Argentina, rally dei peso bond grazie all’inflazione congelata

I bond argentini e l’indice dei prezzi al consumo sono ormai sempre più strettamente collegati: i titoli della nazione sudamericana collegati all’andamento dell’inflazione stanno infatti guadagnando da sei mesi consecutivi, un dato che non deve sorprendere, visto che si tratta della principale conseguenza dell’annuncio del governo di Buenos Aires, intenzionato a mantenere il tasso inflativo a livelli fissi. Il rendimento in questione (il riferimento va ai cosiddetti “peso bond” che scadranno nel 2033) è calato di ventuno punti base nel corso dell’ultimo mese, dopo che l’esecutivo argentino aveva fatto sapere che l’inflazione annua sarebbe stata congelata all’11,1%.


La compagnia di ricerca Ecolatina ha stimato in questo senso una crescita dei prezzi al consumo pari a ventisei punti percentuali nel lungo periodo, ma l’acquisto del debito da parte degli investitori può essere sostanzialmente spiegato col fatto che l’inflazione ufficiale sottintende un’offerta di rendimento da parte delle azioni che è superiore rispetto a quelle brasiliane e messicane. Inoltre, secondo Edwin Gutierrez, il quale gestisce presso Aberdeen Asset Management circa sei miliardi di dollari relativi al debito dei mercati emergenti (incluse, dunque, anche le obbligazioni inflation-linked dell’Argentina), la gente punta soprattutto a percentuali reali e appetibili. Cristina Fernandez de Kirchner, presidente dello stato latino americano, sta tentando di evitare in tutti i modi un ulteriore incremento del tasso di inflazione, anche per attenuare le critiche nei confronti della propria politica economica.

I bond in questione hanno finora garantito il 49,6% quest’anno (una stima che deve essere letta nei termini della valuta locale), una percentuale che impressiona se viene confrontata con quella relativa al Brasile (15,3%) e Messico (15,7%); alcuni analisti parlano comunque di una inflazione reale compresa tra il 26 e il 27%. Tra l’altro, c’è anche da sottolineare che la rapida crescita finanziaria e i tassi di interesse vicini allo zero in Europa, Usa e Giappone ha accentuato la domanda di obbligazioni argentine da parte degli investitori.

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