Tutto pronto per il lancio dell’offerta argentina di swap

argentina-flag-300x192Sembra ormai tutto pronto per il lancio, da parte del governo argentino, dell’attesa offerta di swap, strumenti che dovrebbero consentire la copertura dei 20 miliardi di dollari di debito in default relativi ai cosiddetti “tango bond: per il via libera definitivo, comunque, è ancora necessario il parere favorevole degli enti di regolazione che si trovano in Europa e in Giappone, così come è stato anche precisato dal ministero dell’Economia del nostro paese. Ieri a Roma, tra l’altro, era presente Herna Lorenzino, segretario per le finanze argentine, per mettere a punto tutti i dettagli dell’operazione. Per il momento stanno giungendo delle precisazioni rassicuranti circa i termini della presentazione, dato che viene assicurato che essa ci sarà senz’altro nel corso di questa settimana, ma i trader dei mercati finanziari dell’Argentina hanno immediatamente corretto queste osservazioni, sottolineando il fatto che il lancio potrebbe avere luogo nel corso dei prossimi sette giorni.

 

Come può essere spiegato questo ritardo? Secondo alcune fonti molto vicine al dossier dell’Argentina, la Consob starebbe ancora portando avanti la propria istruttoria, essenziale per l’ok definitivo all’offerta di swap, dunque finché essa non sarà ultimata non potrà esserci nessuna presentazione ufficiale. Per quel che riguarda il nostro paese, sono all’incirca 185.000 gli obbligazionisti che possiedono titoli di questo tipo, i quali ammontano a ben 6 miliardi di dollari, ma questi soggetti sono presenti anche in Lussemburgo e Stati Uniti.

 

L’intera vicenda può essere fatta risalire al 2005, quando l’Argentina cominciò a ristrutturare il proprio debito, spingendo i detentori dei bond ad accettare le perdite per non rischiare un fallimento completo: furono moltissimi i soggetti che rifiutarono tale offerta e le azioni legali si sono protratte fino ad oggi. C’è infine da ricordare che la stessa offerta sarà curata da Barclays, Deutsche Bank e Citigroup e che i bond argentini sono cresciuti di oltre 60 punti percentuali nel 2009 sulle attese di un nuovo swap sul debito.

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