Mutui e benzina, cosa aumenterà nel 2023

Mutui, benzina e ancora assicurazioni e pedaggi autostradali. Queste sono solo alcune delle cose che il 2023 ci presenta con rincari consistenti. Vediamo insieme qual è la situazione.

Aumento dei prezzi in molti settori

Il 2022 con la sua inflazione e l’aumento dei prezzi indiscriminato dato dal caro energetico ha già messo a dura prova i nostri portafogli. L’anno appena iniziato non sembra essere di stampo differente, dato che dal 1 gennaio sono scattati molti rincari. E non solo sui mutui. Dalle prime ore del 2023 infatti sono aumentate le tasse sulle sigarette e sul tabacco trinciato.

Ed è stato azzerato lo sconto sulle accise di benzina e gasolio. Una misura che ha del paradossale se si pensa che per anni il vicepresidente del consiglio Matteo Salvini ha richiesto che venissero cancellate. E invece è stato proprio il suo esecutivo ad abolirne gli sconti.

È aumentato anche il prezzo dei pedaggi autostradali e il costo dei biglietti del trasporto pubblico è pronto ad aumentare in diverse città. Mettendo insieme tutti questi rincari il cittadino dovrà spendere circa 366 euro in più rispetto allo scorso anno. Una delle criticità maggiori riguarda i mutui, che già nei mesi scorsi rappresentavano uno strumento messo alla prova da inflazione e tassi di interesse.

Rincari non solo sui mutui

Non meno pesante sarà la stangata sugli automobilisti, che si troveranno a combattere con benzina e gasolio più alti tanto quanto con premi assicurativi maggiorati. Per quel che concerne l’energia elettrica, Arera ha annunciato un calo dei prezzi per il primo trimestre dell’anno. Ma solo per coloro che si trovano nel mercato tutelato e quindi per un terzo dei consumatori. Il blocco dei rincari del Decreto Aiuti bis, inoltre, il Governo lo ha limitato ai contratti non in scadenza.

Da qualsiasi punto si osservi la situazione appare evidente che rincari tocchino qualsiasi settore. I mutui e le auto rappresentano la fonte di spesa più importante ma c’è da considerare come anche le tariffe autostradali e le assicurazioni coinvolgano una buona fetta di italiani. E anche coloro che non possiedono un’auto si ritroveranno a dover pagare maggiorazioni importanti.

L’unica vera spesa evitabile potrebbe essere quella del tabacco e dei trinciati. Ciò non toglie che anche in quel settore le accise crescono portando ha una spesa maggiore.

Se l’inflazione dovesse rimanere a livello attuale qualsiasi consumatore si troverebbe davanti a una situazione economica difficile da gestire. E l’aumento delle tasse e dei prezzi spalmato in questo modo non risulta assolutamente favorevole. Soprattutto quando coinvolgente qualcosa alla quale per vivere e lavorare il cittadino non può rinunciare.

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