Credit Suisse ha fatto tredici: il segmento Oicr accoglie nuovi Etf

Credit Suisse, il noto gruppo di servizi finanziari che ha sede a Zurigo, ha deciso di focalizzare in maniera più che decisa i propri investimenti presenti in portafoglio: in effetti, proprio a partire dalla giornata odierna è stata avviata la negoziazione di ben tredici nuovi strumenti finanziari che beneficiano appunto di questa società emittente. In particolare, la compagnia che si occuperà della gestione in questione è quella specializzata in Exchange Traded Fund, perché proprio di Etf si tratta. Il segmento coinvolto in questo senso, inoltre, è quello degli Oicr, sigla che sta a indicare gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio, con Flow Traders, azienda indipendente di arbitraggio in prima linea. Di quali strumenti finanziari si tratta nello specifico?

Eurotech: ordine milionario per Parvus Corporation

Parvus Corporation, società controllata da Eurotech, Gruppo leader nel comparto dei sistemi embedded e dei computer ad elevate prestazioni, ha acquisito un ordine per computer da missione DuraCOR 810 avente un controvalore pari a 3,1 milioni di dollari. A darne notizia in data odierna è stata la stessa Eurotech nel precisare che i computer da missione DuraCOR 810 saranno utilizzati nei veicoli terrestri dell’esercito statunitense, e che ogni altra informazione sia sul progetto, sia sul cliente finale, risulta essere regolata da specifici accordi di riservatezza con il cliente stesso; Eurotech stima che la fornitura avrà inizio già quest’anno per poi concludersi nell’anno 2011. La commessa acquisita da Parvus, in accordo con quanto messo in risalto da Eurotech con una nota, individua la continuazione del business dei computer da missione che negli Stati Uniti risultano essere impiegati da fornitori di primo piano nel comparto della difesa a valere su programmi inerenti i mezzi aereospaziali, le imbarcazioni ed i veicoli tattici.

Taiwan: l’accordo commerciale con la Cina esalta i bond nazionali

Le vendite di obbligazioni di Taiwan hanno subito una brusca accelerazione in questi ultimi giorni, tanto da giungere fino a un livello record: non ci si deve comunque stupire di una tendenza di questo tipo, visto che le principali compagnie che sono coinvolte in questi investimenti finanziari hanno aumentato il quantitativo di denaro per espandersi nella vicina Cina, l’economia che attualmente sta mostrando il maggior tasso di crescita. In particolare, Taiwan Power Corporation e Cheng Shin Rubber Industry hanno guidato le più consistenti emissioni (l’ammontare complessivo di queste operazioni è stato pari a 306,4 miliardi di Nuovi Dollari di Taiwan, ovvero 9,6 miliardi di dollari); dunque, i bond sono stati venduti in modo deciso, addirittura molto di più rispetto al precedente record di sei anni fa. Tra l’altro, bisogna sottolineare che questo vero e proprio boom è coinciso con l’accordo commerciale siglato dalla Cina e dalla stessa isola asiatica (la firma risale ormai allo scorso mese di giugno).

Campari acquista nuovi brand di qualità

Irish Mist, Frangelico e Carolans. Sono questi i tre brand che il Gruppo Campari ha reso noto d’aver acquisito nell’ambito del percorso di rafforzamento societario in America, ma anche nei principali mercati internazionali. Al riguardo, il Gruppo Campari ha infatti posto l’accento sul fatto che l’operazione da un lato risulta essere significativa dal punto di vista finanziario, e dall’altro anche caratterizzata da un profilo di rischio alquanto basso. Nel dettaglio, Irish Mist, marca premium, è leader nella categoria dei liquori che sono a base di Irish whiskey, mentre il brand Frangelico risulta essere il leader tra i liquori appartenenti alla categoria delle marche premium specialty; il terzo ed ultimo brand acquisito, Carolans, è invece, secondo quanto messo in risalto proprio dal Gruppo Campari con una nota ufficiale, il secondo Irish cream liqueur di livello mondiale.

Banche europee: lo scenario dopo il via libera a Basilea 3

Le Banche italiane sono pronte a rispettare i requisiti di Basilea 3. Ad affermarlo lunedì scorso con una nota ufficiale è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, dopo il via libera alle nuove regole di vigilanza sulle quali, tra l’altro, rispetto al previsto è stato concesso un periodo di tempo più ampio per la loro entrata in vigore. Al riguardo l’Associazione pone l’accento sul fatto che le nuove regole, ed in particolare i nuovi livelli relativi ai coefficienti, comporteranno un aumento sia quantitativo, sia qualitativo del patrimonio di vigilanza rispetto alla situazione attuale. Nell’ambito del governo dei rischi, e di un maggior presidio della stabilità bancaria, secondo l’Associazione Bancaria Italiana ci troviamo ora di fronte da un lato ad un rinnovato quadro di regole prudenziali per le quali gli istituti di credito già da tempo ne hanno condiviso la necessità, e dall’altro, comunque, ci troviamo di fronte ad una proposta regolamentare che l’ABI giudica come severa e rigorosa.

Covered bond di Ubi Banca: la valutazione dell’agenzia Fitch

Quando si parla di agenzie internazionali di rating, il pensiero va immediatamente a tre nomi, Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch: proprio quest’ultima appare come la più piccola delle tre (non è un caso se la quota di mercato minore appartenga proprio a questa spa americana, circa il 16% nonostante le molte acquisizioni degli ultimi anni) e quindi spesso si tende a trascurare in maniera un po’ eccessiva le sue valutazioni, le quali sono invece di assoluto rilievo. Ebbene, questo discorso calza a pennello con l’ultimo giudizio che ha riguardato un prodotto finanziario, vale a dire i covered bond emessi di recente da Ubi Banca. Le obbligazioni in questione sono state valutate col rating AAA dall’agenzia, il quale sta a indicare le compagnie migliori , più stabili e di qualità, un voto assolutamente lusinghiero quindi.

Bond federali: la Russia offrirà il rendimento più alto da luglio

L’ultima offerta finanziaria della Russia potrebbe apparire più che appetibile agli occhi di moltissimi investitori: i rendimenti che sono stati messi a disposizione dai bond federali, infatti, hanno raggiunto il loro punto massimo, come non accadeva da almeno due mesi, a causa, in particolare, dell’attuale tasso di inflazione. Alexei Koudrine, ministro russo delle Finanze, dovrebbe emettere a breve circa 35 miliardi di rubli (1,1 miliardi di dollari) in obbligazioni di questo tipo, le cosiddette Ofz (sigla che sta a indicare le Obligatsyi Federal’nogo Zaima): la scadenza sarà quinquennale (luglio 2015), con un prezzo iniziale superiore del 7,3% rispetto a quello attuale. Tra l’altro, il vasto stato europeo non è riuscita a vendere proprio gran parte di questi strumenti finanziari negli ultimi tre anni: attualmente, siamo già a conoscenza del fatto che Citigroup non provvederà ad acquistare alcun bond federale che giunga a maturazione dopo il 2013, a causa soprattutto degli alti costi dei prestiti.

Pronti Contro Termine Deutsche Bank

E’ attualmente in corso, con scadenza il 31 ottobre 2010, salvo proroghe, una interessante promozione, in materia di investimenti a basso rischio, da parte del colosso bancario Deutsche Bank. Nel dettaglio, il Gruppo bancario propone la formula di investimento dei Pronti Contro Termine con un tasso annuo netto pari al 2,20% per sei mesi chiaramente non senza aver prima letto attentamente le condizioni contrattuali associate al prodotto che sono disponibili presso gli sportelli Deutsche Bank. Il tasso sopra indicato, salvo esaurimento del plafond entro la data citata, viene proposto da Deutsche Bank ai nuovi clienti, ma anche agli attuali clienti del Gruppo che apportano nuovi capitali provenienti da altre banche. I rendimenti del prodotto risultano essere così strutturati: il 2,51% lordo, pari al 2,20% netto, per i primi sei mesi; per i 18 mesi successivi il rendimento risulta essere indicizzato al tasso euribor più uno spread dello 0,10%.

Bnp Paribas propone cinque nuovi certificati a scadenza

Il Sedex (il mercato in cui vengono a essere scambiati e contrattati i cosiddetti prodotti derivati) ha assistito pochi giorni fa al debutto di cinque nuovi certificati di investimento che beneficiano della gestione da parte di Bnp Paribas: si tratta, dunque, di cinque novità molto interessanti che hanno arricchito la gamma della piattaforma in questione. Esaminiamo nel dettaglio tutte queste proposte. Anzitutto, si può cominciare a parlare dei quattro Equity Protection; con questo termine si intendono solitamente quei prodotti che scommettono sul rialzo del sottostante, con una protezione contemporanea del capitale che è stato sottoscritto. In tal caso, il gruppo creditizio francese si è confermato leader in questo comparto, proponendo un certificato che fa riferimento all’andamento azionario di Enel (la scadenza è stata fissata ad aprile 2014), mentre i restanti tre saranno collegati alle performance dei titoli dell’Eurostoxx 50, dell’S&p 500 e del Ftse Mib.

Digital Bros: ricavi esercizio 2009-2010 in flessione

Il Gruppo Digital Bros ha archiviato l’esercizio 2009-2010 con ricavi in flessione ma con un contestuale miglioramento dei margini reddituali e dell’indebitamento finanziario netto che si è attestato in calo. E’ questa, in sintesi, la “fotografia” del Bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2010 ed approvato dal Consiglio di Amministrazione della società operante nel comparto del digital entertainment. Nel dettaglio, il giro d’affari nel periodo è sceso del 12% a 154,6 milioni di euro rispetto all’esercizio 2008-2009, mentre il margine operativo lordo si è attestato a +0,4 milioni di euro circa rispetto ai -1,4 milioni di euro circa dell’esercizio di Bilancio precedente. Ha invertito la tendenza, anno su anno, anche il margine operativo, a 3,2 milioni di euro, e l’utile ante imposte che si attesta a 810 mila euro rispetto ai -6,8 milioni di euro con cui era stato chiuso il Bilancio d’esercizio 2008-2009. L’utile netto di periodo è negativo per 204 mila euro ma in netto progresso rispetto ai -5,3 milioni di euro dell’esercizio precedente, mentre l’indebitamento finanziario netto, come sopra accennato, passa da -60 a -55,6 milioni di euro con un miglioramento del 7,3%.

Obbligazioni: MPS lancia un Covered Bond

Nell’ambito di un Programma di Emissione avente un controvalore pari a ben 10 miliardi di euro, ed annunciato nello scorso mese di giugno, il Gruppo bancario MPS, Monte dei Paschi di Siena, ha reso noto in data odierna, martedì 14 settembre 2010, d’aver perfezionato con pieno ed ampio successo un’emissione da 1,25 miliardi di euro di “OBG”, ovverosia Obbligazioni Bancarie Garantite aventi come destinazione l’Euromercato. Trattasi, nello specifico, di un Covered Bond destinato ad intermediari finanziari ed investitori istituzionali qualificati, con l’esclusione quindi del mercato reail, aventi una scadenza pari a 3 anni e con il pagamento della cedola a tasso fisso pari ad un tasso facciale del 2,50%. Il rendimento effettivo delle “OBG” è pari al 2,613% che corrisponde al tasso di riferimento, ovverosia mid-swap dell’euro a 3 anni, maggiorato di uno spread pari a 105 punti base.

Lyxor sempre più innovativa: ora l’Etf guarda ai dividendi attesi

La giornata di oggi era molto attesa a livello di investimenti finanziari per il debutto nel nostro paese del nuovo Exchange Traded Fund targato Lyxor: il prodotto lanciato e quotato dalla società di gestione del risparmio francese si chiama Lyxor Etf EuroStoxx 50 Dividends, e consente ai soggetti interessati di ottenere una esposizione interessante in relazione ai dividendi che le compagnie appartenenti all’indice europeo Eurostoxx 50 si attendono. Le innovazioni non sono di poco conto, anche perchè, come hanno sottolineato gli stessi vertici di Lyxor, si tratta di un Etf unico nel suo genere. Il prodotto è stato appositamente ideato per guardare ai dividendi come una vera e propria classe di assets distinta rispetto alle altre: l’obiettivo dell’investitore in questo caso è quello di focalizzare le strategie del proprio portafoglio su una sola negoziazione borsistica.

Kairos scommette su un nuovo fondo dedicato all’ambiente

Associare gli investimenti e i prodotti finanziari all’ambiente e all’ecologia è una soluzione che in questi tempi stanno percorrendo molte compagnie: l’ultima iniziativa di rilievo in questo senso è quella che è stata adottata da Kairos International Sicav, il gruppo che si occupa in prevalenza di gestioni del patrimonio e fondi alternativi. Lo strumento in questione si chiama appunto Kairos Ambiente ed è uno dei nuovi segmenti che andrà appunto a focalizzarsi su tale settore nel suo complesso. Dunque, non si prenderanno come riferimento di base soltanto le energie rinnovabili, ma anche altri concetti, quale quello di efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, la bio-edilizia e i controlli da effettuare sull’inquinamento. Le tematiche sono davvero urgenti ed attuali, Kairos dimostra pertanto di avere un interesse rilevante in questa direzione. Il prodotto in questione altro non è che un fondo flessibile che si ispira alla direttiva Ucits III.

Avanzano i futures sul grano dopo le stime negative dell’Usda

I contratti futures sul grano potrebbero conseguire dei guadagni importanti per il terzo giorno consecutivo: si tratta del principale effetto della speculazione verificatasi sulla commodity, anche perché i rendimenti calanti relativi agli Stati Uniti potrebbero limitare notevolmente la capacità del paese, numero uno al mondo per quel che concerne le esportazioni, di venire incontro alla domanda globale. Il grano che fa riferimento al pagamento di dicembre è giunto fino a quota 4,78 dollari per ogni bushel (questa unità di misura americana equivale a circa 27.000 chilogrammi), così come è stato anche confermato dal Chicago Board of Trade. Il contratto in questione ha posto in essere un interessante rally superiore agli 1,9 punti percentuali, un picco che si è verificato contemporaneamente alle stime pubblicate dal Dipartimento Statunitense di Agricoltura (meglio noto con l’acronimo Usda).