Argentina: altre due settimane di proroga per i bond

flagC’è un nuovo spostamento di data per quel che concerne l’offerta di scambio dei bond argentini finiti in default e che si riferiscono nello specifico agli istituti di credito del nostro paese; in effetti, l’annuncio in questione è giunto direttamente dalla voce di Amado Boudou, numero del dicastero dell’economia del paese sudamericano, il quale ha voluto precisare che il provvedimento finanziario verrà esteso di altre due settimane rispetto al termine che era stato inizialmente fissato. Per essere più dettagliati, c’è da dire che l’offerta di scambio degli oltre 18 miliardi di dollari rimarrà valida fino al prossimo 22 giugno, anziché fino alla giornata di domani. Come si è arrivati a questa novità nel calendario della lunga e intricata faccenda delle obbligazioni spazzatura dell’Argentina?

 


Boudou ha accolto tutte le richieste che sono giunte dalle banche italiane, precisando inoltre l’attuale situazione dei bond:

I risultati che sono stati ottenuti fino a questo momento sono pienamente in linea con quanto avevamo previsto prima dell’inizio dell’offerta. Dunque, l’intento principale rimane quello di ottenere il 60% di adesioni da parte degli obbligazionisti, in modo da ristrutturare i tango bond che sono nelle mani di quei creditori che non hanno aderito alla proposta di cinque anni fa.

Le ultime stime di mercato, tra l’altro, parlano di ben sei miliardi di dollari in riferimento al quantitativo, nel nostro paese, di obbligazioni argentine che sono finite in bancarotta.

 

Inoltre, di questo totale consistente fanno parte anche 4,4 miliardi degli obbligazionisti che hanno deciso di aderire alla Task Force Argentina, associazione gestita e presieduta da Nicola Stock e che comprende tutti gli istituti di credito che avevano utilizzato come intermediari finanziari i tango bond. Anche la nostra Consob, la Commissione Nazionale di Società e Borsa, ha espresso il proprio assenso in relazione alla proroga avanzata in questo senso, accomunando la Repubblica di Argentina e il principale organo che deve vigilare sulla regolarità dell’offerta.

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