Hsbc consiglia di investire sulla Turchia nel 2013

Nel 2012 la borsa di Istanbul ha guadagnato più del 60%, facendo nettamente meglio della media dei mercati emergenti che nel corso del 2012 hanno messo a segno una performance di poco superiore al 15%. La Turchia potrebbe ancora sorprendere gli investitori secondo il parere di Hsbc. Il colosso finanziario britannico ha già espresso la sua view positiva sul paese sul finire di ottobre scorso, consigliando di investire in azioni turche. Hsbc consiglia ancora di puntare sulla Turchia nel 2013 ed elenca dieci motivi validi per investirvi.

Gli esperi di Hsbc si aspettano un nuovo miglioramento del rating, dopo l’upgrade di Moody’s avvenuto la scorsa estate e quello di Fitch a novembre. Secondo Moody’s la Turchia, seppur per un solo notch, non è ancora investment grade, in quanto l’ultima promozione ha portato il giudizio di affidabilità creditizia del paese a Ba1 da Ba2 con outlook positivo. Tuttavia, un nuovo upgrade appare scontato entro il primo semestre 2013. Fitch, invece, ha promosso la Turchia nel novembre scorso a BBB- (investment grade) da BB+ con outlook stabile.

Hsbc sottolinea che la borsa turca è a sconto, nonostante il boom del 2012 che fa seguito al passivo di oltre trenta punti percentuali dell’anno precedente. Il rapporto prezzo/utili stimato per il 2013 è a 10,5, ovvero un valore inferiore alla media dei paesi emergenti. Hsbc si aspetta che le magigori società turche quotate in borsa mostreranno una crescita degli utili, rendendo l’investimento in azioni turche ancora più appetibile. Da un punto di vista macroeconomico, la Turchia dovrebbe crescere del 5% nel 2013, grazie alla dinamica domanda interna.

La banca centrale turca mostrerà una politica monetaria flessibile e bassi tassi di interesse per continuare a supportare il governo sulla strada della riduzione del deficit. Le aspettative di inflazione a fine 2012 sono scese con decisione al 6,5% dalla precedente stima dell’8-9%. Per i prossimi 12 mesi la stima sull’inflazione è ancora più bassa, di poco inferiore al 6%. Il quadro politico appare stabile, mentre il settore bancario sembra avere grandi potenzialità di crescita grazie a un mix di fattori come la bassa età media della popolazione (28 anni), il tasso di crescita della popolazione (+1,4% all’anno) e l’aumento dei redditi.

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