Petroleos de Venezuela Sa, compagnia sudamericana meglio nota con la sigla Pdvsa, potrebbe ripagare una parte del debito da tre miliardi di dollari attraverso l’emissione di titoli obbligazionari denominati in moneta verde: l’operazione riguarda da vicino la banca centrale venezuelana e potrebbe essere portata a compimento entro la fine di quest’anno. Il colosso in questione, celebre per la sua produzione di petrolio, darà quindi vita a un collocamento privato di bond, tentando di far fronte al forte buco di bilancio che la contraddistingue. I termini della transazione, quindi il rendimento, la scadenza e le eventuali tranche, sono ancora oggetto di negoziati tra le parti, ma dovrebbero comunque essere rese note a breve.
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Swiss Re: il nuovo Cat Bond riguarda le tempeste
Swiss Re, seconda compagnia al mondo per quel che concerne il comparto assicurativo, ha reso nota la sua ultima vendita di Catastrophe Bond; si tratta, nello specifico, di una cessione da ben 130 milioni di dollari, la quale verrà sfruttata per coprire i rischi di potenziali perdite derivanti dalle tempeste americane ed europee. Volendo essere ancora più precisi, questa è la quinta transazione annua della società di Zurigo, una vera specialista per quel che concerne questi specifici strumenti finanziari. Questa quotazione obbligazionaria, in particolare, è molto maggiore rispetto a quanto era stato programmato in precedenza.
Le banche europee continuano a vendere bond sovrani
Bnp Paribas e Commerzbank sono due tra le principali banche europee che si stanno avventurando nella cessione di bond sovrani, in un momento così difficile come quello attuale: la crisi dell’eurozona non è più un mistero, eppure esistono anche occasioni di questo tipo, ma cosa viene offerto di preciso? L’istituto di credito francese, maggior banca del paese, ha ridotto in maniera sensibile le proprie holding in questione, con un importo complessivo pari a 812 milioni di euro in appena quattro mesi, mentre il gruppo tedesco si è visto costretto a cedere i propri bond greci, italiani, irlandesi, spagnoli e portoghesi di ben ventidue punti percentuali nel corso di quest’anno (tredici miliardi di euro in totale). Le vendite si sono rese più necessarie che mai, soprattutto alla luce dell’atteggiamento degli investitori internazionali, i quali hanno voluto punire le compagnie con le holding maggiori.
EuroMot: da domani la nuova obbligazione della Bei
La Banca Europea per gli Investimenti, uno dei principali organi finanziari dell’Unione Europea (la sua istituzione risale al 1957, in concomitanza col Trattato di Roma), ha trovato una collocazione ideale nell’EuroMot di Borsa Italiana: l’istituto lussemburghese ha infatti deciso di avviare le negoziazioni di un nuovo titolo obbligazionario presso questo segmento, un prodotto che cercherà di venire incontro alle esigenze di quegli investitori che vogliono focalizzare la loro attenzione sull’economia comunitaria. La quotazione vera e propria avverrà nel corso della giornata di domani. Si tratta, nello specifico, dell’Eib Eur 2,5 per cent Earns due 15 October 2018, una denominazione che sembra complicata, ma che in realtà ci fa già conoscere alcuni dettagli fondamentali dell’emissione.
Bahrain, un road-show per far conoscere il nuovo sukuk
Il Bahrain è fortemente intenzionare a venire incontro alle esigenze principali degli investitori stranieri: si tratta della prima volta che il regno asiatico si cimenta con una operazione finanziaria di questo tipo dopo le difficoltà socio-politiche degli ultimi tempi, con il 2011 che è stato macchiato dalle rivolte di piazza contro la gestione del paese. Volendo essere ancora più precisi, bisogna precisare che l’annuncio ha riguardato un vero e proprio road-show che andrà a coinvolgere dei titoli obbligazionari islamici denominati in dollari statunitensi e che saranno emessi entro e non oltre questo mese di novembre. La banca centrale dell’arcipelago arabo ha già provveduto a pianificare nel dettaglio la quotazione di questi specifici sukuk.
Grecia: quali scenari si prospettano per gli investitori privati?
L’agonia della Grecia dura da più di un anno ormai, uno stato di “coma” che non sta ovviamente facendo bene a nessuno: sembra però giunto il momento anche per l’ultima scena dell’ultimo anno e coloro che sono in possesso di titoli governativi che fanno capo ad Atene conosceranno il loro destino. La svalutazione a cui si potrebbe andare incontro dovrebbe essere pari a circa la metà dei titoli obbligazionari in possesso, ma bisogna anche aggiungere che il rimborso in questione sarà garantito solamente a rate, con un nuovo bond che provvederà a cambiare quello che si è sottoscritto. Gli investitori privati rimangono comunque in un’angosciante incertezza, ma si sa per il momento che il nuovo bond dovrebbe beneficiare di una scadenza di lungo termine, vale a dire trenta anni, mentre la cedola verrà fissata al 6%, col valore nominale pari al 35%.
Mercati emergenti: il fascino dei bond governativi al 6,5%
I titoli obbligazionari dei cosiddetti mercati emergenti potrebbero rappresentare un investimento raro in grado di conquistare i sottoscrittori più diversi anche in questo periodo così difficile: è il rendimento a dettare legge e l’attuale 6,5% potrebbe conquistare, ad esempio, l’investitore più aggressivo, affascinato dall’alto rischio e più interessato a paesi di questo tipo che a quelli maggiormente “tranquilli”, come gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito. L’investitore più timido, al contrario, avrebbe interesse a sfruttare i rapidi miglioramenti del credito da parte dei mercati in questione, visto che allo stato attuale sono soprattutto le economie sviluppate a lottare duramente per controllare le loro finanze.
Insurance Marketing Awards: nuovo premio per Filo Diretto
Il Gruppo Filo Diretto è attivo sin dal 1987 nel campo assicurativo ed ha sempre puntato sull’innovazione e l’avanguardia dei propri prodotti: non è quindi un caso se la società di Agrate Brianza ha ricevuto una menzione speciale e prestigiosa nel corso degli ultimi Insurance Marketing Awards, l’evento finanziario che premia proprio le eccellenze nel campo del marketing assicurativo. Quali motivi hanno spinto la giuria a un simile riconoscimento? Nel 2010, l’award venne conquistato grazie alla proposta di una specifica polizza, “Amidonna”, pensata appositamente per venire incontro alle donne e i minori vittime di reati riprovevoli come la violenza e lo stalking. Quest’anno, invece, ha avuto la meglio Filo Diretto Onlus, il quale ha consentito al gruppo di trionfare nella categoria “Social Responsability”.
Munich Re propone un Cat Bond con scadenza nel 2015
Munich Re, gruppo assicurativo specializzato in soluzioni adatte per qualsiasi tipo di rischio, ha lanciato un nuovo Catastrophe Bond: la compagnia di Monaco di Baviera ha infatti puntato su una obbligazione che beneficia di una scadenza quadriennale (il termine preciso è stato fissato il 9 aprile del 2015), con tanto di quotazione che è stata garantita da un veicolo finanziario speciale, vale a dire Queen Street IV Capital (la registrazione di quest’ultimo è stata effettuata in Irlanda). Per quel che concerne, poi, i vari modelli di rischio collegati a questo bond, essi sono stati sviluppati nel dettaglio dalla Air Worldwide. Tale prodotto è in grado di coprire la stessa Munich Re dalle perdite derivanti da eventi estremi, con tanto di un periodo di rendimento statistico combinato pari a cinquanta anni.
British American Tobacco: nuovo bond dopo quasi un anno e mezzo
La British American Tobacco è tornata ad emettere un titolo obbligazionario dopo ben sedici mesi di tempo: la compagnia londinese, terza azienda mondiale e leader europeo per quel che concerne la produzione e commercializzazione di sigarette, ha infatti optato per un importo complessivo di seicento milioni di euro, con una scadenza fissata tra dieci anni. Questi bond, inoltre, sono stati prezzati con un rendimento che superiore di 123 punti base rispetto all’indice sottostante; il dato non deve essere trascurato, visto che l’ultima emissione di questo tipo, l’obbligazione decennale con un ritorno economico del 4% (la data del lancio risale al mese di giugno del 2010), fu caratterizzata da uno spread inferiore, vale a dire 105 punti base.
Tenaris: buona trimestrale e acconto sul dividendo
Il terzo trimestre del 2011 di Tenaris è stato a dir poco sbalorditivo: la compagnia lussemburghese, celebre per la sua fornitura di tubi e per la produzione di gas e petrolio, ha fatto registrare un incremento davvero importante a Piazza Affari, vale a dire 8,65 punti percentuali, la conseguenza più immediata della pubblicazione dei dati in questione. In effetti, l’utile netto e i ricavi hanno mostrato un deciso recupero rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con rialzi, rispettivamente, del 20% e del 4%. Tra l’altro, analisti ed economisti non erano stati così ottimisti alla vigilia di queste stime, preventivando un utile netto pari a 347 milioni di dollari (i dati parlano invece di 365,5 milioni).
La Libia prova a focalizzarsi sulla finanza islamica
La cattura e l’uccisione di Muammar Gheddafi è già storia, la Libia dovrà dimostrare di sapersi riprendere dopo questa feroce guerra civile, un rilancio che potrebbe essere soprattutto di tipo economico: in effetti, la banca centrale della nazione africana sta preparando nel dettaglio una legge che consenta ai prestatori e agli emittenti di vendere bond islamici (i celebri sukuk) come parte degli sforzi per lo sviluppo di nuovi servizi bancari. Il legislatore ha già provveduto a formare un apposito comitato, in modo da porre in essere una scelta equilibrata e giusta. La Libia può vantare quindici istituti di credito sul proprio territorio, tutti ben attivi nell’ambito dell’emissione di sukuk, i titoli obbligazionari conformi alla legge della Shariah.
Ford Motor: emissione di bond dopo l’aumento del rating
Ford Motor ha venduto ben 1,25 miliardi di dollari in titoli obbligazionari: questa cessione si è resa necessaria alla luce del recente innalzamento di rating da parte di Moody’s, la quale ha conferito alla seconda compagnia automobilistica degli Stati Uniti una importante iniezione di fiducia. Nel dettaglio, il colosso di Dearborn ha emesso dei bond con un rendimento complessivo pari al 3,875% e una scadenza di breve periodo, vale a dire tre anni. Un confronto interessante in tal senso può essere effettuato con le quotazioni medie di questi strumenti, le quali beneficiano di un ritorno economico inferiore (3,2% per la precisione), tenendo conto che il breve termine tiene in considerazione anche la scadenza quinquennale.
Soros: il debito greco collasserà fra tre mesi
George Soros, uno degli investitori e miliardari più famosi al mondo, non si aspetta nulla di positivo in merito alla situazione del debito greco: in effetti, in base alle sue considerazioni l’eurozona manca di una vera e propria leadership, dunque Bruxelles potrebbe anche non essere in grado di gestire una crisi così complicata, tanto che non vengono dati più di tre mesi di sopravvivenza a questo stesso debito. Lo stesso Soros, poi, ha sottolineato come il taglio del 50% relativo ai bond comunitari riuscirà a ridurre il deficit ellenico soltanto di venti punti percentuali, un risultato non certo ragguardevole. Dunque, c’è pessimismo in queste parole, soprattutto per quel che concerne le misure adottate, ritenute insufficienti per porre fine a un violento declino economico come quello che sta coinvolgendo Atene.