Banca MPS colloca con successo covered bond

covered-bond-mpsIl Gruppo Monte dei Paschi di Siena, nella giornata di ieri, martedì 22 giugno 2010, ha reso noto alla comunità finanziaria d’aver collocato con successo la sua prima emissione di “OBG”, Obbligazioni Bancarie Garantite, nell’ambito di un programma di emissione di covered bond per complessivi dieci miliardi di euro che, in linea con quanto reso noto in precedenza, risulta essere assistito da mutui residenziali dell’Istituto. L’operazione, in accordo con quanto messo in risalto dal Gruppo MPS con una nota, rappresenta la riapertura per gli emittenti italiani del mercato covered bond dopo la volatilità dei mercati registratasi nelle ultime settimane. Nel dettaglio, il Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena ha collocato con successo un miliardo di euro di titoli a tasso fisso, con scadenza a cinque anni, destinati agli intermediari finanziari internazionali ed agli investitori professionali.

La Russia si attende il default dei bond greci e corre ai ripari

kingdomofgreecevigIl ministro russo delle Finanze, Alexei Kudrin, è stato piuttosto chiaro nell’ultimo intervento a San Pietroburgo: a suo parere, infatti, i mercati finanziari sono più che preparati ad accettare un default da parte del debito della Grecia, nonostante gli sforzi delle organizzazioni economiche internazionali per riassestare la situazione dell’area dell’euro. Lo stesso Kudrin, inoltre, si è detto molto scettico circa le capacità del governo statunitense di tagliare il suo deficit di bilancio. La Federazione russa detiene attualmente circa il 40% delle sue riserve (400 milioni di dollari) in valuta europea e non bisogna dimenticare che il rublo ha perso ben 9,5 punti percentuali da un mese a questa parte proprio a seguito della crisi ellenica; il possesso di bond del Vecchio Continente non può essere incoraggiante in un momento storico come quello attuale, nonostante il paese sia molto ottimista circa un ribilanciamento del budget entro il 2015.

 

Etf Lyxor Euromts Aaa Government Bond

etf-lyxor-euromts-aaa-government-bondNegli ultimi mesi non c’è stata volatilità solo sui mercati azionari, ma anche quelli obbligazionari, di norma più “stabili”, sono stati oggetti di veri e propri attacchi speculativi, in Europa, a seguito della crisi del debito della Grecia. Di conseguenza, molti investitori hanno sperimentato sulla propria pelle come certi settori d’investimento possano avere un rischio che molto spesso viene sottovalutato ma che può causare anche sensibili perdite del capitale investito nonostante di norma l’investimento in obbligazioni sia tipico di chi ha profili di rischio bassi o al massimo moderati. E allora, anche in virtù di questo mutato scenario, sul mercato Lyxor International Asset Management S.A. ha lanciato l’Etf Euromts Aaa Government Bond, con codice ISIN FR0010820258, che replica l’andamento di un paniere di obbligazioni dell’area euro con la tripla A rilasciata dalle tre Agenzie di rating Moody’s, Fitch e Standard & Poor’s.

Cds: Unione Europea pronta a vietare le vendite allo scoperto

parlamento-europeoNon ha utilizzato mezzi termini la Commissione Affari Economici e Monetari, uno degli organi più importanti per quel che concerne il Parlamento dell’Unione Europea: il parere fornito riguarda infatti il mondo degli investimenti, più propriamente è stato auspicato il divieto di vendere allo scoperto i cds, sigla che, come è noto, identifica i credit default swap. Il problema di questi specifici prodotti, i quali non sono altro che strumenti derivati volti a risarcire i sottoscrittori nella malaugurata ipotesi di fallimento (appunto “default”) di compagnie o di stati nazionali che hanno provveduto all’emissione dei bond governativi, sorge nel momento in cui i mercati finanziari vengono a caratterizzarsi per una forte volatilità, quando l’uso a fini speculativi aumenta in maniera spropositata.

 

Ungheria ed Europa dell’est: quanto sono sicuri i titoli di Stato?

easternEuropeLa crisi economica che per il momento ha soltanto sfiorato l’Ungheria dovrebbe rappresentare il pretesto per comprendere quanto siano gravi attualmente le emergenze rappresentate dai debiti pubblici e privati a livello internazionale: gli Stati Uniti sono ovviamente la nazione più significativa in questo senso, se si pensa che quasi la metà delle obbligazioni governative che sono state finora emesse nel corso del 2010 sono a stelle e strisce, uno scenario che deve essere ricollegato alle difficoltà vissute dagli stati dell’Europa dell’est. La tendenza al default di gran parte di questa area era evidente già nel 2009, visto che erano stati stimati in tempi non sospetti 1.700 miliardi di dollari di debiti all’estero, un serio problema per quel che concerne i principali istituti di credito dell’Unione Europea.

 

Fondi obbligazionari: molti cali, ma anche il boom di Mediolanum

ennio-dorisL’ultimo rapporto di Assogestioni in relazione all’andamento dei fondi di tipo obbligazionario non è certo incoraggiante: secondo l’associazione , infatti, la raccolta di tali strumenti finanziari ha raggiunto quota 343 milioni di euro, certo una buona fetta per quel che concerne il patrimonio totale del comparto (tra l’altro i flussi netti sono ancora piuttosto consistenti), ma comunque si tratta di un dato in leggero calo. Il declino in questione riguarda soprattutto i fondi flessibili, mentre i fondi di tipo bilanciato sono riusciti a raccogliere un patrimonio pari a 19 miliardi di euro. Le notizie peggiori provengono dai cosiddetti fondi hedge, per i quali è stata registrata una raccolta negativa e alti deflussi, pur rimanendo stabili gli assets. Assogestioni ha sciorinato una serie di dati su cui occorre riflettere a fondo, anche e soprattutto alla luce della situazione economica che stiamo vivendo.

 

Grecia: il miglior rapporto rischio-rendimento è di Alpha Bank

100307175915_imgÈ ormai passato un mese da quando, tra i timori e le preoccupazioni più forti, la Grecia faceva conoscere al mondo la delicata situazione in cui versavano le proprie finanze: da quel momento, il pacchetto di stimoli nei confronti della nazione ellenica ha rappresentato un vero e proprio spartiacque per quel che riguarda gli investimenti, dato che alla luce di questo provvedimento sono stati fissati i nuovi prezzi dei titoli di stato. Sono stati soprattutto gli strumenti che presentavano un arco temporale minore a mostrare le maggiori differenze di valore, con dei recuperi molto importanti, mentre i titoli a lungo termine sono rimasti sostanzialmente invariati. Che cosa c’è da dire a questo punto sull’economia greca e sulle opportunità finanziarie su cui focalizzare l’attenzione? L’aiuto elargito dal Fondo Monetario Internazionale e dagli altri stati europei è stato talmente ingente che il governo di Atene può anche permettersi di non emettere nuovo debito nel futuro più immediato.

 

Il panico per i Cds sta favorendo il comparto corporate

4a37ccae4feb3_zoomNon si può certo dire che quello attuale sia il momento migliore che stanno vivendo, finanziariamente parlando, i Cds (Credit Default Swap: si tratta degli swap che trasferiscono l’esposizione al credito tra le parti): il panico sui mercati è molto alto, soprattutto alla luce delle emissioni non proprio felicissime di titoli di Stato di Irlanda, Grecia e Portogallo. Non esiste dunque un’alternativa a questi strumenti, visto che la crescente avversione al rischio ha provocato un sicuro approdo verso il Bund tedesco e le obbligazioni americane? In realtà, per allentare la pressione non è forse la migliore scelta quella di trasferire in continuazione la propria liquidità. Piuttosto, come consigliano moltissimi analisti, è preferibile affidarsi al mercato delle obbligazioni corporate, senz’altro più promettenti. Come è noto, in questo caso, si possono ottenere dei rendimenti davvero interessanti a fronte di rischi più alti.

 

Argentina: altre due settimane di proroga per i bond

flagC’è un nuovo spostamento di data per quel che concerne l’offerta di scambio dei bond argentini finiti in default e che si riferiscono nello specifico agli istituti di credito del nostro paese; in effetti, l’annuncio in questione è giunto direttamente dalla voce di Amado Boudou, numero del dicastero dell’economia del paese sudamericano, il quale ha voluto precisare che il provvedimento finanziario verrà esteso di altre due settimane rispetto al termine che era stato inizialmente fissato. Per essere più dettagliati, c’è da dire che l’offerta di scambio degli oltre 18 miliardi di dollari rimarrà valida fino al prossimo 22 giugno, anziché fino alla giornata di domani. Come si è arrivati a questa novità nel calendario della lunga e intricata faccenda delle obbligazioni spazzatura dell’Argentina?

 

Mark Faber si sbilancia e sconsiglia obbligazioni e fondi liquidi

marc faberIl nome di Mark Faber, imprenditore e analista finanziario svizzero, nonché seguace della Austrian School of Economics, è legato soprattutto ai suoi scritti a carattere economico: l’autore della newsletterThe Gloom, Boom & Doom Report” si è finalmente sbilanciato su quelle che sono le sue convinzioni circa l’attuale situazione per quel che concerne la finanza internazionale. In particolare, Faber si è detto sicuro di una calma piatta sul fronte dei tassi di interesse e sulle modifiche apportate dagli istituti centrali. È proprio da questa certezza che l’analista elvetico ha tratto le conseguenze principali in relazione al mondo degli investimenti: una mancata crescita dei tassi vuol significare l’abbandono totale dei prodotti più liquidi e delle obbligazioni che presentano un arco temporale più lungo.

 

La Nacion: offerte le holding dei bond argentini

ops_bond_argentinaGli ultimi aggiornamenti relativi al caso dei bond argentini e alla conseguente offerta di swap per il fallimento degli stessi titoli giungono direttamente dalla stampa, più precisamente dal quotidiano sudamericano La Nacion: secondo una indiscrezione di quest’ultimo giornale, infatti, i creditori che attualmente detengono i circa 500 milioni di dollari di obbligazioni finite in default hanno provveduto a offrire le loro holding per quel che concerne la ristrutturazione del debito in questione nel corso della settimana appena conclusa. I dettagli sono piuttosto circostanziati, ma La Nacion non ha voluto riferire da dove ha tratto queste informazioni finanziarie. A questo punto, il governo di Buenos Aires deve attendere il momento in cui gli investitori individuali avranno accresciuto la loro quota di partecipazione circa il debito da 18,3 miliardi di dollari dello swap e a fronte dell’offerta che verrà avanzata soltanto il prossimo 7 giugno. Le prossime mosse e aggiornamenti sono presto spiegati.

 

Derivati: la Regione Marche chiude il Bramante Bond

regioneOrmai ci sono i caratteri dell’ufficialità: la Regione Marche ha deciso di uscire in maniera definitiva da tutte le difficoltà sorte in seguito alla sottoscrizione del cosiddetto Bramante Bond, vale a dire quella emissione finanziaria da 400 milioni di euro che era stata coperta per il 50% da un contratto swap di Lehman Brothers, con le conseguenze che sono facilmente immaginabili. L’annuncio è stato effettuato proprio nel corso della giornata di ieri dal consiglio regionale, ma già da qualche tempo si conoscevano i dettagli di questa specifica operazione: in effetti, è in vista la cessione del credito della stessa Lehman Brothers, anche perché le Marche hanno già provveduto a pagare ben 51,6 milioni di euro nel contratto in questione da sei anni a questa parte, inoltre anche l’altra metà del bond dovrà essere necessariamente chiusa, mediante un sapiente ammortamento dello swap con la società Nomura e la ristrutturazione del passivo con un rimborso in forma rateale, vale a dire l’unico possibile in questo preciso momento.

 

Tassi titoli di Stato: il confronto tra Italia e Germania

spread-bund-btpQuella attuale sui mercati finanziari è una fase di grande tensione e di nervosismo tra gli investitori non solo per l’azionario e per i mercati valutari, ma anche per il mercato dei titoli di Stato, i cui rendimenti registrano oramai ogni giorno una volatilità superiore alla media degli ultimi mesi. Il salvataggio della Grecia, e la rete di protezione da 750 miliardi a difesa dell’euro, non hanno infatti convinto del tutto i mercati. Intanto, ad inizio maggio il picco massimo di differenziale di tasso tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, con scadenza a dieci anni, a conferma di quanto detto, è stato pari a ben 147 punti base rispetto ad una media che nello scorso mese di aprile si è attestata a 83 punti base. A rilevarlo è l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, nel suo Monthly Outlook del mese di maggio 2010, la quale ha inoltre rilevato, comunque, come il differenziale tra il decennale tedesco e quello italiano ad aprile sia rimasto sostanzialmente stabile rispetto alla media di marzo 2010 quando il valore era stato pari a 81 punti base.

Tango Bond: l’Adusbef consiglia l’adesione all’ops

bondArgentiniCi sono ancora notizie molto interessanti che riguardano la questione delle obbligazioni emesse dal governo argentino: protagonista dell’ultimo tassello di questa vicenda è stata l’Adusbef (l’Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari, Finanziari e Postali), la quale ha espressamente consigliato un’adesione in massa, ovviamente per quel che riguarda gli investitori interessati, all’offerta pubblica di sottoscrizione. Le motivazioni per una tale scelta sono indicate nella nota della stessa associazione; in particolare, è stata sottolineata l’intera storia dei bond in questione mettendo a confronto gli interessi dei banchieri con quelli dei risparmiatori. Inoltre, bisogna ricordare che la Task Force Argentina (conosciuta anche con l’acronimo Tfa) è già venuta incontro ai soggetti, tentando di riparare gli errori commessi e tutelando la clientela che è stata frodata. Finora, come ha precisato la stessa Adusbef, le deleghe raccolte presso gli sportelli degli istituti di credito sono circa 180.000: si tratta degli obbligazionisti che possedevano i titoli poi finiti in bancarotta, ai quali, tra l’altro, è stata anche promesso un ricorso all’arbitrato internazionale a cinque anni dalla prima ops.