Pirelli approva un bond non convertibile da 800 milioni di euro

Gli investimenti finanziari e Pirelli beneficiano finalmente di un’importante novità per quel che concerne l’ambito obbligazionario: in effetti, la notissima società per azioni milanese, attive nel campo della produzione dei pneumatici e del real estate, ha deciso di approvare l’emissione di alcuni bond non convertibili per un valore pari, in relazione all’ammontare nominale massimo, a 800 milioni di euro. L’iniziativa è da ascriversi in modo totale alle ultime deliberazioni del consiglio di amministrazione del gruppo di cui è leader Marco Tronchetti Provera; tra l’altro, dettaglio ovviamente da non trascurare, il prodotto in questione potrà essere collocato anche in un numero più alto di tranche sul mercato europeo delle obbligazioni, mentre la quotazione avverrà o sulla Borsa del Lussemburgo o, in alternativa, su un altro mercato regolamentato.

Daiwa-Nikko: con la joint venture termina anche la sottoscrizione di bond

Daiwa Securities Group, secondo maggior broker di tutto il Giappone, ha interrotto per la prima volta la sottoscrizione di bond di Nikko Cordial Securities: l’operazione finanziaria si è resa necessaria alla luce della conclusione della joint venture tra la stessa Daiwa e Sumitomo Mitsui, società madre di Nikko. Entrando nel dettaglio statistico, c’è da dire che la sottoscrizione degli strumenti è scesa di ben 22 punti percentuali, raggiungendo quota 2,1 miliardi di yen nel corso del primo trimestre fiscale che è terminato lo scorso 30 giugno. Tra l’altro, Shigeharu Suzuki, ceo della compagnia nipponica, deve far fronte alla situazione in cui versa il comparto azionario nella nazione asiatica, visto che gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un declino del 63%, ragione per la quale sono sempre più gettonati i business con aziende d’oltreoceano.

Bce al minimo: acquistati bond per soli 176 milioni di euro

La settimana che si è appena conclusa e di cui si cominciano a tirare le somme proprio in questi giorni in relazione alla situazione finanziaria europea, si è caratterizzata per un dato incontrovertibile e dalle indicazioni ben precise: in effetti, da quanto è emerso dalle rilevazioni statistiche, la Banca Centrale Europea ha provveduto ad acquistare titoli di Stato per un ammontare vicino ai 176 milioni di euro, una quantità davvero troppo bassa, soprattutto se deve essere confrontata con i 302 milioni dei sette giorni precedenti (il che equivale praticamente a dire che si è verificato un calo di poco inferiore al 50%). Non solo ci troviamo di fronte a un valore al di sotto delle attese, ma soprattutto è il totale più basso che è stato fatto registrare dall’istituto creditizio dell’Unione Europea da quando è stato posto in essere il programma speciale, il progetto che è stato appositamente ideato per fronteggiare in maniera adeguata la crisi del debito del Vecchio Continente.

Il mercato di corporate bond si rinsalda con una offerta da 5 miliardi

Il mercato dei corporate bond ha trovato pane per i propri denti grazie soprattutto alla pubblicazione degli ultimi stress test bancari; in effetti, una prima indicazione che è giunta in questo senso è stata quella della focalizzazione degli investitori su bond con rendimenti più sostanziosi rispetto a quelli offerti dal Tesoro. Gli investimenti, pertanto, hanno portato all’accumulo di circa cinque miliardi di dollari per quel che concerne le obbligazioni di classe maggiore, così ripartiti: tre miliardi si riferiscono alla Westpac Banking Corporation, società australiana, un miliardo ad Alcoa, nome di spicco nella produzione dell’alluminio, 500 milioni all’utility Commonwealth Edison e altri 250 milioni di dollari a Kimberly-Clark.

Ibbotson rivede i portafogli con più bond tradizionali

Ibbotson Associates è la compagnia del gruppo Morningstar che si occupa in prevalenza di servizi di asset allocation; è proprio in questa veste che la società di Chicago ha voluto rivisitare in maniera dettagliata i propri portafogli, i quali sono stati ideati per venire incontro alle diverse tipologie di investitori e di rischi. Anzitutto, occorre ricordare che il secondo trimestre del 2010 si è caratterizzato per i vistosi cali sui mercati azionari a livello internazionale, tanto che soprattutto le Borse d’Occidente hanno fatto registrare le peggiori performance degli ultimi mesi; in tal senso, si deve sottolineare il buon andamento delle obbligazioni di tipo governativo e di quelle corporate, un’indicazione senz’altro utile per chi è interessato a questi prodotti. Inoltre, è stato premiato maggiormente l’atteggiamento conservativo rispetto a quello aggressivo, nonostante vi siano state alcune delusioni per quel che concerne i portafogli dinamico e bilanciato.

Ungheria, India e Turchia: Raiffeisen illustra le opportunità finanziarie

1248768854L’ultima relazione di Raiffeisen Capital Management relativa all’attuale situazione dei mercati delle principali nazioni emergenti ha messo in luce delle realtà forse poco approfondite: in particolare, sono tre i nomi che fanno pensare maggiormente a un investimento vantaggioso, vale a dire quelli dell’Ungheria, dell’India e della Turchia. Esaminare nel dettaglio le caratteristiche e le peculiarità di questi tre paesi può aiutare a comprendere meglio i motivi che spingono i soggetti interessati a investire in tal modo. Anzitutto, c’è il caso dell’Ungheria: lo stato magiaro presenta un tasso di rincaro che si sta via via esaurendo nelle dimensioni, soprattutto in questo primo semestre del 2010, dunque non vi sono certezze assolute per quel che concerne l’inflazione, visto anche il sostegno che viene offerto dalla domanda.

 

Unicredit lancia Bond perpetuo con facoltà rimborso anticipato

unicreditIl colosso bancario europeo Unicredit Group ha reso noto in data odierna, mercoledì 14 luglio 2010, il lancio di strumenti innovativi di capitale consistenti, in particolare, di un Bond di durata commisurata a quella di UniCredit per un importo pari a 500 milioni di euro. Trattasi, nello specifico, di un’emissione obbligazionaria perpetua ma con la facoltà, esercitabile da parte dell’emittente, di rimborsare a partire dal decimo anno il prestito previa la relativa autorizzazione da parte della Banca d’Italia. Il Bond perpetuo non è destinato al mercato retail ma solo ed esclusivamente agli investitori istituzionali del Vecchio Continente. L’emissione del Bond perpetuo, in accordo con quanto spiega Unicredit in una nota ufficiale, è finalizzata al fabbisogno di strumenti innovativi di capitale che è previsto per il corrente anno dopo che il Gruppo bancario, per un controvalore pari a 750 milioni di euro, alla fine dello scorso anno aveva messo a punto un’operazione della stessa natura.

Intesa fissa il prezzo del bond decennale: cedola al 5,15%

intesa11L’obbligazione Lower Tier II è il bond che Intesa Sanpaolo ha lanciato di recente sul mercato, con tanto di scadenza a dieci anni e un importo che è stato pari a 1,25 miliardi di euro: come è stato confermato, comunque, da Banca Imi, Credit Suisse, Deutsche Bank e Bnp Paribas, la transazione ha subito un nuovo prezzo di offerta, il quale ammonta a 99,663 euro, mentre, per quel che riguarda il resto, gli elementi più interessanti in questo senso sono rappresentati dalla cedola del 5,15% e dal premio di rendimento di 230 punti base rispetto al midswap (come è noto, si tratta della media tra il valore denaro-lettera dell’interest rate swap a sette anni). La scadenza, come è già stato precisato, è stata fissata alla data del 16 luglio del 2020, ma non si deve dimenticare che il prodotto dell’istituto creditizio può beneficiare di un rating di Aa3 da parte di Moody’s. Come mai si è resa necessaria una simile correzione del prezzo di fronte a prospettive interessanti?

 

La seconda emissione del bond spagnolo ammonta a 6 miliardi

spain-flagL’evento in questione era molto atteso, in territorio iberico, ma non solo (si pensi all’Unione Europea ovviamente): il governo spagnolo ha provveduto a portare a compimento la sua seconda emissione di obbligazioni del Tesoro della nazione europea (uno dei componenti del “celebre” gruppo dei Pigs, il quale prevede anche l’Irlanda, il Portogallo e la Grecia, paesi attualmente in forte difficoltà economica), riuscendo in tal modo a far incrementare il totale dei bond che sono stati collocati nel corso del mese di luglio fino a sei miliardi, con riferimento particolare a quei titoli che avranno una scadenza tra dieci anni. Ebbene, cosa c’è da dire in merito a questa operazione e ai suoi esiti? Anzitutto, la notizia ha assunto i contorni della piena positività, visto che l’emissione obbligazionaria si è chiusa molto bene, così come è stato confermato da più fonti interne.

 

Obbligazionari: Credit Suisse propone la durata fissa

credit_suisseGli obbligazionisti più incalliti avranno da questo mese un nuovo motivo per spiegare la loro predilezione: l’offerta in questione riguarda Credit Suisse, la quale, con i suoi Fund (Lux) Fixed Maturity 2013 EUR e Fund (Lux) Fixed Maturity 2015 EUR, lancerà sul mercato tra poco più di due settimane dei fondi davvero interessanti che, come anche suggerisce il loro nome, beneficiano del requisito della durata fissa (tre e cinque anni). La sottoscrizione potrà avvenire in maniera immediata. Come sono strutturati questi prodotti nello specifico? Anzitutto, c’è da dire che la divisa di riferimento sarà l’euro e che il rating di entrambe le offerte sarà pari all’Investment Grade, con la possibilità di sostituzione in caso di deterioramento della qualità del credito in questione ovviamente. La struttura dei Fixed Maturity è davvero molto interessante e uno degli elementi che li rende così appetibili è la diversificazione, visto che si può beneficiare della scelta di 100 obbligazioni diverse.

 

Banca Centrale Europea: i covered bond superano i 60 miliardi

18fb394c-8cc6-4a54-a7c8-1859453c4823È stato reso l’ammontare esatto di covered bond che sono stati acquistati, da un anno a questa parte, dalla Banca Centrale Europea: tali obbligazioni vengono utilizzate, come è noto, per agevolare gli istituti di credito a uscire da periodi di crisi come quello attuale, e in questo caso hanno superato quota 60 miliardi di euro (per la precisione sono 60,2 miliardi). Si tratta di una informazione molto interessante e significativa, visto che lo stesso istituto di Francoforte può in tal modo dichiararsi sicuro che le difficoltà relative alla liquidità del sistema bancario siano state superate. La data più attesa è proprio quella di domani, quando si provvederà alla restituzione dei 442 miliardi che erano stati ricevuti nel 2009 per porre in essere un rifinanziamento a lungo termine dell’area dell’euro.

 

Fiat pensa a una nuova obbligazione in vista del rifinanziamento

Fiat-LogoSecondo alcune indiscrezioni, sarebbero addirittura sei le banche che sono interessate al rifinanziamento della Fiat, un’operazione che, come è noto, verrebbe a costare circa quattro miliardi di euro, in attesa dello scorporo sempre più vicino. Le trattative che stanno vedendo coinvolto il Lingotto hanno trovato dei punti fondamentali di approfondimento nelle facilitazioni creditizie e nel prestito da concedere a una determinata obbligazione che dovrebbe essere emessa dal gruppo automobilistico nei mesi a venire. Ci sono comunque ancora delle discrepanze circa le scadenze da fissare sulle facilitazioni, visto che i vertici Fiat stanno premendo per una durata quinquennale, mentre gli istituti di credito sono più propensi ai tre anni; qualcosa di più chiaro, invece, lo si conosce in relazione allo strumento finanziario poc’anzi citato, il bond societario che avrà con tutta probabilità scadenza dopo un anno, ma con la previsione di altri 365 giorni per consentire all’azienda torinese di effettuare un ingresso più tranquillo nel mercato obbligazionario, attualmente contraddistinto da una fortissima volatilità a causa dei problemi economici vissuti da alcuni paesi dell’area dell’euro.

 

Bond Argentina: la sottoscrizione dello swap è al 66%

Argentina_flag_1Si aspettava con una certa curiosità e un enorme interesse il responso all’offerta dei cosiddetti “tango bond, le obbligazioni finite in default del governo argentino: Buenos Aires aveva già affermato di voler puntare a un buon 60%, ma lo swap ha risposto ancora meglio, arrivando fino al 66%. A questo punto, se si vogliono conteggiare anche le sottoscrizioni che erano state poste in essere nel corso del 2005, allora la percentuale sale fino al 92,4% a conferma del successo del prodotto finanziario in questione. Nonostante tali cifre inducano a pensare in maniera più che positiva, c’è però da aggiungere che la Task Force Argentina ha voluto precisare che il denaro ancora circolante in questo momento ammonta a circa sei miliardi di dollari, un totale, dunque, non certo indifferente. La seconda offerta era terminata qualche giorno fa, più precisamente lo scorso 22 giugno e ora bisogna attendere dei riscontri anche per quel che concerne il futuro.

 

Al varo una nuova tassa sui bond a rischio dell’Ue

euI governi europei dovrebbero considerare con tutta probabilità una nuova forma di imposizione che vedrà coinvolte le vendite di obbligazioni effettuate da quei paesi che hanno violato, in tutto o in parte, le regole che attualmente vigono per far fronte alla crisi fiscale. La tassa in questione assumerà la forma di una percentuale predefinita, misurata in un determinato numero di punti base, in relazione alle emissioni di debito governativo: la proposta è stata approvata in maniera totale dalla Commissione Europea. L’interesse extra, pertanto, verrebbe a essere pagato soltanto nell’ipotesi in cui il debito non tornasse in regola con quanto disposto dalla stessa Unione Europea. Tra l’altro, non si tratta dell’unica misura punitiva in questo senso, visto che si parla anche di informazioni addizionali per quel che concerne i prospetti degli stessi bond, o, al massimo, una drastica riduzione del loro accesso al prestito da parte della Banca Europea di Investimento, il braccio infrastrutturale e finanziario dell’Unione Europea.