Hsbc si rivolge all’Italia con un nuovo fondo comune

I portafogli degli investitori italiani potranno finalmente tingersi delle tonalità della bandiera britannica, ma soprattutto dei colori più accesi della Cina: Hsbc Global Asset Management ha infatti deciso di riservare al nostro paese uno dei suoi ultimi collocamenti, vale a dire quello relativo al fondo obbligazionario Global Inflation Linked. Il comparto dell’omonima banca londinese, celebre per i suoi considerevoli guadagni che provengono direttamente da Hong Kong, ha ideato una soluzione piuttosto diversificata di bond governativi, titoli che saranno strettamente correlati al tasso di inflazione e che sono quotati dalle principali nazioni dell’Ocse, in primis il Canada, l’Australia, lo stesso Regno Unito, gli Stati Uniti e il Giappone, senza comunque dimenticare l’area dell’euro.


Si tratta, in pratica, di una strategia obbligazionaria quantitativa: Jean-Charles Bertrand è il leader del comparto in questione dell’istituto e ha fatto sapere che anche per questo fondo comune verrà adottato il medesimo approccio che è stato ideato circa dieci anni fa, quando si decise di focalizzare le strategie di investimento sui bond collegati appunto ai fenomeni inflativi. I timori per questi ultimi sono attualmente molto intensi, tanto che gli scenari più realistici mostrano addirittura un inasprimento nel prossimo quinquennio, dato che le economie emergenti sono sempre più in rampa di lancio.

La protezione offerta dagli Inflation Linked può essere una soluzione in questo senso, alcuni analisti preferiscono questi strumenti agli assets più tradizionali, come ad esempio le materie prime e il settore immobiliare. L’investimento minimo del fondo sarà pari a cinquemila euro e rappresenta la scelta più idonea per i risparmiatori retail; nel caso, invece, di clientela di tipo istituzionale, si partirà da un milione di euro. C’è inoltre da aggiungere che la gestione annua del prodotto è stata fissata allo 0,70% (retail) e allo 0,35% (istituzionale): tra l’altro, si può beneficiare di un’ampia diversificazione valutaria, con la disponibilità in euro, sterline, dollari e dollari di Hong Kong.

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