Fusione Fiat – Chrysler entro 2013? – Marchionne

fiatSecondo quanto rivelato dallo stesso amministratore delegato di FiatChrysler, Sergio Marchionne, le due compagnie potrebbero giungere a formale fusione entro la fine del 2013. A spingere verso la quotazione sul mercato regolamentato sarebbe lo stesso sindacato dei lavoratori mediante il fondo Veba, attualmente detentore del 41,5 per cento delle quote di Chrysler.

Fiat – Veba negoziato su Chrysler

fiat-chrysler-trimestrale-2011L’amministrazione finanziaria americana, primo socio di GM con il 17 per cento, ha annunciato l’intenzione di vendere 30 milioni di azioni della casa automobilistica. Una vendita che verrà effettuata nei prossimi giorni, in coincidenza con il ritorno del titolo GM all’interno del listino dell’indice S&P 500. Ma quali sono i collegamenti che questa notizia può vantare con l’operazione FiatChrysler e, in particolar modo, con la posizione del fondo  Veba?

Fusione Fiat Chrysler nel 2014

fiatL’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne ha compilato la road map che porterà la compagnia torinese a una completa fusione con Chrysler a metà del 2014. Entro la fine del 2013 si verificherà infatti l’attesa decisione sull’aumento della quota nell’azienda americana, mentre solamente entro il mese di giugno 2014 verrà formalizzata l’auspicata fusione. A medio termine seguirà invece un rafforzamento del capitale, con incremento dello stesso, o cessione degli asset.

Investire su Chrysler – gennaio 2013

Il gruppo Chrysler ha recentemente pubblicato l’andamento dei propri dati economico e commerciali del mese di dicembre. Stando alle note del gruppo, nel corso dell’ultimo mese dell’anno l’aumento delle vendite nel mercato statunitense sarebbe stato pari al 10 per cento, per un livello di unità collocate pari a 152.367 unità, e pertanto meglio delle stime della maggior parte degli analisti di mercato, che non puntavano a un miglioramento superiore all’8 per cento.

Azioni Fiat, meglio tenere le posizioni

News commerciali a parte (con la Fiat 500L che è oramai pronta al debutto), il titolo della compagnia torinese non smette di far discutere su di sé anche sul fronte delle performance finanziarie. Le autorità di settore prevedono nuovi importanti cali nelle compravendite di veicoli leggeri e pesanti, ma nonostante ciò noi siamo fiduciosi sulle performance del titolo Fiat. Cerchiamo di comprendere cosa è accaduto questa settimana, e perché, in fin dei conti, mantenere la posizione Fiat potrebbe risultare conveniente.

Cosa succede alla Fiat?

Della Fiat si è sempre parlato ma sembra che non sia mai abbastanza; trattandosi indubbiamente di un simbolo per l’Italia e per gli Italiani (senza contare il fatto che fa’ lavoro a migliaia di persone sul territorio) sarebbe necessario analizzare sempre le mosse dell’A.D. per capire cosa sta succedendo, ma nell’ultimo periodo sembra che l’argomento sia passato in secondo piano. Un vero peccato, visto che le novità più interessanti sono arrivate proprio negli ultimi mesi, quando la stampa si è concentrata altrove (vedi differenziale e via dicendo), ma vediamo di fare il punto della situazione; stabilimenti chiusi, decentramento della produzione, l’unione con Chrysler, ma sopratutto il rilancio in USA con il supporto di Laura Soave, già licenziata dopo il flop della mitica 500 nel Nuovo Continente. Cosa sta succedendo alla Fiat

Fiat-Chrysler: ricavi Q2 2011 sopra i 13 miliardi

Hanno sfondato la quota dei 13 miliardi di euro i ricavi del Gruppo Fiat nel secondo trimestre del 2011. In particolare, includendo Chrysler, il giro d’affari del Gruppo Fiat nel periodo aprile-giugno 2011, in accordo con una nota emessa dalla multinazionale torinese, si è attestato a 13,2 miliardi di euro; senza l’apporto di Chrysler, invece, i ricavi, a 10 miliardi di euro, sono comunque cresciuti del 6,5% rispetto al secondo trimestre dell’anno 2010. L’aumento dei ricavi è frutto del miglioramento di tutte le divisioni della Fiat che, lo ricordiamo, quota oramai in Borsa senza il business non auto che è stato scorporato con un’operazione di scissione ed attraverso la quotazione in Borsa a Piazza Affari, a sua volta, di Fiat Industrial. Molto bene nel secondo semestre 2011 sia il volume dei ricavi per i marchi di lusso e per quelli sportivi, con una crescita a doppia cifra, sia per i componenti ed i sistemi di produzione.

Chrysler, maxi offerta di bond ad alto rendimento

Il gruppo Chrysler e il mercato dei bond non riescono a stare lontani l’uno dall’altro. La casa automobilistica di Auburn Hills ha infatti deciso di tornare nuovamente a questo specifico segmento finanziario con una delle maggiori offerte degli ultimi due anni: si tratta di una proposta che va a riguardare direttamente i titoli ad alto rendimento e che dovrebbe essere in grado di rifinanziare i prestiti contratti. La società americana si è vista costretta ad accrescere l’offerta obbligazionaria fino a un totale di 3,5 miliardi di dollari, un incremento che ha coinvolto anche i tassi di interesse dei prestiti a sei anni. Secondo gran parte degli analisti, le modifiche in questione dovrebbero essere le più adatte per stabilizzare le trattative attualmente in corso. Chrysler, la quale fa parte del gruppo Fiat, deve far fronte a un debito piuttosto consistente, quindi ci si è rivolti al mercato più propizio in questo preciso momento storico; i bond saranno equamente suddivisi tra le scadenze a otto e dieci anni, con la quotazione effettiva prevista per la giornata di domani.

Fiat sale al 25% in Chrysler Group LLC

A seguito del verificarsi del primo dei “Performance Events“, la Fiat in Chrysler Group LLC è salita da una quota del 20% ad una quota del 25%. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata proprio la multinazionale automobilistica torinese, precisando di conseguenza come le quote di partecipazione in Chrysler Group risultino attualmente così distribuite: Fiat con il 25,0%, UAW VEBA con il 63,5%, il Tesoro USA con il 9,2% ed il Governo Canadese con il 2,3%. Così come previsto nell’accordo operativo che è stato siglato nel mese di giugno del 2009, la Fiat ha incrementato la propria partecipazione in Chrysler Group LLC del 5% dopo che la casa automobilistica a stelle e strisce, nei confronti del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, ha emesso una lettera d’impegno irrevocabile. Trattasi, nello specifico, dell’autorizzazione regolamentare finalizzata alla produzione commerciale di “FIRE”, il motore Fully Integrated Robotized Engine.

Fiat riorganizza reti vendita Lancia-Chrysler

fiatIn merito alle reti di vendita dei prodotti a marchio Lancia e Chrysler, il Gruppo Fiat ha reso noto che nel mese corrente la società procederà ad integrare e riorganizzare i due network con l’obiettivo di realizzare sinergie significative. In particolare la riorganizzazione delle reti Lancia-Chrysler rientra per la stessa Chrysler, e per Fiat Group Automobiles, nell’ambito del processo di integrazione che è stato avviato nello scorso mese di aprile, e che rappresenta, in accordo con quanto messo in risalto dalla società automobilistica con una nota, un passo ulteriore per rendere più efficiente la struttura commerciale, ma anche per distribuire nuovi prodotti, ricambi, servizi di assistenza e servizi e prodotti correlati. A livello geografico, la nuova struttura distributiva in fase di implementazione riguarderà tutti i Paesi europei dove sono presenti reti di vendita a marchio Lancia con l’eccezione della Gran Bretagna dove Lancia non è presente e, quindi, la major automobilistica italiana manterrà nell’area il marchio Chrysler.