Carige prepara piano industriale e salvataggio

Mentre in campo politico imperversano polemiche relative al decreto salva Carige, la banca non rimane ferma ad attendere che le cose si sistemino da sole, anzi: i commissari stanno già lavorando sul piano industriale e stanno mettendo a punto quello di salvataggio.

BANCA CARIGE

L’istituto è stato infatti commissariato dalla BCE e deve, in breve tempo, mettere in atto una road map che gli consenta di uscire dalla situazione nella quale si trova dopo che lo scorso dicembre il socio Malcalza ha fatto saltare l’aumento di capitale che avrebbe dato modo al piano di risanamento in atto precedentemente di proseguire. Tutti parlano di nazionalizzazione: i commissari non danno come scontata l’opzione governativa ma pur considerandola valida ed allo stesso tempo uno strumento importante per rassicurare i correntisti, non sembrano intenzionati a coglierla.

Quel che interessa in particolare ai commissari è quella parte del decreto che conferma la copertura, da parte dello Stato, dell’emissione di una nuova obbligazione: qualcosa che cadrebbe a fagiolo per Banca Carige dati i tempi molto stretti. Il piano industriale dovrà essere pronto entro il prossimo 26 febbraio, data dopo la quale verranno verificate le manifestazioni di interesse di soggetti interessati ad aggregare Carige. Questo senza dimenticare la necessità di comprendere come gestire i crediti deteriorati e come ottenere la revisione del tasso del 16% che la banca deve al Fondo interbancario per il bond da 320 milioni.

Nel frattempo la Regione Liguria ha confermato l’affidamento del servizio di Tesoreria a Carige:  si tratta di un’iniezione di fiducia che fa comodo in questo che è stato definito un “periodo di transizione” per la Banca.

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