Banche europee: lo scenario dopo il via libera a Basilea 3

Le Banche italiane sono pronte a rispettare i requisiti di Basilea 3. Ad affermarlo lunedì scorso con una nota ufficiale è stata l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, dopo il via libera alle nuove regole di vigilanza sulle quali, tra l’altro, rispetto al previsto è stato concesso un periodo di tempo più ampio per la loro entrata in vigore. Al riguardo l’Associazione pone l’accento sul fatto che le nuove regole, ed in particolare i nuovi livelli relativi ai coefficienti, comporteranno un aumento sia quantitativo, sia qualitativo del patrimonio di vigilanza rispetto alla situazione attuale. Nell’ambito del governo dei rischi, e di un maggior presidio della stabilità bancaria, secondo l’Associazione Bancaria Italiana ci troviamo ora di fronte da un lato ad un rinnovato quadro di regole prudenziali per le quali gli istituti di credito già da tempo ne hanno condiviso la necessità, e dall’altro, comunque, ci troviamo di fronte ad una proposta regolamentare che l’ABI giudica come severa e rigorosa.

L’Italia, e lo si è visto durante la crisi finanziaria, quando le nostre banche hanno retto bene alla tempesta, ha un sistema bancario molto solido, ma l’Associazione sottolinea come gli Istituti, senza abdicare al loro ruolo di promozione e di sostegno all’economia nazionale, continuando tra l’altro a concedere credito a famiglie ed imprese, dovranno comunque far fronte ad un impatto delle nuove regole che è inevitabile. Ma qual è l’impatto di questi nuovi standard?

Ebbene, in merito l’ABI sottolinea come per valutarne gli effetti si debbano attendere le disposizioni di dettaglio; la fase transitoria è tra l’altro una buona soluzione per procedere nell’adeguamento senza che si vadano a generare impatti negativi sull’economia reale, ma in ogni caso l’Associazione Bancaria Italiana, al fine di evitare distorsioni della concorrenza sul mercato bancario europeo, ritiene che sia indispensabile che l’applicazione dei requisiti di Basilea 3 in termini sia di aree geografiche, sia di tempistica, debba essere quanto più omogenea possibile anche in virtù di un quadro di integrazione finanziaria a livello internazionale che è sempre più crescente.

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