La Nacion: offerte le holding dei bond argentini

ops_bond_argentinaGli ultimi aggiornamenti relativi al caso dei bond argentini e alla conseguente offerta di swap per il fallimento degli stessi titoli giungono direttamente dalla stampa, più precisamente dal quotidiano sudamericano La Nacion: secondo una indiscrezione di quest’ultimo giornale, infatti, i creditori che attualmente detengono i circa 500 milioni di dollari di obbligazioni finite in default hanno provveduto a offrire le loro holding per quel che concerne la ristrutturazione del debito in questione nel corso della settimana appena conclusa. I dettagli sono piuttosto circostanziati, ma La Nacion non ha voluto riferire da dove ha tratto queste informazioni finanziarie. A questo punto, il governo di Buenos Aires deve attendere il momento in cui gli investitori individuali avranno accresciuto la loro quota di partecipazione circa il debito da 18,3 miliardi di dollari dello swap e a fronte dell’offerta che verrà avanzata soltanto il prossimo 7 giugno. Le prossime mosse e aggiornamenti sono presto spiegati.

 

Il segretario argentino delle Finanze, Hernan Lorenzino, potrebbe partire alla volta dei paesi più coinvolti dalla bancarotta, vale a dire Germania, Giappone e, soprattutto, l’Italia, nel corso della prossima settimana, in modo da tentare di incoraggiare i soggetti che hanno investito nei bond a prendere parte al nuovo contratto swap; bisogna ricordare, in questo caso, che si tratta della seconda offerta di tale tipo da quando la nazione argentina è finita in bancarotta nel 2001, mettendo a repentaglio oltre 95 miliardi di dollari di titoli obbligazionari e i risparmi degli stessi investitori.

 

Nell’ipotesi in cui La Nacion dovesse disporre di fonti preziose in questo senso, allora ci si può aspettare a breve una nuova notizia che arricchisca di contenuti e particolari la questione dei bond argentini. Intanto, il ministero dell’Economia del paese sudamericano ha preferito non rispondere ad alcuna richiesta di chiarimento giunta al suo ufficio stampa: la speranza è che vi sia più disponibilità per chiarire i molti aspetti ancora poco chiari della vicenda.

Lascia un commento