Investimenti, risparmio e redditi: come se la passano gli italiani

Da un anno all’altro in Italia c’è stato un incoraggiante aumento, seppur lieve, della propensione al risparmio delle famiglie. A rilevarlo è stato l’Istat, Istituto Nazionale di Statistica, nel precisare al riguardo come nel primo trimestre del corrente anno la propensione del risparmio delle famiglie sia da un lato diminuita dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, ovverosia il quarto ed ultimo del 2010, ma aumentata dello 0,1% rispetto al primo trimestre dell’anno 2010. Nel complesso, quindi, il quadro legato alla propensione al risparmio delle famiglie si presenta stagnante, al più stabile per i più ottimisti, a conferma di come lo “shock” legato alla crisi finanziaria ed economica stia ancora lasciando pesantemente il segno.

L’andamento del tasso di investimento delle famiglie italiane presenta in sostanza lo stesso andamento, visto che nel primo quarto del 2011 è aumentato di appena lo 0,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e di uno striminzito +0,1% rispetto al quarto trimestre del 2010. Questo anche perché, ha altresì rilevato l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), il reddito disponibile delle famiglie è rimasto invariato a livello congiunturale, mentre rispetto allo stesso mese dell’anno precedente c’è stato un incoraggiante aumento del 3,3% eroso comunque, è giusto dirlo, dai rincari e da un’inflazione media che oramai in Italia viaggia pericolosamente verso la soglia del 3%.

L’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) nel rapporto sullo “stato di salute” delle famiglie italiane, dal titolo “Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società“, ha inoltre fornito il dato relativo al potere d’acquisto che, in linea con le attese, è tutt’altro che incoraggiante nel presente e probabilmente anche per il futuro visto che, nel frattempo, con una manovra triennale di correzione dei conti pubblici da oltre 40 miliardi di euro, gli italiani dovranno prepararsi a nuovi sacrifici. Nel dettaglio, al netto dell’inflazione nel primo trimestre del 2011 c’è stata una perdita di potere d’acquisto delle famiglie italiane pari allo 0,8%.

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