Fiat: Tesoro Usa esce da Chrysler

Il Dipartimento del Tesoro Usa esce ufficialmente da Chrysler dopo aver iniettato fondi pubblici per il suo rilancio. Un rilancio targato Fiat dopo che, nel periodo più buio per la crisi finanziaria ed economica, e per la Chrysler stessa, l’Amministrazione Obama ha visto proprio nella casa automobilistica torinese quel partner giusto per rilanciare la produzione di automobili a stelle e strisce. L’uscita del Dipartimento del Tesoro statunitense, in particolare, avviene con la stipula dell’accordo con Fiat in merito alla cosiddetta call option che rafforza la posizione della società quotata in Borsa a Piazza Affari, e che accelera quelli che sono i progetti di integrazione tra i due gruppi. Non a caso al riguardo l’Ad di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne, ha sottolineato come l’obiettivo ora sia quello di andare a creare un costruttore globale in grado di garantire competitività ed efficienza, ma anche un futuro più sicuro per tutte le persone coinvolte.

Su richiesta da parte della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Fiat S.p.A. con una nota ufficiale ha tra l’altro fornito ulteriori chiarimenti sull’operazione legata all’aumento delle quote possedute dalla casa automobilistica torinese in Chrysler Group LLC. Ebbene, al riguardo è stato tra l’altro spiegato come Fiat arriverà a detenere il 57% del capitale di Chrysler Group LLC attraverso l’acquisto della quota del Dipartimento del Tesoro americano, ed attraverso il verificarsi di quello che è stato definito come l’ultimo “Class B Performance Event“.

In più, durante il periodo di esercitabilità della cosiddetta VEBA Call Option, Fiat S.p.A. potrebbe anche arrivare oltre il 70% in Chrysler; questo qualora Fiat dovesse andare ad esercitare tutte quelle opzioni che le spettano. Per quel che riguarda invece la partecipazione del Governo Canadese in Chrysler, Fiat ha precisato che per tale quota la società italiana non possiede alcuna opzione d’acquisto.

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