Futures su oro e argento, il debito europeo alle origini del declino

È una caduta fragorosa quella subita dai contratti futures su oro e argento: gli strumenti finanziari in questione, i quali osservano da vicino le performance dei due principali metalli preziosi, sono scesi al loro livello più basso delle ultime tre settimane, a causa, in particolare, del rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro, fattore che ha eroso progressivamente l’appeal delle commodities come assets alternativi. Lo scivolone dell’argento è stato ancora più consistente, visto che si tratta del peggior declino da febbraio 2009. Questa situazione si può comunque spiegare in maniera abbastanza agevole; l’euro sta ancora mostrando forti segni di difficoltà, alla luce degli ostacoli che stanno incontrando i governi europei nel far fronte ai loro debiti.


Il ribasso dell’oro ha sorpreso gli analisti, anche perché, prima delle contrattazioni in questione, il biondo metallo era riuscito a guadagnare addirittura 29 punti percentuali in tutto il 2010, raggiungendo il livello record di 1.424,30 dollari l’oncia. Secondo Leonard Kaplan, presidente del Prospector Asset Management di Evanston (Illinois), il fatto che l’oro non sia economico per un acquisto non deve essere visto come un qualcosa di sorprendente. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, i futures aurei di dicembre hanno ceduto ventidue dollari, vale a dire l’1,6%, rilevazione che riguarda ovviamente il Comex; i futures sull’argento, invece, hanno perso 6,3 punti percentuali, attestandosi a quota 27,08 dollari l’oncia. Come si devono comportare dunque gli investitori?

Anzitutto, occorre tenere conto che sono giunte a New York richieste per scambiare l’argento a 6,50 dollari per ogni singolo contratto (il prezzo precedente era pari a cinque dollari). Alcuni strateghi hanno spiegato che lo scambio di maggiori margini di richiesta porta come principale conseguenza a delle acquisizioni a prezzi più bassi, una tendenza “bearish” che coinvolge qualsiasi tipo di metallo. Intanto, i contratti futures di dicembre relativi al palladio sono declinati di oltre 34 dollari (-4,6%), così come ha annunciato ieri il New York Mercantile Exchange.

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