Previsioni Oro 2012: scenderà la domanda?

Anche se in periodi di crisi è lecito attendersi un ritorno ai beni primari (commodities) ed all’intramontabile Gold, sembra che per il 2012 le aspettative siano contrastanti. Mentre per le prime ci si attende un raddoppio del valore di mercato da più parti, per il secondo ci sono visioni molto contrastanti; secondo i fondamentali le carte in regola per un rialzo immediato nei primi mesi dell’anno nuovo oltre quota 1800 ci sono tutte, ma a guardare il grafico dal punto di vista tecnico ed il close annuale ormai imminente intorno a 1600 punti sembra che non sia così scontato avere un’ondata di nuovi acquisti sul mercato dell’Oro.

Il grafico annuale mostra una candela relativa al 2011 (che ormai possiamo definire definitiva come pattern) con una shadow estremamente ampia verso l’alto. Questo nei grafici più brevi richiama l’attenzione dei trader per l’esaurimento della forza rialzista che effettivamente ha caratterizzato l’Oro da diversi anni a questa parte.

Il momento no del cotone all’Ice Futures di New York

I contratti futures collegati alle performance del cotone sono riusciti a pareggiare le perdite subite a causa del recente declino del dollaro: tra l’altro, bisogna sottolineare che stavolta ha influito in maniera positiva il buon andamento della domanda per le fibre in questione, dopo che i prezzi stessi erano giunti ai loro minimi degli ultimi quindici mesi. Contemporaneamente, gli strumenti finanziari che osservano da vicino il succo d’arancia hanno fatto registrare un buon incremento. Si parlava prima del dollaro, e in effetti la moneta verde si è vista costretta a cedere mezzo punto percentuale nei confronti di un paniere composto da altre sei valute.

Contratti futures: suini e bovini in controtendenza

I contratti futures collegati alla carne bovina sono calati ieri per la prima volta nel corso di questa settimana, principalmente a causa della speculazione relativa alla domanda per il manzo americano, prevista in declino per le pessime condizioni economiche del continente europeo: al contrario, gli strumenti che invece osservano da vicino le performance dei suini sono saliti ai massimi degli ultimi tre mesi. Un altro motivo che ha spinto al ribasso appena citato è stato sicuramente il sesto calo consecutivo dell’indice Standard & Poor’s 500, il rallentamento più evidente e durato dallo scorso mese di agosto.

Soft Commodities: calano i futures sullo zucchero

I contratti futures collegati all’andamento dello zucchero sono scesi ai loro livelli più bassi degli ultimi cinque mesi: il ribasso in questione, piuttosto evidente, è stato provocato dall’ultima decisione del governo indiano, il quale ha fornito il suo ok definitivo all’aumento delle esportazioni. Al contrario, gli strumenti associati alle performance del cacao sono improvvisamente rinvigoriti dopo aver toccato i minimi degli ultimi trenta mesi. Per completezza di discorso, poi, bisogna anche aggiungere che i futures sul caffè hanno subito anch’essi una riduzione importante. Ma le attenzioni maggiori devono essere rivolte allo zucchero.

Futures e gas naturale, un’ultima settimana in declino

I contratti futures sul gas naturale sono ormai giunti al loro livello più basso dell’ultimo anno, dopo gli alti livelli raggiunti negli Stati Uniti e le previsioni relative al meteo di questo mese di novembre, le quali hanno guidato al ribasso le tariffe: per quel che concerne il New York Mercantile Exchange, i contratti futures relativi a questa commodity (nello specifico si tratta di quelli collegati alle spedizioni del mese di dicembre) hanno perso oltre sei punti percentuali nel corso dell’ultima settimana, facendo segnare uno dei ribassi più consistenti da cinque mesi a questa parte. Tra l’altro, questi stessi contratti sono calati nelle ultime otto sessioni di trading, cedendo sul terreno ben quindici punti percentuali dall’inizio di questo mese.

Etf ed Asia, un rapporto destinato a cementarsi

Gli assets finanziari relativi agli Exchange Traded Fund collegati alle principali commodities potrebbero anche triplicare in Asia nel corso dei prossimi anni: l’arco temporale preso come riferimento dagli indici di Standard & Poor’s per questa rilevazione è compreso tra i cinque e i sette anni ed è davvero molto promettente. Nel dettaglio, gli assets stessi sono destinati a crescere di circa dieci miliardi di dollari nella regione dell’Asia-Pacifico, mentre attualmente il totale in questione è fermo a 3,5 miliardi, un progresso piuttosto evidente. Come mai si fa così tanto affidamento sulle materie prime? Le ultime statistiche, relative al terzo trimestre del 2011, parlavano di un vero e proprio record, vale a dire 178,2 miliardi di dollari, a causa soprattutto della forte domanda di oro, seguita a ruota dal comparto energetico e da quello agricolo, come messo in luce dalla compagnia Etf Securities Llc lo scorso 28 ottobre.

Argento: la nuova scommessa per il 2012 dopo l’Oro

Se l’oro ha fatto sognare gli investitori durante l’anno corrente (anche se effettivamente sono almeno 10 anni che sale regolarmente ma, forse a causa della crisi, oggi fa’ più notizia del solito) nel 2012 su cosa bisogna puntare nel mercato dei Preziosi? Secondo Thomson Reuters GFMS, non ci sono dubbi: nel 2012 bisognerà puntare sul Silver (l’Argento) che promette scintille.

Effettivamente guardando i grafici anche il Silver sale da circa 10 anni con costanza e se non fosse per il cambio di direzione della seconda metà del 2011 il grafico sarebbe praticamente sovrapponibile a quello dell’Oro sia per tempi che per estensioni. La divergenza, che in ambito tecnico viene considerata moltissimo sui mercati correlati come questi due, potrebbe avere diversi sviluppi ovviamente ed i livelli di interesse che verranno toccati confermeranno una previsione piuttosto che l’altra nel medio-lungo periodo.

Semi di soia, futures a rischio a causa dell’import cinese

I prezzi dei semi di soia potrebbero continuare a scendere ulteriormente a causa dell’aumento di offerta da parte dei paesi sudamericani: inoltre, bisogna anche considerare che la crescita della domanda proveniente dalla Cina, grande consumatrice in tal senso, è destinata a rallentare. La quota in questione è scesa al di sotto di 11,50 dollari il bushel, anche se si tratta di un prezzo relativamente alto e in grado di sostenere molti interessi. Ma occorre esaminare più a fondo l’andamento della commodity in questione presso il Chicago Board of Trade. In effetti, il calo di prezzi nel corso di questo 2011 è stato pari a sedici punti percentuali, sulla scorta dei raccolti argentini e brasiliani, maggiori produttori in assoluto dopo gli Stati Uniti.

Liffe e Ice: calo deciso per i futures sul cacao

Il London International Financial Futures and Options Exchange (Liffe) ha assistito ieri a una delle peggiori cadute dei contratti futures collegati al cacao come commodity: in effetti, tali prodotti sono scesi al loro livello più basso degli ultimi due anni, in particolare a causa della debolezza di alcuni mercati che hanno spinto i prezzi a un totale inferiore rispetto agli ultimi mesi. C’è comunque da precisare che anche i futures relativi allo zucchero e al caffè sono calati in maniera importante, ma questi due declini possono essere spiegati essenzialmente con i timori per la crisi finanziaria dell’eurozona.

Futures e bovini: contratti in rialzo per la domanda di carne

I contratti futures relativi ai bovini sono cresciuti fino al loro livello record dopo l’aumento della domanda interna e di esportazioni per quel che concerne la carne americana: le scorte in questione non sono però così ampie, anzi sono in rialzo anche i costi delle catene di ristoranti, come ad esempio Chipotle Mexican Grill Incorporated e Texas Roadhouse Incorporated. Nel dettaglio, la quotazione raggiunta lo scorso 1° luglio era stata la più bassa dal 1973, con le tariffe relative alla carne al dettaglio ai massimi nel corso del successivo mese di agosto, gli ultimi dati governativi che si hanno attualmente a disposizione. Tra l’altro, proprio a causa di questa situazione, il Giappone potrebbe incentivare le restrizioni sull’import di tale commodity.

L’inverno alle porte fa aumentare i futures sul gas naturale

I contratti futures collegati alle performance del gas naturale hanno subito un inevitabile rialzo nel corso delle contrattazioni di ieri: l’aggetto “inevitabile” è quello più azzeccato, dato che le temperature climatiche si stanno avvicinando a quelle dell’imminente inverno e dunque sta crescendo la necessità di gas per il riscaldamento. In particolare, bisogna sottolineare come le spedizioni di dicembre di questa commodity siano salite di ben 4,2 punti percentuali presso il New York Mercantile Exchange, il livello più in alto in assoluto dallo scorso 15 settembre. Il contratto relativo alle spedizioni di novembre, invece, è giunto a maturazione proprio due giorni fa. Le previsioni americane parlano chiaramente di gelo quasi polare per le città a stelle e strisce, soprattutto quelle della parte nord-orientale, con delle nevicate che andranno a interessare stati come il Maine e il Maryland.

Caffè: futures in rialzo grazie al dollaro più debole

Le contrattazioni di ieri dei futures che osservano da vicino le performance del caffè sono state improntate decisamente al rialzo: dopo ben due giorni consecutivi di declino, finalmente si è assistito a un’inversione di tendenza, grazie soprattutto agli ultimi dati sull’economia americana, ma anche agli accordi stabiliti dai leader dell’Unione Europea nel loro ultimo meeting. L’aumento dei contratti in questione si riferisce all’Intercontinental Exchange di New York, piazza che ha assistito al +1,65% della qualità arabica e delle sue spedizioni del mese di dicembre (l’attuale quotazione è giunta fino a 2,3612 dollari la libbra).

Bolle Speculative: Cotton n°2 vicino ai 200

Con un grafico di poco superiore ai 40 anni che offrono praticamente tutte lecommodities sulle piattaforme gratuite ci si rende conto di quali movimenti sono anomali e quali invece “ordinari”. Se il laterale compreso tra 80 (visto una sola volta nel 1995) ed 1 visto alla fine del 2001 era nella norma nonostante i rialzi ed i ribassi nel tempo sono stati decisamente molto ampi, quello che sta accadendo dal Luglio 2010 non è sicuramente classificabile come “ordinario”.

Il mercato ha disegnato nel tempo swing di vario tipo ma l’ultimo rialzista è sicuramente un’eccezione ai precedenti e potrà ovviamente avere 2 conseguenze; la prima, l’avvio di una nuova fase che darà al Cotton n°2 quotato dall’ICE nuove caratteristiche tecniche che allontaneranno chi sceglie componenti cicliche per il proprio portafoglio a favore di speculatori ed hedge found, visto che questo vorrebbe dire un’aumento della volatilità di lungo periodo che difficilmente i portafogli con rischio medio-basso riusciranno a sopportare.

Commodities: il prezzo del caffè negli ultimi 40 anni

Il mercato delle Commodities ha due grandissimi vantaggi; il primo dedicato esclusivamente a chi fa’ analisi grafica ed è quello di disporre dati di lunghissimo periodo che aiutano nelle analisi e nella caratterizzazione dei prodotti finanziari, consentendo di rilevare ciclicità e livelli storici. Il secondo, più importante e di interesse collettivo, è quello della solidità; materie prime, come metalli, hanno dalla loro il vantaggio di essere sempre quotati, offerti e richiesti con costanza ed il prezzo, anche se possono succedere eventi straordinari, è più stabile rispetto all’azionario.