Fiat – Veba negoziato su Chrysler

fiat-chrysler-trimestrale-2011L’amministrazione finanziaria americana, primo socio di GM con il 17 per cento, ha annunciato l’intenzione di vendere 30 milioni di azioni della casa automobilistica. Una vendita che verrà effettuata nei prossimi giorni, in coincidenza con il ritorno del titolo GM all’interno del listino dell’indice S&P 500. Ma quali sono i collegamenti che questa notizia può vantare con l’operazione FiatChrysler e, in particolar modo, con la posizione del fondo  Veba?

Il “mistero” è presto svelato. Nella stessa comunicazione, infatti, il Tesoro ha spiegato come nella transazione il fondo Veba (il fondo malattia dei lavoratori dell’industria dell’automotive degli Stati Uniti, attualmente secondo azionista di GM con l’11%) venderà altri 20 milioni di azioni della casa automobilistica. In questo modo Veba incasserà circa 680 milioni di dollari, proponendosi con una posizione di maggiore forza in sede di negoziati con Fiat, sul fronte Chrysler.

Stando a quanto affermano gli analisti, le parti dovrebbero incontrarsi su una valutazione complessiva intorno ai 3 miliardi di dollari. Un “incontro” di intenti che tuttavia non appare essere scontato, e che potrebbe creare qualche affanno di troppo al titolo Fiat, particolarmente nervoso nel corso degli ultimi giorni. A ciò si aggiunga che nella scalata di Fiat al capitale sociale di Chrysler rimane sempre e comunque il verdetto del Tribunale del Delaware sul costo dell’opzione di acquisto di un ulteriore 3,3 per cento della società americana, detenuta da quella torinese (vedi anche il nostro focus su Morgan Stanley preoccupata dall’indebitamento di Fiat).

La sentenza è attesa per la fine di giugno, e rappresenterà uno snodo fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo della compagnia piemontese. Per esercitare quell’opzione Fiat sta offrendo 140 milioni di dollari, mentre il fondo Veba invece ne vorrebbe 342 milioni. Una distanza significativa, sulla quale il giudice presto si pronuncerà, ponendo un ulteriore tassello nell’intricata vicenda che nel 2014 potrebbe condurre alla realizzazione del nuovo maxi polo delle quattro ruote.

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