A volte ritornano: l’Islanda punta sui bond quinquennali

Sono passati tre anni da quando l’economia islandese è stata letteralmente paralizzata dalla crisi economica prima e da quella delle banche poi: si tratta di un periodo di tempo lungo e in cui è stato possibile riflettere sugli errori commessi, ora la nazione scandinava è pronta per il proprio ritorno nel mercato delle obbligazioni. La scelta è ricaduta su un bond a cinque anni, con una domanda che è stata addirittura doppia rispetto all’offerta. Anzitutto, ricordiamo le informazioni di base di questo strumento. L’emittente è ovviamente la repubblica islandese, mentre l’importo complessivo è stato pari a un miliardo di dollari. Come già precisato, inoltre, la scadenza è quinquennale, dunque bisognerà prestare attenzione alla data dal 16 giugno del 2016; il rendimento di un mese fa, poi, era pari al 4,993%.

Il Kenya è pronto alla sua prima vendita di Diaspora Bond

La Banca Centrale del Kenya ha in mente un obiettivo ben preciso per emancipare dal punto di vista finanziario il paese africano: l’ultimo annuncio dell’istituto, infatti, riguarda la prima pianificazione in assoluto di titoli obbligazionari che andranno a riguardare le principali infrastrutture. L’importo complessivo dovrebbe essere pari a 36 miliardi di scellini (circa quattrocento milioni di dollari), ma si parla già di giugno 2012 per l’avvio ufficiale di questa negoziazione. L’intento della nazione è quello di raggranellare almeno seicento milioni di dollari da tale vendita, la quale potrebbe interessare, e non deve stupire più di tanto questo elemento, i cittadini keniani che vivono all’estero. Una volta che la cessione di questo bond sarà stata completata, i titoli maggiormente lucrativi, come ad esempio quelli in scadenza tra trent’anni e in generale quelli di lungo termine, subiranno la medesima sorte.

Investimenti, risparmio e redditi: come se la passano gli italiani

Da un anno all’altro in Italia c’è stato un incoraggiante aumento, seppur lieve, della propensione al risparmio delle famiglie. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel precisare al riguardo come nel primo trimestre del corrente anno la propensione del risparmio delle famiglie sia da un lato diminuita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, ovverosia il quarto ed ultimo del 2010, ma aumentata dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno 2010. Nel complesso, quindi, il quadro legato alla propensione al risparmio delle famiglie si presenta stagnante, al più stabile per i più ottimisti, a conferma di come lo “shock” legato alla crisi finanziaria ed economica stia ancora lasciando pesantemente il segno.

Banca MPS: aumento di capitale, pieno successo

Si è chiuso con pieno successo il primo round dell‘aumento di capitale di Banca MPS, Gruppo Monte dei Paschi di Siena. La società quotata in Borsa a Piazza Affari, in data odierna, venerdì 8 luglio del 2011, infatti, ha reso noto che le sottoscrizioni si sono attestate a ben il 99,91% delle azioni offerte a fronte di un controvalore complessivo pari a 2.149.880.545,73 euro. La quota residua dei diritti inoptati, ai sensi del Codice Civile, sarà ora riofferta in Borsa a partire dalla data di mercoledì prossimo, 13 luglio del 2011. Ricordiamo in merito che l’aumento di capitale di Banca MPS è stato messo a punto dando esecuzione alle deleghe del Cda conferite il 6 giugno del 2011 dall’Assemblea dei Soci del Monte dei Paschi di Siena che, per l’occasione, si era riunita in sede straordinaria.

Etf: le nuove regole e gli obiettivi dell’Esma

Gli Exchange Traded Fund europei rischiano di diventare uno strumento finanziario sempre più tabù per i piccoli risparmiatori: le ultime disposizioni della European Securities and Market Authority sono piuttosto chiare in tal senso, uno dei principali obiettivi è quello di impedire a questi soggetti di accedere alle versioni più complesse e sofisticate dei prodotti in questione. L’organismo del Vecchio Continente sta infatti approntando le nuove regole che andranno a regolamentare in futuro il segmento degli Etf, una misura che si è resa necessaria dopo che ci si è resi conto che il volume d’affari generato mediante queste sottoscrizioni (318 miliardi di euro) era eccessivo e pericoloso.

Commodities: crollano i futures sul cacao, in rialzo il cotone

Non si può certo definire come positiva l’ultima quotazione del cacao presso l’Intercontinental Exchange di New York: la commodity alimentare è scesa fino al suo livello più basso di questa settimana, a causa soprattutto di alcuni progetti internazionali che stanno per essere pianificati dai produttori principali, mentre i contratti futures relativi al succo d’arancia e al cotone sono riusciti a conseguire dei ricavi interessanti. La International Cocoa Organization, il principale riferimento globale per quel che riguarda questo bene, ha stimato che i nuovi progetti in questione sono destinati ad aumentare in modo consistente la produzione annua, tanto che si parla già di ben sei milioni di tonnellate complessive. Questo stesso ente, inoltre, ha fatto sapere di attendersi che la domanda e l’offerta di cacao si bilancino in maniera perfetta nel giro di pochi mesi, con i primi effetti che dovrebbero essere evidenti a ottobre.

ING Bank: Eurostoxx 50 per il Bonus Certificate

La gamma di certificati di investimento già presente presso Borsa Italiana si arricchisce di una novità che reca la firma di Ing Bank: l’istituto di credito di Amsterdam, il quale fa capo all’omonimo e famoso gruppo finanziario, ha infatti deciso di puntare sul Sedex della nostra borsa per lanciare questo prodotto, che ha cominciato le negoziazioni proprio nel corso della giornata odierna. La struttura è quella tipica dei certificates del Vecchio Continente, anche se in questo caso bisognerà fare riferimento alla società Equita Sim, la società di intermediazione mobiliare che è stata incaricata di assolvere l’impegno di quotazione. La denominazione ufficiale di tale prodotto è Two Year Bonus Certificates due May 2013 (il codice Isin è XS0617557722); non ci vuole molto per capire che la scadenza è stata fissata tra due anni, più precisamente nel mese di maggio del 2013 e che la tipologia prescelta dalla banca olandese è quella della famiglia Bonus.

Enel Green Power: Francia, nuovi progetti

Una potenza complessiva cumulata pari a ben 36 MW, energia elettrica prodotta annualmente per 90 milioni di kWh, e la bellezza di 70 mila tonnellate di anidride carbonica (CO2) risparmiate ogni anno. Sono questi i grandi numeri di un nuovo impianto eolico, in Francia, che sarà realizzato da Enel Green Power, la controllata verde del colosso energetico Enel S.p.A., nella regione di Poitou-Charentes. A darne notizia nei giorni scorsi è stata proprio Enel Green Power nel sottolineare come quello di Poitou-Charentes sarà il più grande parco eolico mai realizzato dalla società italiana sul territorio francese. Con questo mega-impianto Enel Green Power in Francia salirà, in termini di potenza installata da impianti alimentati da fonti rinnovabili eoliche, a quota 138 MW.

Bollo deposito titoli: quando investire diventa sconveniente

E’ polemica, a tutto campo, per quanto riguarda l’aumento stratosferico dell’imposta di bollo sul deposito titoli in linea con quanto contenuto nella manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici. Per i tanti risparmiatori sono tempi duri, visto che ora ai rincari dei servizi bancari, spesso con commissioni discutibili, si accoda anche lo Stato stangando i piccoli risparmiatori. Certo, lo Stato deve fare cassa per riportare il Bilancio al pareggio nel 2014, ma la misura introdotta va penalizzare milioni di italiani che in banca hanno piccoli patrimoni, spesso investiti in Bot, Cct, Ctz e così via, ovverosia in titoli del debito pubblico italiano. Finora l’imposta di bollo sul deposito titoli era pari a 8,55 euro a trimestre, al pari di quella applicata sul conto corrente, ma ora si passa a ben 120 euro che diventeranno 150 nel 2013 per i patrimoni sotto i 50 mila euro; e per quelli sopra tale soglia nel 2013 l’imposta di bollo prenderà il volo a 380 euro.

Warner Music pianifica l’ultimo bond prima del rilevamento

La Warner Music Group Corporation è nota a tutti per le sue attività di registrazione nel campo musicale, ma forse non si ricorda adeguatamente che questo stesso colosso sta per essere acquisito da Access Industries Holdings, la creatura del miliardario russo Leonard Blavatnik: l’ultima eredità della compagnia americana è una emissione obbligazionaria, una vendita da 1,05 miliardi di dollari e ad altissimo rendimento. Nel dettaglio, questa cessione dovrebbe riguardare 150 milioni di dollari relativi ai titoli in scadenza nel 2016 (dunque quinquennali) e con un ritorno economico pari al 9,5%, mentre altri 695 milioni andranno a riguardare i bond in scadenza nel mese di ottobre del 2018 e gli ultimi duecento milioni si riferiranno alla scadenza di ottobre del 2019, anche se termini e condizioni ufficiali non sono ancora stati decisi.

STMicroelectronics: dati Q2 2011 il 25 luglio

Lunedì 25 luglio 2011, dopo la chiusura delle contrattazioni al NYSE, il New York Stock Exchange, il colosso europeo dei semiconduttori STMicroelectronics comunicherà al mercato i dati di bilancio del secondo trimestre fiscale del corrente anno. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stata proprio la STMicroelectronics nel far presente che, come di consueto, il relativo comunicato stampa sarà messo subito a disposizione su www.st.com, il sito Internet della società. Inoltre, al fine di discutere in merito alle performance conseguite da STMicroelectronics nel Q2 2011, i vertici della società terranno il giorno dopo, martedì 26 luglio del 2011, dalle ore 15, una conference call disponibile ed accessibile dal link http://investors.st.com. Per chi volesse seguirla, STMicroelectronics invita a collegarsi al sito Web con almeno 15 minuti rispetto all’inizio della conference in modo tale da registrarsi, scaricare ed installare l’apposito software audio necessario per seguire la conference stessa; in ogni caso, questa sarà disponibile al sito indicato fino alla data del 5 agosto del 2011.

Finmeccanica: Messico, nuova commessa

Continua ad ingrossarsi il portafoglio di commesse del Gruppo aerospaziale quotato in Borsa a Piazza Affari Finmeccanica. In data odierna, mercoledì 6 luglio del 2011, infatti, la società ha reso noto che, attraverso la Alenia Aeronautica, azienda controllata da Finmeccanica, si è aggiudicata una commessa avente un controvalore pari all’incirca a 200 milioni di dollari americani. Trattasi, nello specifico, di un contratto finalizzato alla fornitura al Messico di quattro “C-27J”, che sono dei velivoli da trasporto tattico. La firma sul contratto, in accordo con quanto recita una nota emessa in data odierna dal colosso quotato a Piazza Affari, è avvenuta a Città del Messico, presso la Secreteria della Defensa Nacional (Sedena), in presenza dell’Amministratore Delegato di Alenia Aeronautica, Giuseppe Giordo, del Comandante de la Fuerza Aérea Mexicana, General Leonardo Gonzàlez Garcìa, e del Director General de Administración de Secreteria della Defensa Nacional, il General Augusto Moisés Garcìa Ochoa.

Towers Watson colloca dodici milioni di dollari in Cat Bond

Towers Watson Capital Markets, compagnia americana di consulenza globale, molto attiva soprattutto nella gestione dei rischi finanziari, ha completato il collocamento di ben 11,95 milioni di dollari in Catastrophe Bond: si tratta di una transazione molto importante per quel che concerne il mercato di riferimento, oltre che un impegno non indifferente da parte della società di New York. Nel dettaglio, questi titoli serviranno a fornire a una compagnia assicurativa della Florida il giusto accesso al segmento finanziario, il tutto attraverso la sottoscrizione del bond denominato Oak Leaf Re 2011-1, strumento in grado di coprire in modo perfetto diverse circostanze eccezionali.

Corea del Sud: ingenti riacquisti di T-Bond nel 2011

Il governo della Corea del Sud ha in mente un piano finanziario ben preciso per rilanciare la propria economia: in effetti, a Seul si sta pensando di riacquistare ben venti trilioni di won (una ventina di miliardi di euro) relativi ai cosiddetti T-Bond, le obbligazioni del Tesoro, una operazione che dovrebbe essere conclusa entro la fine di quest’anno. Le stime precedenti erano inferiori, si era infatti parlato di 14,2 trilioni di won, ma questo ritocco verso l’alto fa intendere gli obiettivi della nazione asiatica. Alcune indiscrezioni riferiscono che i maggiori riacquisti siano dovuti al fatto che si vuole ottenere un adeguato gettito fiscale per le casse dell’erario. Le aspettative sono ambiziose, ma non impossibili da esaudire, la Corea rappresenta una delle economie migliori del proprio continente, anche se le difficoltà si avvertono perfino qui, soprattutto in relazione a un colosso come Samsung.