M&G scommette sulla fine dell’euro

Già alcuni mese fa il gruppo britannico M&G aveva sottolineato la propria posizione di forte scetticismo nei confronti della moneta unica europea. Ora ribadisce il concetto della propria scommessa contro l’euro, ritenendo che l’unica soluzione di lungo periodo della crisi europea è la fine dell’euro. A qualcuno potrà sembrare una provocazione, ma il gruppo M&G ha sempre dimostrato di essere profondamente critico nei confronti del progetto dell’unione monetaria europea. M&G scommette contro l’euro, mentre guarda con interesse agli Stati Uniti e pensia sia possibile una ripresa nel Regno Unito.

Richard Woolnough, gestore del fondo obbligazionario flessibile M&G Optimal Income, è convinto che “finché esisterà l’euro, i paesi dell’Europa periferica non saranno in grado di adottare le misure di politica economica necessarie, come per esempio la svalutazione del tasso di cambio che li aiuterebbe a superare i loro problemi strutturali”. Secondo il money manager la svalutazione competitiva del cambio tra due paesi sarebbe l’unico modo per evitare le distorsioni sugli spread, evitando che i paesi più forti si finanzino a tassi bassi e quelli più deboli a tassi alti.

Il gestore apprezza le misure di consolidamento fiscale attuate da paesi come la Spagna e l’Italia, ma saranno palliativi per placare le tensioni sui mercati solo nel breve termine. Woolnough apprezza i segnali di ripresa dell’economia americana e la maggiore solidità del sistema finanziario, dopo le misure di sostegno del governo attuate negli ultimi anni dopo la crisi del 2008. Il gestore guarda poi con favore alle mosse delle autorità britanniche per incoraggiare il credito, nonostante ci siano ancora problemi evidenti nel settore bancario e nell’economia.

Il guru di M&G ritiene che l’eventuale rottura dell’euro possa favorire un’allocazione positiva dei capitali e del lavoro al di fuori della moneta unica. La disintegrazione dell’euro potrebbe avere effetti molto positivi sui compratori di obbligazioni, come avvenne nel 1992. Nel fondo M&G Optimal Income (che segna un +11% da inizio anno) c’è una maggiore preferenza per i corporate bond bancari. L’83% del portfolio è investito in obbligazioni, poco più del 7% in azioni, mentre il 9,5% è detenuto in cash. I settori preferiti di M&G restano servizi finanziari, energia e healthcare.

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