Bond, perché convengono solo quelli tedeschi?

Nel 2014 che volge al termine investitori e gestori di fondi sono alla ricerca degli asset più sicuri, e con i mercati in preda al panico non prediligono i titoli rischiosi.

In questo clima, il Bund tedesco continua la sua corsa al ribasso e aggiorna i minimi storici sul bond decennale allo 0,631%, trattando poco sopra allo 0,635%. La prestazione dell’obbligazionario tedesco mette in risalto la forte avversione al rischio presente sui mercati, agevolando al contempo la Germania a diminuire lo stock di debito pubblico (i rendimenti degli Schatz sono negativi) e facilitandone il bilancio statale.

In diminuzione anche i costi di finanziamento della periferia dell’Eurozona, ma in misura minore per via della difficile situazione dell’obbligazionario greco il cui bond decennale rimane sopra il 9%. Il rendimento del Btp è, invece, al 2,042% con il differenziale che è quindi risalito sopra i 140 punti base e quello del Bono è all’1,875% con differenziale a 124 pb.

Fuori dai confini dell’Eurozona, il decennale russo rimane sotto pressione al 12,95% in scia all’ennesimo calo dei prezzi del petrolio che sono scesi sui minimi da 5 anni, affondando anche il rublo. In ribasso invece il costo di finanziamento del Treasury decennale al 2,127% che, come il Bund, beneficia dell’avversione al rischio sui mercati. “I rischi di mercato sono cresciuti in maniera significativa in scia alla situazione politica in Grecia e al crollo del prezzi del petrolio”, come afferma Alexander Aldinger, economista di Commerzbank. Per l’esperto però la Fed, nella riunione di settimana prossima, dará ulteriori segnali di una svolta sui tassi di interesse nel 2015. Pertanto per Aldinger il costo di finanziamento del Bund dovrebbe orientarsi lateralmente mentre quello del Treasury dovrebbe crescere in maniera moderata.

 

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