Jp Morgan ha lanciato un nuovo certificato dedicato all’Asia

Non c’è al mondo paese uguale, che vi offra tali delizie così che uno si crede in paradiso: così Marco Polo descriveva la Cina del XIII secolo e a queste stesse “lusinghe” dell’ex Impero Celeste deve aver ceduto anche Jp Morgan, la celebre società finanziaria di New York, la quale ha deciso di puntare con grande convinzione sulla nazione asiatica. In effetti, il Sedex ha accolto da pochissimi giorni un nuovo sprint certificate emesso dalla compagnia americana; entrando nel dettaglio, il prodotto in questione, lanciato lo scorso 24 settembre, farà riferimento alle performance dell’indice Hang Seng China, mentre la gestione verrà affidata a Jp Morgan Structured Products. Di quali caratteristiche e peculiarità beneficia questo certificato di investimento?

Certicates, Unicredit ne propone 286 di tipologie diverse

Unicredit, una delle principali banche e compagnie finanziarie a livello europeo e mondiale, conferma di essere in ottima forma soprattutto per quel che concerne l’ambito degli investimenti; in effetti, la nota spa si è resa protagonista di una emissione piuttosto consistente che si riferisce, in particolare, al segmento dei certificati. Entrando maggiormente nel dettaglio di questa offerta, occorre sottolineare come lo scorso 21 settembre sia stato il primo giorno di negoziazione presso il Sedex di Borsa Italiana di ben 286 prodotti innovativi, distribuiti in maniera capillare nelle varie tipologie finanziarie: 184 di questi titoli sono infatti covered warrant quotati su azioni, 55 si riferiscono invece agli indici, 27 verranno relazionati alle performance delle principali commodities e gli ultimi venti, infine, prederanno spunto dall’andamento dei tassi di cambio valutario.

Société Générale predilige i covered warrant: emessi 93 certificati

Société Générale, una delle principali banche e società finanziarie di tutta la Francia, ma con un’ottima presenza anche nel nostro paese, ha confermato le sue attuali tendenze riguardo agli investimenti finanziari: la categoria più ambita risulta ancora una volta essere quella dei covered warrant, ma la compagnia transalpina assicura di venire incontro alle esigenze di qualsiasi tipologia di cliente. Le nuove quotazioni si riferiscono al Sedex di Borsa Italiana e ricomprendono ben 93 nuovi certificati di investimento, un numero che fan ben comprendere come ci sia soltanto l’imbarazzo della scelta in questo senso. I prodotti derivati sono da sempre il cavallo di battaglia di Société Générale, ma cerchiamo di comprendere le caratteristiche di queste nuove emissioni.

Bnp Paribas propone cinque nuovi certificati a scadenza

Il Sedex (il mercato in cui vengono a essere scambiati e contrattati i cosiddetti prodotti derivati) ha assistito pochi giorni fa al debutto di cinque nuovi certificati di investimento che beneficiano della gestione da parte di Bnp Paribas: si tratta, dunque, di cinque novità molto interessanti che hanno arricchito la gamma della piattaforma in questione. Esaminiamo nel dettaglio tutte queste proposte. Anzitutto, si può cominciare a parlare dei quattro Equity Protection; con questo termine si intendono solitamente quei prodotti che scommettono sul rialzo del sottostante, con una protezione contemporanea del capitale che è stato sottoscritto. In tal caso, il gruppo creditizio francese si è confermato leader in questo comparto, proponendo un certificato che fa riferimento all’andamento azionario di Enel (la scadenza è stata fissata ad aprile 2014), mentre i restanti tre saranno collegati alle performance dei titoli dell’Eurostoxx 50, dell’S&p 500 e del Ftse Mib.

Il Sedex ha accolto un nuovo Progress Certificate targato Effekten

Il Sedex ha accolto già da qualche giorno il nuovo certificato lanciato da Société Génerale Effekten: il prodotto finanziario in questione, il quale beneficia della denominazione di Progress Certificate II, è stato infatti emesso presso l’Eurostoxx 50 e si propone agli investitori interessati con tutte le sue caratteristiche principali. In particolare, questo certificate del gruppo francese scadrà a maggio 2014 e ovviamente andrà a prendere come punto di riferimento principale per il suo andamento le performance poste in essere ogni mese dall’indice sopracitato (il periodo da prendere in esame è quello che parte dallo scorso mese di maggio). Inoltre, a questi specifici risultati verrà poi aggiunto un rendimento pari all’1,75%.

Certificati: Banca Imi punta sugli Equity Protection a cinque anni

Il Sedex, la piazza finanziaria in cui vengono scambiati i prodotti derivati (soprattutto certificati e covered warrant), ha assistito in questi giorni al promettente e interessante debutto di due nuovi strumenti finanziari appartenenti a questo segmento: ci stiamo riferendo ai certificates che sono stati messi a disposizione da Banca Imi, l’istituto del gruppo Intesa Sanpaolo che offre molti prodotti e servizi di investimento a imprese e persone, e andranno ad osservare, come riferimento di base, le performance di due specifici indici, l’S&P Bric40 (un paniere che comprende quaranta securities delle compagnie più liquide del gruppo composto da Brasile, Russia, India e Cina) e il Ftse Mib. La denominazione ufficiale di tali strumenti è quella consueta di Equity Protection Cap e presentano entrambi una struttura finanziaria piuttosto simile, le uniche differenze che si possono riscontrare sono quelle relative ai livelli di protezione offerti e ai cap. Analizziamo dunque nel dettaglio le due offerte di Banca Imi.

Sedex: esordio dei nuovi Dolphin Certificates di Ubs

L’esordio è avvenuto proprio ieri sul Sedex (il mercato di riferimento per gli strumenti derivati) e già si prospetta come un prodotto finanziario molto interessante: ci stiamo riferendo alla nuova serie dei Dolphin Certificates di Ubs, il celebre gruppo bancario svizzero, strumenti che beneficeranno di una scadenza triennale. Anzitutto, bisogna precisare che questi specifici certificati saranno in grado di garantire una partecipazione piuttosto lineare in riferimento alle performance positive che verranno poste in essere dall’indice tedesco Dax (Deutscher Aktien): lo strike, in questo senso, è stato fissato a una quota di 6.166,34 punti e si può investire con la consapevolezza che una delle condizioni da rispettare è il non superamento, da parte dello stesso indice, della barriera a 7.707,93 punti. Gli scenari possibili, a questo punto, quando si arriverà al momento della scadenza (per la precisione, si tratta del mese di luglio del 2013) saranno sostanzialmente tre.

Acepi-Bocconi: come divincolarsi nell’universo dei certificati

L’Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti di Investimento), l’ente sorto espressamente nel nostro paese per promuovere i prodotti di investimento (in primis, i covered warrant e i certificati, senza tralasciare le obbligazioni strutturate) e l’Università milanese Bocconi hanno unito le forze per dar vita a una ricerca davvero fondamentale e utile per le scelte degli investitori finanziari: appare scontato come il riferimento agli strumenti sia andato ai certificates, visto che proprio grazie a questa recente analisi sono state illustrate le indicazioni più preziose per quel che concerne la valutazione dei vari programmi che possono essere realizzati per approfittare in maniera adeguata dello sviluppo futuro di tale tipo di mercato. In questo caso, ci si è rivolti espressamente ai banker privati, ma anche a tutti i promotori finanziari interessati al comparto in questione.

Bnp Paribas: nuovo Athena su Microsoft e con premio del 5%

La famiglia Athena Relax di Bnp Paribas è, senza dubbio, una delle più importanti per quel che concerne i certificati di investimento: l’istituto francese non fa mai mancare delle novità interessanti in relazione a tale settore ed è proprio in questo senso che è stato introdotto il nuovo strumento che prende come riferimento le performance del titolo Microsoft. Si tratta di un prodotto che vuole proporsi nel migliore dei modi agli investitori col suo premio fisso pari al 5% nel primo anno di emissione e con altre due possibilità di rimborso nell’ipotesi di una scadenza in via anticipata: la percentuale sale infatti al 7% nel periodo intermedio e fino al 14% una volta trascorsi tre anni (la durata massima). Ovviamente, come ha voluto precisare anche la banca transalpina, il rimborso avrà luogo a prescindere dall’andamento della stessa Microsoft sul mercato.

Certificati: a giugno scambi in calo per il Sedex

Come si può interpretare il rallentamento subito dal mercato dei certificates nel corso del mese di giugno? I dati sono del Sedex e la loro lettura è inequivocabile: anzitutto, è stato registrato un calo superiore ai cento punti rispetto al mese precedente. Lo stesso discorso calza perfettamente a pennello per gli scambi, il cui controvalore risulta essere pari a 913,3 milioni di euro, anche se i miglioramenti nel confronto con il mese di aprile sono stati comunque importanti. Gli ultimi strumenti che sono stati scambiati presso il mercato dei derivati sono, in particolare, dei covered warrant plain vanilla (il termine con cui si identifica di solito la negoziazione standard), i certificati leverage e i certificati di investimento di classe A e B; anche il totale delle quotazioni non è stato incoraggiante, visto che si è passati da una quota molto vicina alle quattromila unità alle attuali 3.402.

Certificati: inatteso exploit del Valuta Plus sul fiorino ungherese

Le ultime contrattazioni che hanno caratterizzato la chiusura della giornata di ieri di Piazza Affari sono state all’insegna dei ribassi e delle flessioni: in particolare, l’indice Ftse Mib ha dovuto affrontare delle notevoli difficoltà, ma a fine seduta è comunque riuscito a rimanere al di sopra del limite psicologico dei 21.000 punti. In aggiunta, il Sedex (il mercato telematico italiano in cui si scambiano warrant e certificates) ha fatto registrare un declino importante nei volumi di scambio, anche se, perfino in questo contesto, i call di Société Générale hanno ribadito la loro leadership per quel che concerne le preferenze degli investitori (soprattutto i prodotti con scadenza a fine 2017, i quali hanno superato in modo agevole quota due milioni di euro). Ma lo stupore maggiore è stato destato da un certificato: si tratta del Valuta Plus di Royal Bank of Scotland, uno strumento che prende come riferimento per le proprie quotazioni il fiorino ungherese, la valuta ufficiale della nazione magiara.

Fineco: partito il collocamento del nuovo Certificate Express

finecoIl mese di luglio si è aperto con un interessante collocamento in relazione al mondo dei certificati di investimento: in effetti, Fineco Bank, la quale è parte integrante del vasto universo creditizio di Unicredit, ha provveduto a lanciare un nuovo Certificate Express Coupon, il quale beneficia di una scadenza tra tre anni e che si riferisce alle performance dell’indice Ftse/Mib. Quali sono le caratteristiche peculiari di tale strumento? Come è ben noto, gli investitori si affidano con sempre maggiore sicurezza agli express coupon e il prodotto di Fineco conferma i motivi di una scelta di questo tipo: anzitutto, con essi si ha la possibilità di ottenere, alla fine del primo anno di emissione del certificato, un rendimento sicuro e garantito, vale a dire il 10%, ma anche il rimborso anticipato, con lo stesso coupon che viene moltiplicato nelle ipotesi di rialzo dell’indice, è un elemento tenuto bene in considerazione dai soggetti interessati.

 

Certificati: da Deutsche Bank la ricetta contro la volatilità europea

deutsche-bankQuando si parla di certificati Twin Win si allude a quei prodotti finanziari in grado di trarre il massimo profitto dai movimenti al rialzo e da quelli al ribasso dei principali indici di riferimento: il meccanismo è piuttosto semplice, in effetti le società emittenti consentono agli investitori che sottoscrivono in questo senso di beneficiare del rimborso delle performance, moltiplicato poi per determinati coefficienti. L’ultima proposta interessante in tale ambito è quella di Deutsche Bank, dato che l’istituto creditizio teutonico è fortemente intenzionato a creare una sorta di barriera contro la volatilità imperante nei mercati del continente europeo. Non bisogna certo insistere sul concetto che la volatilità rappresenta un ostacolo per un investimento sicuro e redditizio, anche perché chi è già in possesso di determinati titoli o prodotti si trova poi a dover fronteggiare situazioni di eccessiva incertezza, a cui poi seguono delle consistenti perdite di valore economico.

 

Rapporto Acepi-Carefin 2009: come gestire la volatilità

1042389_55375705L’Acepi (Associazione Italiana Certificati e Prodotti d’Investimento) e Carefin Bocconi (si tratta del Centre for Applied Research in Finance dell’ateneo milanese) hanno stilato un rapporto davvero interessante, relativo al 2009, ma da prendere come esempio anche per quest’anno: si tratta di una serie di indicazioni fondamentali ai fini degli interventi da adottare, nell’ambito degli investimenti finanziari, per ottenere una crescita che sia il più possibile stabile e duratura nel corso del tempo per questo specifico comparto. Cosa è stato affrontato esattamente? Gli aspetti su cui occorre essere più informati, soprattutto alla luce del momento economico attuale, sono emersi da alcune interviste: chi è stato interpellato ha ritenuto davvero essenziali quelle informazioni che sono volte a incrementare in maniera significativa la quota di certificati che sono presenti nei portafogli di investimento dei soggetti.