Azioni Fiat, meglio tenere le posizioni

News commerciali a parte (con la Fiat 500L che è oramai pronta al debutto), il titolo della compagnia torinese non smette di far discutere su di sé anche sul fronte delle performance finanziarie. Le autorità di settore prevedono nuovi importanti cali nelle compravendite di veicoli leggeri e pesanti, ma nonostante ciò noi siamo fiduciosi sulle performance del titolo Fiat. Cerchiamo di comprendere cosa è accaduto questa settimana, e perché, in fin dei conti, mantenere la posizione Fiat potrebbe risultare conveniente.

Negli ultimi giorni la compagnia auto torinese ha dato mandato a un pool di banche (Bank of America, Bnp Paribas, Citigroup, Jp Morgan, Morgan Stanley e Societè Generale) per l’emissione di una nuova obbligazione della durata pari a 4 anni e 3 mesi (scadenza ottobre 2016).

Stando a quanto è emerso nel corso delle ultime ore, la nuova obbligazione targata Fiat dovrebbe collocarsi – come curva – a metà tra i due bond attualmente in essere, con scadenza aprile 2016 e marzo 2017, e per tale motivo dovrebbe offrire un rendimento a sua volta ponderato tra quello dei due bond in corso, stimato intorno al 7%.

L’emissione era comunque nell’aria, e non ha sorpreso più di tanto gli analisti finanziari. Mancanza di sorpresa è stata giudicata anche nella transazione che ha condotto la compagnia auto a rilevare una nuova quota di Chrysler, con la società che è ora arrivata fino a superare il 61%.

Nelle ultime ore sono infine giunte le notizie da parte della UNRAE, che nel mese di giugno  ha dichiarato che il mercato dei veicoli leggeri italiani (cioè, quelli con peso fino a 3,5 tonnellate) è calato del 30,4 per cento a 10 mila unità, con una performance semestrale del 36,7% a 64 mila veicoli.

Secondo il nostro parere, tuttavia, la posizione Fiat non dovrebbe risentirne in maniera eccessivamente negativa: a nostro giudizio, infatti, le perdite sul fronte continentale dovrebbero essere più che controbilanciate dal business Chrysler.

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