Alitalia, una newco per nazionalizzarla

Nessun problema per il “51% statale”: a quanto pare sia la Lega che il Movimento 5 Stelle vogliono la nazionalizzazione totale di Alitalia.  Cosa si prospetta per le tasche degli italiani se la scelta intrapresa è quella di dare vita ad una newco per aggirare tutte le problematiche “legali” della questione?

Il punto è uno solo: il Governo, in pieno stile nazionalista e protezionista non ha intenzione di lasciare andare quella che per decenni è stata la compagnia di bandiera: non importa quale sarà la spesa o quello che servirà per raggiungere lo scopo. Almeno è questa l’impressione che si ha quando si sente il ministro del Lavoro Luigi Di Maio asserire che Alitalia debba rimanere italiana al 100%.  A quanto pare il nuovo Governo può assicurarsi la possibilità di fare “sua” la compagnia passando per Cassa Depositi e Prestiti, Poste attraverso, come già anticipato, una newco che dovrebbe vedere la partecipazione di altre controllate come le Ferrovie. Il partner straniero o meglio industriale? Può anche arrivare dopo. Sono queste le indiscrezioni diffuse in merito dal quotidiano torinese “La Stampa“, sottolineando come sarebbe esclusa per il momento l’opzione già annunciata di un nuovo bando di gara.

Insomma, una “soluzione tutta italiana“, accennata anche dal sottosegretario del ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Armando Siri. A livello tecnico cosa significa questo? E’ presto detto: la presentazione, tra settembre e ottobre, di un nuovo piano industriale che dovrebbe prevedere la nazionalizzazione totale con un ricambio delle nomine a monte simile a quello avvenuto per le Ferrovie e Cassa Depositi e Prestiti che vedrebbe gli attuali commissari straordinari impegnati nella gestione della “bad company” e la trasformazione in un nulla di fatto delle offerte di Lufthansa, Easyjet e Wizz Air.

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