Bond: come evitare i rendimenti negativi

Quando si avvicinano ai mercati finanziari, gli investitori devono essere consapevoli di tre cose: la crescita dei mercati stessi, la loro caduta e i periodi temporali che rimangono sempre gli stessi. Molte sono le strategie che si possono adottare in questo senso, ma come è possibile navigare nel mare piuttosto complicato del rischio dei rendimenti negativi? Anzitutto, occorre conoscere in maniera opportuna i principali fattori di rischio e criticità che vanno a influenzare i prezzi dei titoli obbligazionari. Il primo di essi è il rischio di tasso di interesse: in pratica, i bond vedono scendere il loro valore quando l’interesse sale, visto che gli investitori stessi sono in grado di investire i nuovi strumenti con caratteristiche simili e che rendono molto meglio.

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Un altro motivo che sta dietro questi crolli è rappresentato senza dubbio dal rischio del credito. Nel caso in cui un titolo riceve un declassamento per quel che concerne il proprio rating creditizio, l’appeal è senza dubbio minore agli occhi di un soggetto interessato a investire, quindi quest’ultimo andrà a richiedere un tasso di interesse più alto. Il rischio del credito può influenzare, inoltre, quello collegato alla liquidità, visto che si ha a che fare con la domanda e l’offerta degli investitori. Quali consigli si possono dare allora? Anzitutto, è necessario mantenere le posizioni obbligazionarie individuali: si tratta del metodo più semplice in assoluto per scongiurare le perdite in portafoglio quando gli interessi tendono a salire.

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In alternativa, è possibile venire incontro anche agli investitori più “avventurosi”. In effetti, vi sono opportunità relative alle cosiddette posizioni “short”: queste ultime significano in soldoni che si sta anticipando una caduta per quel che concerne il prezzo, evento dopo il quale si può provvedere all’acquisto del prodotto e ottenere come rendimento quanto è stato concesso in prestito (il mercato in questione non è comunque né ampio né liquido).

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