Cassa Depositi e Prestiti vara piano industriale 2019-2021

Cassa Depositi e Prestiti ha presentato il nuovo piano industriale 2019-2021. E la prima cosa che si nota è che l’istituto sia ben intenzionato nei confronti delle imprese, le quali sembrano essere al primo posto tra le preoccupazioni del vertice posto in essere recentemente dal nuovo Esecutivo.

L’obiettivo principale è ovviamente quello di far crescere il portfolio di partecipazioni di Cdp e di conseguenza anche l’economia italiana: è questo quello che si evince dalle spiegazioni date dal presidente Massimo Tononi e dall’amministratore delegato Fabrizio Palermo nel corso della presentazione del piano: in fondo l’istituto possiede un “portafoglio di partecipazioni molto ampio, pari a 35 miliardi. Stratificato nel tempo e dislocato su varie società” che se riorganizzato potrebbe davvero sostenere la crescita ed aiutare il settore a migliorare le proprie prestazioni anche attraverso l’acquisizione delle giuste competenze. Sottolineano dal Cdp:

[L’istituto] mobiliterà oltre 110 miliardi di risorse proprie per la crescita economica e lo sviluppo sostenibile del Paese, attivando oltre 90 miliardi di risorse aggiuntive da investitori privati e altre istituzioni territoriali, nazionali e sovranazionali. […] Cdp privilegerà investimenti che creino sostenibilità. Non possiamo sprecare soldi in investimenti in perdita, azzardati o sbagliati, o che non abbiano ricadute positive sulla collettività. Ci occuperemo di operazioni straordinarie, se sarà il caso, ma lo scopo primario della Cassa è di altra natura: finanziare le infrastrutture, essere vicini a imprese e agli enti locali.

Buone intenzioni, ma altrettanto importante è stato l’intervento del presidente dell’Acri e della Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti che ha sottolineato:

Il gruppo Cdp non deve svolgere compiti che spettano allo Stato. L’imperativo categorico deve essere quello di mantenere una gestione prudente dell’amministrazione del risparmio postale: il mantenimento di questi principi è un valore non negoziabile.

Come dargli torto?

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