Ryanair insiste: Governo ritiri decreto sul caro voli

Ryanair non ha nessuna intenzione di fare passi indietro per quel che concerne il decreto sul caro voli. E continua a insistere su una dismissione dello stesso da parte del Governo.

Ryanair ferma sulle sue posizioni

Il quale, a prescindere da quel che si possa pensare sul decreto stesso, ha il diritto di rispondere che come paese sovrano non deve sottostare di certo alle indicazioni di una compagnia aerea. È questo il succo dell’incontro svoltosi tra i rappresentanti di Ryanair e il ministro del made in Italy Aldofo Urso.

Una situazione che al momento non vede né vinti né vincitori. Senza contare il fatto che entrambe le parti ancora non stiano prendendo in considerazione il ruolo dell’Unione Europea in tutto ciò. Quando Ryanair sottolinea che il decreto sul caro voli non sia in linea con la legge europea non ha torto. Ma allo stesso tempo la stessa Commissione non ha ancora giudicato inammissibile a livello comunitario il decreto italiano.

In pratica, da qualsiasi punto di vista venga letta la situazione, non vi è da nessuna parte la capacità di asserire la propria verità come assoluta. Ma Ryanair ha al contempo un asso nella manica: può limitare le tratte. È suo diritto farlo. E lo Stato italiano si ritrova quindi a dover trovare una soluzione per il malcontento popolare senza perderci la faccia. O la sua posizione.

Tira e molla sarcastico inutile tra le parti

Il Ministro Urso ieri ha affermato che l’Italia è un Paese sovrano“, ha sottolineato Michael O’Leary, ceo di Ryanair. “Tuttavia, la prova della sovranità di un Paese è il rispetto degli accordi internazionali“. E questa, per quanto si voglia combatterla, rimane comunque una verità ineluttabile.

Meno accettabile è la posizione di “dispetto” che la compagnia sta prendendo. “Il Ministro Urso deve ora ritirare il decreto illegale sul controllo dei prezzi e confermare che l’Italia continuerà a rispettare il diritto dell’UE“, ha infatti aggiunto il ceo del vettore irlandese. Diritto “che garantisce a tutte le compagnie aeree, sia italiane che straniere, la libertà di fissare i prezzi, senza interferenze politiche“.

Un problema che per l’Italia si fa palese per la Sicilia e la Sardegna dato che Ryanair ha già fatto sapere che limiterà i voli a disposizione. Qualcosa che porterà il mercato ad alzare i prezzi piuttosto che diminuirli. Ricordiamo che la legge citata da O’Leary è il Regolamento UE 1008/2008 sui servizi aerei che parla di prezzi fissati “liberamente” dalle compagnie per “i servizi intercomunitari”.

C’è da chiedersi: si farà davvero qualcosa per i viaggiatori o continuerà questo tira e molla sarcastico e poco utile tra le parti?

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