Il cda di Acea dà l’ok per il bond da 20 miliardi di yen

Acea012004Sede_previewIl consiglio di amministrazione di Acea, il noto gruppo di servizi di pubblica utilità, si è riunito nel corso della giornata di ieri: ad esso era presente anche il presidente Giancarlo Cremonesi e si è provveduto a deliberare l’emissione di un importante prestito obbligazionario per un importo pari a circa 20 miliardi di yen. Ovviamente, tale prestito verrebbe convertito in maniera contestuale nella corrispondente somma in euro (circa 150 milioni); la durata che è stata scelta in questo senso è pari a quindici anni, tramite un collocamento in misura intera presso un investitore privato. Che cosa intende perseguire la stessa Acea con questa emissione di lungo termine? In pratica, il bond in questione si pone lo specifico obiettivo di ottenere un migliore equilibrio tra l’indebitamento a breve termine e quello a medio-lungo periodo del gruppo: sarà compito della società quello di informare in maniera tempestiva il mercato per quel che concerne l’esecuzione avvenuta dell’emissione.

 

Tra l’altro, lo stesso consiglio di amministrazione ha provveduto a deliberare anche un’altra proposta, vale a dire quella di una revisione della procedura di nomina degli amministratori, in modo da adeguarsi alla best practice delle società quotate. Non bisogna dimenticare che Acea si trova al centro di una questione finanziaria di questo tipo per la seconda volta negli ultimi dieci giorni, visto che già lo scorso 26 gennaio si era parlato di un possibile studio per un’emissione di un prestito convertibile, volto a ottenere la privatizzazione della società.

 

In quel caso, però, fu il Comune di Roma, azionista di controllo di Acea con una quota del 51%, a smentire qualsiasi ipotesi. Ora però, alla luce di questa novità del nuovo bond, non può essere escluso l’avvio del processo di privatizzazione in breve tempo, una eventualità che il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, avrebbe intenzione di valutare entro la fine di questo anno, o al massimo nei primi mesi del 2011.

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