Bolla speculativa sui bond dei paesi emergenti?

Quello attuale è senza dubbio un ottimo momento per l’obbligazionario dei mercati emergenti. A dare slancio alle quotazioni di questi bond high-yield sono state le continue iniezioni di liquidità delle principali banche centrali mondiali effettuate nelle ultime settimane, in primis la Federal Reserve e la Bank of Japan. I nuovi piani di stimolo monetario e l’euforia degli investitori hanno spinto gli emittenti a piazzare un numero considerevole di bond sul mercato primario, tra l’altro nemmeno a condizioni molto generose.

Ad ogni modo la risposta degli investitori è stata molto buona, anche se un gran numero di analisti finanziari sta cominciando a invitare gli investitori ad una maggiore prudenza in quanto le attuali valutazioni non sono giustificate appieno dai valori fondamentali. Alcuni esperti di vecchia data ritengono di non aver mai visto un’euforia così forte sul mercato dei bond emergenti e a questo punto in molti credono che possa esserci il pericolo di una bolla speculativa.

Il rally del mercato è iniziato già sul finire di luglio, quando Mario Draghi ha annunciato di voler salvare l’euro a tutti i costi. Da quel momento il sentiment degli investitori è notevolmente migliorato e nel giro di qualche settimana si è consolidato sempre più il clima di risk on che ha facilitato anche il boom dei bond emergenti, una delle asset class rischiose favorite nei momenti di maggiore euforia sui mercati. Da allora tutte le emissioni effettuate sul mercato primario hanno sempre avuto un grande successo e gli spread sono drasticamente diminuiti.

Per capire bene il recente boom dei bond emergenti basta dare un’occhiata al clamorso sbilancio tra domanda e offerta. I volumi dei nuovi prestiti hanno superato i 320 miliardi di dollari da inizio anno, un vero e proprio record, ma l’ammontare della liquidità a caccia di rendimenti elevati è sempre più in crescita provocando emissioni a prezzi molto superiori a quello di riferimento. La forza del mercato ha permesso a molti emittenti poco virtuosi di lanciarsi senza problemi. Secondo gli esperti il rally dovrebbe proseguire fino a dicembre, ma sussiste il pericolo di un surriscaldamento del mercato. Il proseguimento del rally sarà poi possibile solo in caso di miglioramento dei fondamentali macro-economici.

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