La domanda americana di manzo trascina i futures sui bovini

I contratti futures collegati alla carne bovina sono cresciuti in maniera sostenuta: il merito di questo rialzo si deve soprattutto alle scorte animali che hanno caratterizzato il mercato americano, oltre all’aumento importante della domanda globale di manzo, la quale ha sostenuto i costi dalla carne stessa per le più importanti catene attive nella ristorazione. I consumatori statunitensi dovranno quindi pagare cinque centesimi di dollaro in più per il manzo nel corso di questo 2012, più di qualsiasi altro alimento (perfino quelli di mare). Nel dettaglio, la carne ha subito un incremento di dieci punti percentuali lo scorso anno, così come è stato stimato dal governo di Washington.

Il totale dei bovini è stato invece il più basso dal 1973, anche e soprattutto a causa di alcuni tagli da parte dello stato federale del Texas. La conseguenza di tutto questo è stato un rialzo del 25% per quel che concerne le esportazioni di tali prodotti nei dieci mesi che sono terminati lo scorso 31 ottobre (il confronto è stato effettuato ovviamente rispetto all’anno precedente). Gli Stati Uniti, inoltre, sono il maggior produttore di manzo ed è proprio per questo motivo che il 2011 è stato contrassegnato da un +12% in merito ai futures bovini, il quinto maggior ricavo di sempre.

Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni finanziarie, c’è da dire che i futures relativi alle spedizioni di aprile di carne bovina hanno fatto registrare un aumento dello 0,9%, chiudendo la giornata a 1,264 dollari la libbra presso il Chicago Mercantile Exchange. Le spedizioni di marzo, invece, hanno consentito di ottenere dei guadagni pari a 0,4 punti percentuali, con un prezzo finale di 1,523 dollari la libbra. Un ultimo accenno, infine, lo meritano i contratti futures collegati alle performance della carne suina: in questo caso, infatti, gli strumenti sono aumentati dello 0,5%, sempre a Chicago, con una quotazione finale di 87,05 centesimi la libbra.

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