Il bond di Hsbc in yuan e destinato al mercato di Singapore

630yahoo_HSBCHsbc, una delle principali banche britanniche ed europee, sta pianificando l’emissione del primo titolo obbligazionario denominato in yuan che sarà quotato a Singapore: si tratta di un tentativo importante della città-stato asiatico di diventare un hub finanziario offshore per quel che riguarda la valuta cinese. Il colosso bancario inglese ha tenuto conto di questa situazione, oltre che dell’approvazione di pochi mesi fa da parte della Industrial & Commercial Bank of China Limited, istituto di credito che ha introdotto gli scambi di yuan sempre a Singapore.

Saipem target ridotto da Goldman Sachs a 22€

Il titolo Saipem continua a essere uno dei più volatili del listino azionario milanese, ma oggi riesce a rimbalzare nella prima parte della giornata grazie soprattutto al blocco delle vendite allo scoperto, che sono state vietate sul titolo petrolifero dalla Consob. A Piazza Affari le azioni Saipem evidenziano un rialzo del 2,85% a 20,58 euro. I prezzi hanno toccato finora un top intraday a 20,91 euro. Il rimbalzo di oggi è comunque poca cosa, considerando che ieri il titolo ha perso più del 34% bruciando 4,5 miliardi di euro di caapitalizzazione in una sola seduta.

Su quali azioni investire nel 2013 secondo Mediobanca

Gli esperti di Mediobanca hanno aggiornato la loro guida sul mercato azionario italiano, indicando le possibili opportunità di investimento alla borsa di Milano nel 2013. Secondo gli analisti finanziari della banca di Piazzetta Cuccia è necessario mantenere un atteggiamento prudente nei confronti del ciclo degli utili societari nel corso di quest’anno. Mediobanca ritiene che il rally dell’azionario italiano potrà essere sostenibile nei prossimi mesi, ma solo in caso di accelerazione del ciclo degli eps. La merchant bank è convinta che questa ipotesi sia, però, del tutto improbabile.

Hsbc consiglia di investire sulla Turchia nel 2013

Nel 2012 la borsa di Istanbul ha guadagnato più del 60%, facendo nettamente meglio della media dei mercati emergenti che nel corso del 2012 hanno messo a segno una performance di poco superiore al 15%. La Turchia potrebbe ancora sorprendere gli investitori secondo il parere di Hsbc. Il colosso finanziario britannico ha già espresso la sua view positiva sul paese sul finire di ottobre scorso, consigliando di investire in azioni turche. Hsbc consiglia ancora di puntare sulla Turchia nel 2013 ed elenca dieci motivi validi per investirvi.

Dove investire nel 2013 secondo Credit Suisse

A poco più di una settimana dall’inizio del 2013 iniziano le grandi manovre nei portafogli dei gestori internazionali. Il 2012 è stato tutto sommato un anno positivo per le borse e per i bond, nonostante la grave crisi finanziaria nella zona euro nella prima parte dell’anno e le incognite legate al fiscal cliff negli Stati Uniti. Secondo Stefan Keitel, responsabile mondiale degli investimenti di Credit Suisse, intervistato da Plus24 Il Sole-24 Ore, si aspetta ancora buone performance dei principali asset finanziari e una maggiore crescita dell’economia americana.

In Italia il fondo di Hsbc per l’obbligazionario indiano

Non sono ore semplici quelle che sta vivendo Hsbc (Hong Kong and Shanghai Banking Corporation): l’istituto di credito britannico è stato condannato dalle autorità americane a pagare quasi due miliardi di dollari per alcune transazioni con l’Iran e con i narcos messicani. Ciò nonostante, il gruppo di Londra si è fatto notare anche per il lancio nel nostro paese di un fondo Ucits (armonizzato quindi a tale normativa) che consente di ottenere una buona esposizione al mercato obbligazionario dell’India. Giusto ieri sono stati resi noti i migliori consigli per investire nei mercati emergenti nel 2013, lo strumento di Hsbc può essere un’occasione da prendere al volo.

Hsbc emette titoli credit-linked collegati alla Nigeria

Hsbc Holdings, tra le più celebri banche del Regno Unito e a livello internazionale, ha provveduto a emettere due titoli strutturati che sono collegati strettamente al debito governativo della Nigeria: questa tranche, inoltre, include anche lo strumento di maggiori dimensioni in relazione alla categoria “credit-linked” che si possa riferire alla nazione africana più popolosa da almeno tredici anni a questa parte. Gli strumenti in questione prevedono una durata complessiva di dieci mesi. Tra le caratteristiche che occorre sicuramente menzionare bisogna ricordare gli importi, con il primo prodotto che è stato venduto per un ammontare di 33,5 milioni di dollari e l’altro per altri 7,69 milioni.

Per Hsbc un’emissione di bond da due miliardi di dollari

Hsbc, tra le più importanti banche britanniche e del mondo, ha fissato a due miliardi di dollari l’importo della sua ultima emissione obbligazionaria: i bond in questione, i quali andranno a beneficiare di una durata decennale, potranno anche contare su un rendimento relativamente più basso rispetto all’ultima vendita di quattro mesi fa. Il secondo maggior prestatore a livello internazionale per volume di mercato ha collocato sul mercato questi strumenti che vantano un ritorno economico pari a quattro punti percentuali, vale a dire 190 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. A novembre, invece, erano state emesse delle obbligazioni in scadenza nel 2022 e con un rendimento leggermente superiore (il 4,875% per la precisione).

Hsbc: l’unità mediorientale lancia bond islamici quinquennali

Una delle unità finanziarie più attive di Hsbc è sicuramente quella mediorientale di Abu Dhabi: questa filiale araba, infatti, si è resa protagonista di un’interessante quotazione, vale a dire quella di un bond islamico, il cosiddetto sukuk, per un importo complessivo di cinquecento milioni di dollari. Tra le altre caratteristiche, bisogna sottolineare uno spread di 155 punti base al di sopra del tasso midswap e la scadenza che è stata fissata in un arco temporale di cinque anni, tipica per uno strumento simile. Questa obbligazione, inoltre, vanta un ritorno economico che è attualmente pari al 3,575%, con gli investitori regionali che hanno già sottoscritto il 58% degli ordini, seguiti a ruota dai soggetti provenienti dal continente asiatico (29% del totale). Gli istituti di credito hanno rappresentato il 61% degli ordinativi.

Hsbc-Samurai Bond: raggiunti i livelli del 2008

La Hong Kong and Shanghai Banking Corporation è riuscita a raccogliere ben 143,4 miliardi di yen (circa due miliardi di euro) da una delle maggiori vendite di Samurai Bond degli ultimi tempi: si è trattato di una offerta che non beneficiava della garanzia governativa e i livelli in questione sono molto simili a quelli del 2008, quando Lehman Brothers fu costretta a dichiarare bancarotta. L’operazione posta in essere dall’istituto londinese ha riguardato 108,2 miliardi di yen per quel che concerne i titoli obbligazionari a cinque anni, bond con un rendimento pari allo 0,91% (trentuno punti base al di sopra dello swap) e altri 35,2 miliardi in relazione a strumenti a tasso fisso, in grado di pagare 46 punti base oltre il Libor trimestrale. Come si evince dalle indiscrezioni più accreditate, lo stesso gruppo britannico avrebbe pianificato un’ulteriore cessione, ma dell’importo pari a cinquanta miliardi di yen, a conferma che i titoli in valuta giapponese sono di estremo interesse.

Sharjah Islamic Bank sceglie Londra per la vendita di Sukuk

Sharjah Islamic Bank, realtà creditizia araba meglio conosciuta come National Bank of Sharjah, ha trovato i due partner ideali per la sua nuova cessione obbligazionaria. La scelta è ricaduta sulla città di Londra, più precisamente su due colossi bancari come Hsbc Holdings e Standard Chartered, le quali dovrebbero essere incaricate a breve di gestire nel dettaglio la vendita. Come si intuisce facilmente, si tratta dei consueti certificati di investimento islamici, conformi alla legge della Shariah e che possiamo associare ai bond nostrani. Nel dettaglio, gli strumenti in questione beneficeranno di una denominazione in dollari americani e saranno messi in vendita nel pieno rispetto delle condizioni di mercato che vigono in questo preciso momento storico; saranno comunque necessari alcuni meeting in Medio Oriente, nel continente asiatico e in quello europeo, i quali andranno a coinvolgere gli investitori che prediligono i redditi fissi.

Etf: Hsbc si affida agli investimenti messicani

È il London Stock Exchange, la borsa britannica, la piazza finanziaria che beneficerà della quotazione di un interessante prodotto che reca il marchio di Hsbc (Hong Kong and Shanghai Banking Corporation): si tratta, nello specifico, di un Exchange Traded Fund che si focalizza direttamente su un mercato emergente di cui si parla ancora troppo poco, il Messico. Etf Msci Mexico Capped, questa è la denominazione dello strumento a cui stiamo facendo riferimento, può essere negoziato mediante le sterline britanniche o, in alternativa, i dollari statunitensi. L’Etf è stato ideato e progettato per venire incontro a quegli investitori che hanno intenzione di ottenere il massimo rendimento dalla replica dell’indice Msci Mexico Capped, il quale a sua volta misura le performance delle più importanti imprese della nazione centroamericana.

Hsbc si rivolge all’Italia con un nuovo fondo comune

I portafogli degli investitori italiani potranno finalmente tingersi delle tonalità della bandiera britannica, ma soprattutto dei colori più accesi della Cina: Hsbc Global Asset Management ha infatti deciso di riservare al nostro paese uno dei suoi ultimi collocamenti, vale a dire quello relativo al fondo obbligazionario Global Inflation Linked. Il comparto dell’omonima banca londinese, celebre per i suoi considerevoli guadagni che provengono direttamente da Hong Kong, ha ideato una soluzione piuttosto diversificata di bond governativi, titoli che saranno strettamente correlati al tasso di inflazione e che sono quotati dalle principali nazioni dell’Ocse, in primis il Canada, l’Australia, lo stesso Regno Unito, gli Stati Uniti e il Giappone, senza comunque dimenticare l’area dell’euro.

Hsbc progetta il suo primo Etf dedicato al Golfo Persico

Hsbc (Hong Kong and Shanghai Banking Corporation) rappresenta una delle maggiori realtà della finanza islamica: in effetti, il gruppo bancario britannico risulta essere attualmente il secondo maggior sottoscrittore di obbligazioni ricollegabili a questa area geografica e non è quindi un caso se si sta pensando all’avvio del primo Etf nel Golfo Persico “rispettoso” della legge della Shariah. Questa zona asiatica è uno dei richiami più forti per gli investitori internazionali e Hsbc ha tenuto conto anche di questo specifico fattore. Il lancio dei nuovi Exchange Traded Fund potrebbe favorire l’accumulo di circa cinquanta miliardi di dollari da destinare ai mercati locali, oltre che un interessante incentivo per quelli emergenti.