a circa 17 milioni di euro, il Creval, Gruppo bancario Credito Valtellinese, ha reso noto mercoledì scorso, 19 maggio 2010, alla comunità finanziaria, d’aver acquisito il 15% del capitale sociale, corrispondente a numero 902.573 azioni, dell’Istituto di credito regionale Banca della Ciociaria S.p.A. dopo aver acquisito tutte le autorizzazioni al via libera all’operazione da parte delle Autorità competenti. Il Credito Valtellinese, già in possesso del 38% del capitale sociale della Banca della Ciociaria, sale così al 53% nell’Istituto di credito acquisendone il controllo a seguito dell’esercizio di un’opzione d’acquisto. All’interno del Gruppo Creval – Credito Valtellinese – entra così a far parte un’altra Banca integrata sul territorio italiano dopo che con la Banca della Ciociaria il Credito Valtellinese ha sviluppato nel tempo, a partire dall’anno 2005, un ampio progetto fatto sia di collaborazioni, sia di accordi strategici con conseguenti sinergie di natura sia operativa, sia commerciale.
Schroders: un nuovo fondo completa la piattaforma societaria
Schroders è un nome che fa pensare immediatamente a uno dei principali gruppi finanziari indipendenti: la sua specializzazione nella gestione dei capitali si arricchisce ora di un nuovo capitolo. In effetti, la compagnia britannica ha deciso di completare la propria piattaforma GAIA (acronimo che sta a indicare il Global Alternative Investor Access) con un nuovo fondo gestionale. In questo senso, occorre ricordare che il prossimo 30 giugno sarà una data molto importante per gli investitori interessati alle performance del settore, dato che si provvederà a negoziare il nuovo prodotto finanziario, denominato nello specifico Sloane Robinson Emerging Markets. C’è dunque ancora molto spazio per quel che riguarda i prodotti UCITS, vale a dire quei fondi che prendono come riferimento le direttive europee raggruppate nell’Undertakings for Collective Investments in Transferable Securities.
Investimenti e Sviluppo: CdA delibera aumento di capitale
Il Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo, società italiana specializzata negli investimenti nel capitale sociale di piccole e di medie imprese quotate e non quotate sui mercati finanziari, ha deliberato per un aumento del capitale sociale fino ad un massimo controvalore di 30 milioni di euro mediante l’emissione di un numero massimo di 3 miliardi di nuove azioni ordinarie Investimenti e Sviluppo, prive di valore nominale, da offrire in opzione ai Soci. A darne notizia è stata la società con un comunicato ufficiale precisando in particolare che la delibera segue la delega che è stata attribuita al Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo dall’Assemblea degli Azionisti, riunitasi in Sede Straordinaria, lo scorso 19 marzo del 2010. Per quanto riguarda in particolare l’esercizio del diritto di opzione derivante dall’operazione di aumento del capitale sociale, questo dovrà essere esercitato entro un termine che, a partire dalla pubblicazione dell’Offerta, non potrà comunque essere inferiore ai quindici giorni.
Mercato azionario italiano: capitalizzazione torna a scendere
Nello scorso mese di aprile la capitalizzazione del mercato azionario italiano è tornata a scendere attestandosi nello specifico a 438,9 miliardi di euro; trattasi, in accordo con quanto rende noto l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Monthly Outlook del mese di maggio 2010, di un calo pari a 20,5 miliardi di euro rispetto al mese di marzo 2010, mentre la variazione annua è positiva e pari a 63,7 miliardi di euro. A livello settoriale, a scendere in Italia nello scorso mese di aprile è stata anche la capitalizzazione del settore bancario, attestandosi a 107,7 miliardi di euro con una diminuzione pari a 9,1 miliardi di euro; su base annua invece il saldo è ampiamente positivo con una variazione della capitalizzazione di Borsa per il sistema bancario pari a 12,8 miliardi di euro. In virtù dell’andamento sopra indicato, l’Abi ha rilevato di conseguenza come alla fine dello scorso mese di aprile l’incidenza del comparto bancario sul totale della capitalizzazione di Borsa in Italia sia sceso al 24,7% dal 25,6% di marzo rispetto al valore del 29,8% del mese di settembre 2007, ovverosia quando ancora la crisi finanziaria era solamente agli inizi.
Unicredit: oro e argento per i due nuovi certificati
L’ultima novità di cui si è resa protagonista Unicredit, una delle principali realtà bancarie del nostro paese, riguarda, nello specifico, il segmento dei certificati di investimento: il Sedex, il mercato specializzato appunto nella negoziazione degli strumenti derivati, potrà beneficiare pertanto di due nuovi prodotti targati dall’istituto di credito e che prenderanno come principale punto di riferimento le quotazioni dell’oro e dell’argento. Come funzioneranno dunque questi due certificati? Anzitutto, si tratta degli Open End Quanto Certificates e la società emittente è UniCredit Bank AG. Poi, c’è da aggiungere che ci troviamo di fronte a degli strumenti piuttosto affidabili, visto che sono stati in grado di ricevere un importante giudizio dalle principali agenzie di rating internazionale, vale a dire il rating A1 da Moody’s, e un rating A sia da Fitch che da Standard & Poor’s. È una conferma fondamentale, in tempi di crisi come questi, dato che l’investitore può puntare su dei certificati dal rendimento garantito a livello globale.
Telecom Italia Media: via libera all’aumento di capitale
Nella giornata di domani, giovedì 20 maggio 2010, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia Media provvederà a definire le condizioni relative all’aumento di capitale. A darne notizia con una nota è la società dopo aver ottenuto, da parte della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), il via libera alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all’aumento del capitale sociale; trattasi, nello specifico, di un’operazione di aumento del capitale sociale fino a massimi 240 milioni di euro così come deliberato l’8 aprile scorso dall’Assemblea degli Azionisti, in Sede Straordinaria, della società Telecom Italia Media. Il CdA, relativamente all’offerta in opzione agli azionisti delle nuove azioni Telecom Italia Media emesse, con conseguente ammissione delle stesse a negoziazione presso l’MTA, il Mercato Telematico Azionario gestito da Borsa Italiana S.p.A., dovrà tra l’altro fissare il prezzo di emissione dei titoli di nuova emissione unitamente alla quantità ed al rapporto di opzione.
Tassi titoli di Stato: il confronto tra Italia e Germania
Quella attuale sui mercati finanziari è una fase di grande tensione e di nervosismo tra gli investitori non solo per l’azionario e per i mercati valutari, ma anche per il mercato dei titoli di Stato, i cui rendimenti registrano oramai ogni giorno una volatilità superiore alla media degli ultimi mesi. Il salvataggio della Grecia, e la rete di protezione da 750 miliardi a difesa dell’euro, non hanno infatti convinto del tutto i mercati. Intanto, ad inizio maggio il picco massimo di differenziale di tasso tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, con scadenza a dieci anni, a conferma di quanto detto, è stato pari a ben 147 punti base rispetto ad una media che nello scorso mese di aprile si è attestata a 83 punti base. A rilevarlo è l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Monthly Outlook del mese di maggio 2010, la quale ha inoltre rilevato, comunque, come il differenziale tra il decennale tedesco e quello italiano ad aprile sia rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla media di marzo 2010 quando il valore era stato pari a 81 punti base.