Repsol si affida a una emissione obbligazionaria a quattro anni

Repsol Ypf, celebre colosso spagnolo attivo nel settore petrolifero e in quello del gas naturale, ha deciso di trarre il massimo vantaggio dalle condizioni di finanziamento del proprio debito: in effetti, la compagnia iberica ha emesso ben 850 milioni di euro in titoli obbligazionari a quattro anni, con la scadenza effettiva che è stata fissata a febbraio del 2016. Questo prezzo finale, inoltre, equivale a circa 250 punti base oltre i midswap con la medesima maturazione. La negoziazione è stata curata nel minimo dettaglio da un pool di banche ben affermato e composto da JPMorgan, Deutsche Bank, Citigroup, Bbva, Caixabank e Bnp Paribas, così da ottenere la miglior struttura possibile dal punto di vista finanziario.

In aggiunta, c’è da dire che l’offerta in questione segue idealmente il meeting organizzato dalla stessa Repsol per incontrare gli investitori istituzionali e testare la domanda di mercato. Come è stato già specificato, non si tratta di una decisione improvvisa, ma della conseguenza più immediata dei migliori costi di indebitamento, i quali hanno consentito un ritorno molto atteso al mercato obbligazionario. D’altronde, bisogna anche tenere conto della situazione finanziaria complessiva del paese spagnolo: in effetti, lo spread tra i Bund tedeschi e i titoli di stato decennali di Madrid è sceso a circa 302 punti base proprio nel corso della giornata di ieri, mentre le ultime settimane si era stati fin troppo vicini alla soglia psicologica dei quattrocento punti, un limite che l’Italia conosce molto bene.

I 250 punti base citati in precedenza, al contrario, equivalgono a una quotazione del 99,462%, con la cedola, prevista con cadenza annuale, pari a 4,25 punti percentuali, come è trapelato da alcune indiscrezioni piuttosto accreditate. Tra l’altro, tali bond dovrebbero consentire alla società di rifinanziare in pieno i 750 milioni di euro dell’emissione che giungerà a scadenza tra due mesi esatti (il debito netto del mese di settembre ammontava a circa tre miliardi di euro).

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