Caterpillar Financial Services aumenta l’offerta di bond

Caterpillar Financial Services Corporation rappresenta il braccio dei prestiti finanziari che fa capo all’omonima compagnia americana, celebre per i suoi macchinari industriali, molto sfruttati in ambito edilizio: ebbene, proprio questa società ha deciso di completare la propria vendita di titoli obbligazionari, una emissione che prevede un importo complessivo di seicento milioni di dollari e due scadenze specifiche, vale a dire due e tre anni. La cessione ha riguardato il mercato statunitense, come emerso da alcune indiscrezioni piuttosto accreditate. Le tranche saranno pertanto due: anzitutto, quattrocento milioni di dollari saranno l’ammontare relativo ai bond a tre anni, i quali beneficeranno di un ritorno economico pari a 1,125 punti percentuali, con uno spread di ottantacinque punti base rispetto ai medesimi strumenti messi a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce.

Previsioni sull’Eurozona: c’è da fidarsi?

Parliamo spesso dei down-grade delle agenzie di rating USA e praticamente sempre facciamo emergere il disappunto che regolarmente cresce vedendo lo stesso Stato che smerciava titoli tossici al mondo puntare il dito verso gli altri. Quanto valgono i down-grade e sopratutto sono questi ultimi che condizionano il mercato, oppure sono il frutto di previsioni sull’andamento del mercato stesso? Siamo pronti a scommettere sulla prima ipotesi, ed a ragion veduta.

Di tutte le previsioni che sono state fatte e di tutti i rischi di cui siamo stati avvertiti nel corso degli ultimi anni non si salva praticamente nulla e finisce tutto nel “dimenticatoio”. Chi ha previsto la crisi dei sub-prime? Chi ci ha messo in guardia sui titoli tossici prima del 2007? Qualcuno forse si, ma è abbastanza facile se ognuno dice la sua che qualcuno prima o poi ci prenda, per pura fortuna. Allora, che rischio stiamo realmente correndo in questo momento? Se tante supposizioni sono vere, vero è anche che qualcuno esagera con i catastrofismi e lo fa’ da molto tempo, tanto che il crack dovrebbe già essere successo da un pezzo ed invece siamo ancora qui. 

Il prezzo dell’Oro e la tendenza degli investitori

Con l‘Euro/Dollaro che scende sotto i minimi a 2 mesi mentre il Brent sfonda la soglia di 110$ per poi ritornare parzialmente sui suoi passi, la situazione sui Mercati è più complessa di quel che si pensava e le correlazioni non rispondono più come hanno fatto fino a poco tempo fa’.

Gli equilibri si spostano anche sul Gold che in giornate come queste sarebbe dovuto salire per fermare l’indecisione del Mercato e consolidare i livelli raggiunti frutto di un up-trend ultra-decennale. In realtà la formazione a triangolo che vediamo nell’immagine è stata violata poco prima del vertice (che resta comunque un punto temporale di setup) al ribasso, vanificando così le ipotesi rialziste che vedevano un ritorno in area 1906 come inizio di una nuova fase di up-trend.

Acea distribuisce il dividendo per l’esercizio 2011

L’esercizio 2011 di Acea beneficerà di una distribuzione dei dividendi piuttosto interessante per gli azionisti della multiutility romana: nello specifico, infatti, è stato deciso di mettere a disposizione un acconto pari a diciannove centesimi di euro per ogni singolo titolo azionario. Il calcolo e gli importi sono invece differenti se si vanno a considerare i dati della cedola complessiva, visto che la differenza da versare a saldo sarà posta in essere nel corso del primo trimestre (gennaio-marzo) del prossimo anno. Secondo gli analisti di Deutsche Bank si può già ipotizzare l’ammontare in questione, il quale non sarà superiore ai trentaquattro centesimi di euro per azione.

Taqa si affida alle obbligazioni per ripianare il debito

La Abu Dhabi National Energy Company, ente degli Emirati Arabi meglio noto col nome Taqa, è salito pochi giorni fa alla ribalta delle cronache finanziarie grazie a una emissione di bond piuttosto consistente: nello specifico, l’importo complessivo è stato pari a 1,5 miliardi di dollari, mentre le due scadenze che sono state fissate sono quelle a cinque e dieci anni. Inoltre, l’obiettivo che si intende perseguire con questo lancio obbligazionario è quello di rifinanziare in maniera adeguata il debito della compagnia asiatica.

Ford propone un dividendo trimestrale da cinque centesimi

Cinque centesimi di dollaro: è questo l’importo complessivo del dividendo trimestrale proposto dal consiglio di amministrazione di Ford Motor, il colosso automobilistico americano che aveva infatti preannunciato che i titoli azionari avrebbero beneficiato di questa quota. Come ha spiegato la stessa multinazionale di Dearborn, la cedola in questione potrà essere pagata il prossimo 1° marzo a tutti gli azionisti del gruppo. Per la precisione, comunque, questi ultimi devono aver effettuato la registrazione in qualità di titolari di azioni ordinarie, oltre che di classe B (hanno un trentesimo dei diritti di quelle di classe A) alla data del 31 gennaio 2012. La nota in questione contiene anche altri dettagli importanti.

Prosolidar chiede di poter continuare la propria raccolta in lire

Prosolidar, il fondo nazionale che si occupa del settore creditizio per dar vita a interessanti progetti di solidarietà, è fortemente intenzionato a concludere la sua ultima iniziativa: si tratta della racconta di fondi in lire, la quale dura ormai da quasi due mesi e che fa parte integrante della campagna “L’ultima lira”, la quale si avvale, tra le altre, anche del patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Le lire in questione sono ancora in circolazione, visto che i cittadini italiani sono stati invitati a donare le vecchie monete e banconote di cui erano in possesso per il finanziamento di alcuni eventi culturali e solidali. Ecco perché sono stati molti coloro che si sono recati in banca e hanno versato il loro contributo, anche se ora l’iniziativa rischia di terminare anzitempo.

Quarta tranche miliardiaria per i bond di Ecolab

Ecolab Incorporated, società americana attiva nel campo della sostenibilità ambientale e nella pulizia delle acque, ha completato la quarta parte della propria emissione obbligazionaria, immettendo nel mercato americano dei bond una tranche da ben 3,75 miliardi di dollari: si tratta delle prime indiscrezioni che sono giunte in tal senso, ma che dovrebbero comunque essere confermate a breve. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che la compagnia a stelle strisce ha puntato su bond senior, con l’importo complessivo che è stato suddiviso a seconda delle varie scadenze e date di maturazione.

Twin Win Certificates su Eurostoxx per Deutsche Bank

Deutsche Bank, una delle principali banche tedesca ed europee, ha deciso di affidarsi nuovamente ai cosiddetti Twin Win Certificates, strumenti derivati in cui il prezzo dipende in larga misura dal livello del sottostante, dalla volatilità dei mercati e dai dividendi attesi: stavolta si fa un gran affidamento sull’indice per eccellenza del Vecchio Continente, vale a dire l’Eurostoxx 50. La negoziazione di questi specifici prodotti è avvenuta proprio nel corso della giornata di ieri e ha beneficiato della collocazione presso il comparto Sedex di Borsa Italiana.

La Ctfc introduce nuovi limiti alle operazioni dei broker

La Commodity Trading Futures Commission, commissione americana meglio nota con la sigla Cftc, sta tenendo sotto stretta sorveglianza i titoli di Stato che fanno capo al Vecchio Continente: è vero, tutto questo potrebbe apparire come un controsenso, visto che si sta parlando di un’autorità di nazionalità statunitense e che di solito viene incaricata di regolare nel dettaglio il settore dei contratti futures (come ricorda anche la sua denominazione), ma le ultima approvazioni sono state chiare e perentorie. In effetti, è stato deciso di votare in maniera unanime alle limitazioni degli investimenti di tutti quei broker e operatori per quel che concerne i futures stessi e con l’impiego di depositi dei clienti.

Standard & Poor’s minaccia la tripla A di Germania e Francia

Nuove “minacce” dall’agenzia di rating che fa’ tremare l’Eurozona; Standard & Poor’s, che prima puntava al rating del debito Francese, ora allarga le vedute fino alla Germania puntando il dito su quei Paesi dell’Eurozona che fin’ora non sono stati menzionati come a rischio. Secondo la più importante agenzia di rating USA (e siamo pronti a scommettere che le altre seguiranno a ruota come sempre) la tripla A che caratterizza il debito Francese e quello Tedesco da tempo non è più rappresentativa del rischio legato ai titoli del debito e non solo; S&P guarda anche agli istituti di credito che in buon numero rischiano, secondo Moritz Kraemer, il credit crunch

Repsol si affida a una emissione obbligazionaria a quattro anni

Repsol Ypf, celebre colosso spagnolo attivo nel settore petrolifero e in quello del gas naturale, ha deciso di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni di finanziamento del proprio debito: in effetti, la compagnia iberica ha emesso ben 850 milioni di euro in titoli obbligazionari a quattro anni, con la scadenza effettiva che è stata fissata a febbraio del 2016. Questo prezzo finale, inoltre, equivale a circa 250 punti base oltre i midswap con la medesima maturazione. La negoziazione è stata curata nel minimo dettaglio da un pool di banche ben affermato e composto da JPMorgan, Deutsche Bank, Citigroup, Bbva, Caixabank e Bnp Paribas, così da ottenere la miglior struttura possibile dal punto di vista finanziario.

Borsa Italiana: Amundi propone cinque nuovi Etf

Amundi ha deciso di battere il cinque agli investitori: il gruppo transalpino ha infatti scelto la giornata di domani per quotare presso Borsa Italiana cinque Exchange Traded Fund, i quali saranno negoziati all’interno del segmento EtfPlus, più precisamente nel comparto relativo agli Oicr (Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio) Indicizzati. L’offerta in questione è piuttosto variegata e ricomprende diversi sottostanti piuttosto interessanti. In effetti, si è deciso di focalizzare l’attenzione su due indici della famiglia Msci, più precisamente quelli che osservano da vicino le performance della Spagna e del Regno Unito, ma anche del mercato obbligazionario iBoxx e del Vecchio Continente.

Investimenti valutari: il punto sulle corone islandesi

Quali sono le strade da seguire per tentare la “fortuna” con gli investimenti in bond denominati in corone islandesi? Della piccola isola scandinava non si sono mai perse le tracce da almeno tre anni a questa parte, cioè dal momento in cui la crisi finanziaria si è fatta sentire in tutta la sua violenza: anzitutto, bisogna considerare l’andamento delle aste sul cambio. Pochi mesi fa, l’istituto di credito centrale del paese ha provveduto a indire proprio queste aste in cui dar vita al riacquisto delle corone. Nel dettaglio, si è trattato di due appuntamenti in cui il cambio prefissato dalla banca è stato pari a 218 e 216 corone per quel che concerne il confronto con l’euro.