Gli economisti li chiamano debitori seriali, ovvero emittenti che per propria natura non riescono a fare a meno di dichiarare periodicamente lo stato di fallimento. L’Argentina è un caso emblematico di come un paese con enormi ricchezze naturali non sia in grado di scrollarsi di dosso l’eticchetta di debitore seriale, visto che oltre dieci anni dopo l’ultima ristrutturazione del debito il paese rischia nuovamente di finire in default. L’antefatto ci porta però negli Stati Uniti: la scorsa notte un giudice di New York ha stabilito che Buenos Aires dovrà pagare anche i possessori di bond che non accettarono la ristrutturazione successiva al default del 2001.
Obbligazioni
Société Générale emette Samurai Bond dopo quattro anni
Société Générale, tra gli istituti di credito più importanti di Francia, è tornata a emettere Samurai Bond dopo oltre quattro anni dal momento in cui si è registrata per l’offerta di tali titoli: con questo termine si intende un bond che è denominato in yen e che è quotato a Tokyo da parte di una società di nazionalità non giapponese (bisogna dunque sottostare ai regolamenti nipponici). L’importo complessivo scelto dalla banca transalpina è pari a settanta miliardi di yen (circa novecento milioni di euro per la precisione), ma per quale motivo si è tornati a tale soluzione dopo tanto tempo?
Lottomatica emette bond da 500 milioni
Il consiglio di amministrazione di Lottomatica ha approvato nella giornata di ieri l’emissione di un senior bond non convertibile riservato a investitori istituzionali per un controvalore massimo pari a 500 milioni di euro. L’eurobond dovrebbe essere emesso a breve e sarà garantito da Invest Games Sa, Gtech holdings, Gtech Corp e Gtech Rhode Island. Nel comunicato della società dei giochi italiana si legge che l’emissione obbligazionaria servirà a rifinanziare una parte dell’indebitamento del gruppo e a sostenere le attività generali del gruppo.
I bond decennali e ad alto rendimento dell’Ucraina
L’Ucraina rappresenta la nazione con il rating più basso tra quelle che hanno emesso debito nel corso di questo 2012: il riferimento va senza dubbio all’ultima offerta obbligazionaria, la quale ha riguardato un importo complessivo pari a 1,25 miliardi di dollari, una operazione resasi necessaria per venire incontro alla domanda di quegli investitori che puntano ad alti rendimenti. Investire in mercati emergenti a caccia di dividendi può essere utile, ma in questo caso si cerca proprio di sfruttare la situazione non proprio rosea del paese dell’Europa orientale.
Migliori bond ad alto rendimento con cedole superiori all’8%
I bond ad alto rendimento (detti anche high yield bond) sono titoli obbligazionari maggiormente speculativi, in quanto presentano rating bassi nella scala di valutazione di Standard & Poor’s (BBB-), Fitch (BBB-) e Moody’s (Ba3). A fronte di un elevato rischio tassi e di emittente, offrono cedole che spesso toccano addirittura il 10%. Se lo scorso anno le emissioni di bond ad alto rendimento avevano raggiunto i 241 miliardi di euro (una cifra considerata molto alta), quest’anno il mercato degli high yield bond dovrebbe toccare 350 miliardi di dollari.
L’Uruguay emette un bond ultratrentennale
L’Uruguay ha quotato un bond globale da 853 milioni di dollari: si tratta di un titolo obbligazionario che tenta di sfruttare il lunghissimo termine, visto che la scadenza dello stesso è prevista per il 2045 (la durata è dunque ultratrentennale). In aggiunta, il rendimento garantito dal governo di Montevideo è pari a 4,125 punti percentuali, come parte del programma che prevede la ristrutturazione del debito e che include anche un riacquisto di debito valutario estero per un importo di cinquecento milioni di dollari. Quali sono le intenzioni del paese sudamericano?
Investire in obbligazioni americane nel 2013 secondo Ing
L’economia americana sta fornendo buone indicazioni nelle ultime settimane, sebbene la crescita continui ad avvenire a ritmi modesti e l’occupazione resti su livelli preoccupanti. A seguito della riconferma di Barack Obama alla Casa Bianca, non ci saranno cambiamenti nelle strategie di politica monetaria della Federal Reserve, che continuerà a mantenere i tassi di interesse ai minimi storici e i rendimenti di Treasury Bond su livelli molto bassi. Questo contesto dovrebbe favorire ancora per molto tempo le obbligazioni societarie americane.
M&G scommette sulla fine dell’euro
Già alcuni mese fa il gruppo britannico M&G aveva sottolineato la propria posizione di forte scetticismo nei confronti della moneta unica europea. Ora ribadisce il concetto della propria scommessa contro l’euro, ritenendo che l’unica soluzione di lungo periodo della crisi europea è la fine dell’euro. A qualcuno potrà sembrare una provocazione, ma il gruppo M&G ha sempre dimostrato di essere profondamente critico nei confronti del progetto dell’unione monetaria europea. M&G scommette contro l’euro, mentre guarda con interesse agli Stati Uniti e pensia sia possibile una ripresa nel Regno Unito.
L’Indonesia emette il suo terzo sukuk sovrano
Il governo dell’Indonesia ha deciso di mettere a disposizione il suo terzo bond islamico: questo sukuk, il cui importo complessivo per quel che concerne l’offerta è pari a un miliardo di dollari, beneficia di una scadenza classica per il tipo di strumento di cui si sta parlando, vale a dire dieci anni, anche se a voler essere davvero precisi, bisogna sottolineare che si tratta di una porzione di un programma più ampio, il cui ammontare è almeno tre volte superiore. La scelta del governo di Giacarta conferma in maniera evidente come sia utile e conveniente investire in obbligazioni asiatiche a fine 2012.
La Namibia debutta nelle vendite obbligazionarie in rand
La Namibia ha perfezionato il proprio debutto nell’ambito delle vendite obbligazionarie denominate in rand, la valuta del Sudafrica: in effetti, per la nazione dell’Africa meridionale si tratta della prima volta in questo senso, un esempio che sarà seguito con grande probabilità anche da altre nazioni del “continente nero”. Come si spiega questo interesse così alto nei confronti del rand? La vicinanza geografica ha giocato un ruolo essenziale nella cessione a cui si sta facendo riferimento. Nel dettaglio, l’importo scelto è pari a 850 milioni di rand (110 milioni di euro), con una scadenza prevista tra dieci anni e un rendimento superiore di 105 punti base rispetto alle obbligazioni sudafricane che matureranno nel 2023.
Barclays emette un CoCo Bond a dieci anni
L’istituto di credito britannico Barclays ha quotato dei CoCo Bond decennali per un importo pari a tre miliardi di dollari e con un rendimento iniziale fissato a 7,625 punti percentuali: nel dettaglio, bisogna subito precisare che gli ordini degli investitori sono stati superiori di oltre cinque volte (diciassette miliardi di dollari per la precisione). Come si spiega un simile successo? La forte domanda che si è appena descritta può essere motivata, in particolare, con l’alto ritorno economico, il quale può però anche risultare in una perdita totale a danno degli obbligazionisti.
Bank of Ireland torna ad emettere covered bond
L’ultimo ricordo non era certo dei più piacevoli: un anno fa, giusto di questi tempi, si associava Bank of Ireland allo scandalo dei bond. A distanza di 365 giorni, invece, la situazione dell’Irlanda è sensibilmente cambiata, tanto è vero che si può parlare in maniera positiva dell’ultima emissione di covered bond che è stata garantita proprio dall’istituto in questione. Si tratta, nello specifico, della prima offerta di tale tipo da parte di una banca salvata dal governo di Dublino, la quale ha messo a disposizione dei titoli che potrebbero interessare parecchio agli investitori. Entrando maggiormente nel dettaglio, l’importo esatto di questi bond è pari a un miliardo di euro, con una scadenza fissata in tre anni.
Emissioni record di corporate bond europei a settembre 2012
Lo scorso settembre è stato un mese record per il mercato dei corporate bond emessi da società non finanziarie. Infatti, secondo quanto comunicato dalla Banca Centrale Europea c’è stato un aumento del 13,5% delle emissioni obbligazionarie societarie, meglio dell’incremento del 10,6% registrato ad agosto. Un aumento tale dei collocamenti delle obbligazioni societarie non si riscontrava ormai da due anni. Secondo gli esperti dell’Eurotower questo boom di emissioni è dovuto ad un cambiamento importante nel mercato del credito in Europa.
Perché conviene investire in bond nel 2013 secondo Jp Morgan Am
La conferma di Barack Obama alla Casa Bianca potrebbe essere un fattore chiave del possibile successo del mercato dei bond anche nel 2013, dopo che dall’estate scorsa è partito un robusto rally di titoli governativi e corporate bond. Nonostante la corsa degli ultimi mesi, alcuni gestori continuano a puntare forte sui bond. La rielezione di Obama potrebbe avere effetti positivi, in quanto la politica monetaria ultra-espansiva della Federal Reserve non sarà modificata fino al 2015. Inoltre, proseguiranno le iniezioni di liquidità fin quando non si raggiungeranno livelli di occupazione soddisfacenti.