Poco meno di un mese fa era stata l’Agenzia di rating Standard & Poor’s ad annunciare la messa in revisione del rating dell’Italia in vista di un possibile taglio. Adesso anche Moody’s si è allo stesso modo, ed ufficialmente, accodata a S&P nel minacciare allo stesso modo il taglio del rating sul nostro Paese. E’ un brutto colpo per un’Italia che in questo momento sta vivendo una fase alquanto caotica a livello politico a fronte di pezzi della società civile, dai giovani precari agli studenti, che hanno in queste ultime settimane manifestato il tutto il proprio dissenso in merito al fatto che a livello occupazionale nel nostro Paese continuano ad esserci scarse prospettive. E se la Grecia viaggia oramai con il pilota automatico, rischiando però di sbattere su una drammatica ristrutturazione del proprio debito, l’Italia e la Spagna sembrano ora essere, dopo Irlanda e Portogallo, i Paesi dell’Eurozona da mettere letteralmente nel mirino nei prossimi mesi.
Investimenti News
Houston: Goldman Sachs apre al trading delle commodities fisiche
Il gruppo bancario Goldman Sachs, quinto istituto di tutti gli Stati Uniti per quel che concerne gli assets finanziari, aprirà a breve un ufficio a Houston per il trading delle commodities fisiche. Si tratta di una mossa ampiamente ponderata, la quale è volta soprattutto a far accrescere le vendite e le operazioni entro la fine di quest’anno; le nuove assunzioni saranno realizzate al di fuori della società americana, mentre altre verranno riallocate dalle città di Londra e New York. Uno dei nomi su cui si stanno concentrando le indiscrezioni è quello di Trey Griggs, attualmente nelle vesti di direttore gestionale presso il comparto di vendite energetiche a New York, il quale rappresenta proprio una delle riallocazioni a cui si faceva riferimento in precedenza; in effetti, il suo nuovo ruolo sarà quello di numero uno dell’ufficio relativo alle commodities, mentre Ben Freeman, trader presso Londra, si recherà a Houston per svolgere l’incarico.
Mongolia, il bond in dollari finanzierà ferrovie e miniere
La Mongolia è la vera regina finanziaria delle emissioni obbligazionarie asiatiche: lo stato dell’Asia centrale ha infatti premuto con forza sul pedale dell’acceleratore dei bond, più precisamente quelli denominati in dollari. L’obiettivo di tale offerta è quello di mettere a disposizione nuovi strumenti in valuta americana in una data prossima, in modo da riuscire a finanziare in modo specifico alcuni settori, tra cui l’industria mineraria, oltre alla costruzione di ponti, strade e ferrovie. Il presidente Tsakhia Elbegdorj è dunque intenzionato a collegare perfettamente le obbligazioni in questione al mondo delle infrastrutture. La sottoscrizione riguarda prodotti per cinquecento milioni di dollari: un raffronto importante potrà essere quello con il bond decennale dello Sri Lanka, nazione che ha puntato su un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, nonostante un rating non proprio altissimo da parte di Moody’s, vale a dire B1.
Allianz: disponibile in Italia il fondo RCM China
Allianz punta con decisione e coraggio sulla Cina: il fondo RCM China della compagnia assicurativa tedesca è infatti incentrato sull’ex Impero Celeste come asset principale, alla luce delle ottime prospettive economiche per il futuro, ed ora questo stesso strumento finanziario è stato reso disponibile per il nostro paese. La clientela di riferimento è quella degli investitori retail. Le aspettative della società di Monaco di Baviera sono importanti e si parla di una forte crescita finanziaria cinese nel lungo termine, un andamento che sarà caratterizzato anche dalla sostenibilità e da un buon andamento delle esportazioni. Non bisogna poi dimenticare i consumi domestici, altro fattore essenziale in questo senso.
Kenya, primo calo annuale per i rendimenti semestrali
I rendimenti dei bond kenioti a sei mesi sono calati per la prima volta in questo 2011, con la domanda degli investitori che è stata quattro volte superiore all’ammontare dell’offerta: nel dettaglio, tale ritorno economico è sceso fino al 9,91%, così come annunciato anche dalla banca centrale del Kenya. L’ultimo declino così consistente era stato registrato lo scorso 10 dicembre, con lo stesso istituto che ha provveduto a offrire debito per 2,5 miliardi di scellini (28 milioni di dollari). I fattori macroeconomici stanno dominando in lungo e in largo a Nairobi e dintorni; in particolare, il tasso di inflazione del paese, la maggiore economia dell’Africa orientale, è attualmente pari al 13%, il livello più alto degli ultimi venticinque mesi. I prezzi al consumo dovrebbero continuare ad avanzare alla stessa maniera anche nel corso del prossimo semestre, a causa del clima fin troppo secco che sta rovinando pericolosamente la produzione agricola, grande risorsa nazionale.
NewPage, i bond scendono ai minimi dal 2009
Non è passato molto tempo dall’ultima volta che si è parlato dei bond di NewPage Corporation, società americana attiva nel produzione e commercializzazione della carta: se però in quella occasione si parlava in termini normali di tali strumenti, stavolta le obbligazioni sono invece scese al loro livello più basso da oltre due anni. Il motivo è semplice, in effetti il prodotto gestito dalla Cerberus Capital Management non sarà in grado di garantire il pagamento della cedola e, di conseguenza, di ristrutturare il debito interno. Entrando maggiormente nel dettaglio, i bond della compagnia in scadenza a maggio del 2012 (10% di rendimento e 806 milioni di dollari di importo) hanno ceduto tre centesimi, attestando la loro quota a 29 centesimi complessivi, secondo quanto rilevato dal sistema Trace.
Carlyle Group si focalizza sugli hedge fund emergenti
Carlyle Group, tra le principali società americane attive nella gestione degli assets finanziari, ha concluso un accordo per acquisire una partecipazione del 55% nel fondo sovrano emergente di Tiger Management: l’hedge fund in questione può vantare 1,6 miliardi di dollari in assets e rappresenta la seconda operazione di questo tipo negli ultimi sei mesi per la compagnia di Washington. I principali componenti di tale fondo, tra cui il fondatore Kevin Kenny, riceveranno un ammontare di denaro cash ancora non ben precisato, oltre a una partecipazione nella stessa Carlyle e dei pagamenti che saranno contingenti alle performance realizzate. Tiger, invece, la quale è gestita dall’amministratore delegato Julian Robertson, manterrà i titoli azionari del proprio fondo, il quale è focalizzato sui principali paesi in via di sviluppo.
Etn: anche la Borsa di Tel Aviv è pronta al debutto
Anche la Borsa israeliana decide di lanciarsi nell’avventura degli Exchange Traded Notes: i primi Etn, strumenti debito di tipo senior, senza garanzie e non subordinati, saranno quotati presso il Tel Aviv Stock Exchange nel corso del prossimo mese, in modo che gli investitori possano essere in grado di speculare sui principali gruppi industriali del paese. L’annuncio ufficiale è giunto direttamente da Ester Levanon, amministratore delegato della stessa piazza mediorientale. Come verranno strutturati esattamente questi prodotti? I settori coinvolti saranno tra i più diversi e tra di essi si possono ricordare l’energia, le telecomunicazioni, la tecnologia e il comparto biomedico, una circostanza confermata dallo stesso Levanon. Si tratta soltanto della prima emissione in assoluto di questo tipo, dunque si può pensare che ve ne saranno delle altre in futuro: il mercato in questione è fortemente intenzionato ad attrarre nuovi sottoscrittori e strumenti, così da ottenere il massimo profitto possibile anche dai soggetti di nazionalità straniera.
Ubs: sei nuovi certificati su Eurostoxx e titoli italiani
L’Unione delle Banche Svizzere (Ubs) si conferma uno dei gruppi più attivi per quel che riguarda l’emissione di certificati di investimento: l’istituto elvetico ha infatti deciso di lanciare su Borsa Italiana ben sei prodotti di questo tipo, i quali sono in grado di soddisfare un gran numero di esigenze finanziarie. Tre di questi strumenti fanno grande affidamento sul Vecchio Continente e sulle sue performance. In effetti, si tratta di certificati focalizzati sull’indice Eurostoxx, tutti con scadenza a due anni (la data prescelta è il 7 giugno del 2013), mentre qualche differenza la si riscontra nel settore scelto come riferimento: un prodotto è collegato agli istituti di credito, gli altri due al comparto edile e delle costruzioni e a gas e petrolio come commodities.
Mondo Home Entertainment compra il 49% di Moviemax Italia
Via libera, da parte della società Mondo Home Entertainment S.p.A., che è quotata in Borsa a Piazza Affari, all’acquisizione dell’azienda Moviemax Italia per una quota del capitale sociale pari al 49%. A darne notizia è stata proprio la Mondo Home Entertainment S.p.A. nel precisare come al riguardo sia stato sottoscritto un accordo preliminare, per l’acquisizione della piena ed esclusiva titolarità di Moviemax Italia, con Finanziaria Cinema S.r.l. ed RG Holding S.r.l., soci di minoranza di Moviemax Italia con una quota posseduta pari al 24,5% ciascuno. Per quel che riguarda gli aspetti finanziari dell’operazione, in accordo con quanto recita una nota emessa dalla società quotata in Borsa a Piazza Affari, l’acquisizione della piena ed esclusiva titolarità di Moviemax Italia avviene a fronte del pagamento di un corrispettivo pari a complessivi 3,5 milioni di euro con pagamento attraverso le seguenti modalità: 1,46 milioni di euro all’atto della sottoscrizione del contratto definitivo, e 2,04 milioni di euro in quattro rate di pari importo entro il mese di aprile dell’anno 2013.
Finmeccanica e First Reserve, via libera all’accordo
Via libera all’accordo tra il colosso aerospaziale Finmeccanica e First Reserve Corporation. A darne notizia in data odierna, lunedì 13 giugno del 2011, è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari nel ricordare come l’accordo di partnership preveda che First Reserve Corporation compri il 45% di Ansaldo Energia. L’operazione, nello specifico, s’è potuta perfezionare a seguito delle usuali condizioni di natura sospensiva, nonché per effetto del via libera all’accordo da parte dell’Autorità Antitrust. Per quel che riguarda i termini dell’accordo, Finmeccanica ha venduto, per 1,07 miliardi di euro, Ansaldo Energia ad una società, la AEH, Ansaldo Energia Holding, che risulta essere partecipata al 55% dal Gruppo Finmeccanica, ed al 45% da First Reserve; da qui la cessione del 45% di Ansaldo Energia da parte di Finmeccanica.
Dubai, cinque miliardi di dollari dalla vendita obbligazionaria
Dubai ha già deciso come contenere il proprio deficit di bilancio: il principale emirato arabo del Golfo Persico ha infatti stilato un programma che prevede la vendita di bond per un importo totale di cinque miliardi di dollari, senza però dimenticare la possibilità dei fondi comuni di investimento. La spiegazione per una tale scelta è semplice, in effetti i rendimenti in questione sono scesi fino al loro livello più basso da almeno due anni a questa parte, un evento quantomeno inatteso. Come si intuisce facilmente, questi strumenti finanziari beneficeranno di una denominazione in moneta statunitense, così come emerge chiaramente anche dal prospetto che è stato distribuito dal Regulatory News Service.
Israele: i bond decennali ai massimi da due settimane
I bond governativi israeliani diventano ancora più appetibili per gli investitori: i titoli con scadenza a dieci anni della nazione mediorientale sono infatti aumentati fino al loro massimo livello delle ultime due settimane. L’importante crescita in questione è stata favorita senza dubbio dalle speculazioni sul tasso inflazione, in particolare su un suo incremento nel corso del mese di maggio, tanto che ora molti analisti sono convinti che la banca centrale provvederà a rialzare i tassi di interessi. Volendo essere più precisi, i rendimenti di tali obbligazioni non erano così alti dallo scorso 25 maggio, mentre il ritmo di inflazione su sui ci si è focalizzati è pari al 4,2%.
Risparmio e investimenti: buone notizie per i prossimi mesi
Dopo parecchi anni di difficoltà legate alla crisi finanziaria ed economica, l’economia italiana, in termini di prodotto interno lordo nazionale, è tornata a crescere anche se a ritmi fin troppo moderati. Di conseguenza anche tra le famiglie italiane inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel dopo mesi e mesi di ristrettezze. Non a caso, secondo l’ultima indagine condotta, a valere sul mese di aprile del 2011, dall’Osservatorio della Findomestic, gli italiani da qui ad un anno rilevano una maggiore propensione al risparmio, ovverosia a mettere qualche soldino da parte. Trattasi di una buona notizia visto che gli italiani storicamente sono un popolo di risparmiatori; non a caso, se al debito pubblico, elevato per il nostro Paese, associamo anche i livelli del debito e del risparmio privato, allora l’Italia diventa uno dei Paesi più solidi rispetto ad altre economie industrializzate del Vecchio Continente che hanno un debito pubblico più basso.