Leaviss (M&G Investments) prospetta gli scenari inflazionistici

Il comparto Retail Fixed Income di M&G Investments, la compagni britannica attiva prevalentemente nell’ambito dei servizi finanziari, viene attualmente guidato da Jim Leaviss: si tratta dunque di una figura importante in tal senso, quindi, di conseguenza, anche le sue affermazioni e previsioni possono essere lette con grande attenzione da parte degli investitori. Gli ultimi commenti dello stesso Leaviss hanno riguardato le stime sull’inflazione del mercato statunitense. In particolare, il riferimento va alle recenti affermazioni di Ben Bernanke, numero uno della Fed, riguardo a un tasso di inflazione pari o superiore al 4%, anche se la notizia in sé non ha scosso più di tanto il settore obbligazionario; una percentuale simile fornirebbe una sicurezza importante al settore privato, consentendo anche di comprendere qual è la via uscita più giusta dalla deflazione. L’attuale tasso della banca centrale americana, però, è pari al 2%, anche perché l’obiettivo primario dal punto di vista macroeconomico è quello di favorire l’occupazione.


Leaviss ritiene che un aumento del target inflazionistico non possa essere benefico per il mercato dei titoli di Stato a stelle e strisce: una obbligazione decennale con un rendimento di 2,7 punti percentuali non sarebbe la soluzione più gradita per i risparmiatori, pertanto il costo di un cambiamento di obiettivo in termini di interesse potrebbe anche bastare per provocare un abbassamento del rating del credito.

Le idee del manager britannico sono piuttosto chiare ed evidenti, a suo parere la politica inflazionaria deve cambiare per produrre i primi effetti positivi sul sistema finanziario: sembra comunque improbabile che Bernanke possa attuare delle modifiche sui diversi obiettivi, lo scenario più vicino alla realtà è quello di tassi di interesse non lontani dallo zero, con gli Stati Uniti pronti ad affidarsi in modo totale agli investitori esteri per quel che concerne il finanziamento dell’ingente deficit di bilancio (un atteggiamento molto simile è quello che è stato adottato dal Giappone).

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